M5S all'attacco dello stadio
Nuove polemiche sul progetto che però non preoccupano Comune e Roma

(As Roma)
La battaglia per lo stadio della Roma torna ancora una volta sul campo dei ricorsi e della giustizia. Questa volta ad animare la questione, proprio alla vigilia (lunedì prossimo dovrebbe essere il giorno buono) della ripresa degli scavi archeologici, sono tre esponenti del Movimento 5 Stelle, che hanno presentato un esposto ai carabinieri forestali. L'atto porta le firme dell’eurodeputato Dario Tamburrano, del consigliere comunale Daniele Diaco e del consigliere municipale Stefano Rosati. Oggetto del contendere il solito bosco, ma anche la passerella ciclo-pedonale per il collegamento con via Livorno, prevista dal progetto e prescritta dalla delibera di pubblico interesse votata dal Campidoglio.
Nell’esposto viene chiesto al corpo forestale dei Carabinieri di accertare se la decisione di realizzare lo stadio sia stata presa valutando tutti i documenti in possesso del Comune, senza omissioni di alcun tipo, come paventato invece dai comitati contrari al progetto. Nulla di nuovo per molti versi, ed anzi il Comune in passato ha già più volte ribadito come tutto l’iter sia stato svolto nel pieno rispetto della legge. La denuncia appare piuttosto come un pretesto per un qualche tipo di attacco politico nei confronti della Giunta guidata da Roberto Gualtieri. I tre esponenti del Movimento 5 Stelle non sono infatti nuovi a prese di posizione contro lo stadio. Martedì scorso avevano chiesto a gran voce di bloccare “un incontro tra As Roma e Comune per concordare un cronoprogramma degli scavi archeologici”, che invece non risultava in calendario e che poi in effetti non c’è stato.
Tamburrano lo scorso mese è stato firmatario insieme all’ex sindaco Ignazio Marino di una richiesta all’attuale sindaco di “congelare l’iter per lo stadio affinché la realtà dei fatti emerga nella sua completezza ed il bosco venga salvaguardato”. Richiesta rispedita al mittente e di fatto superata proprio dalle recenti perizie che pur affermando l’esistenza del bosco, liquidano la pratica con una semplice compensazione. Polemiche finora prive di alcun presupposto e che non preoccupano chi invece sul progetto continua a lavorare
© RIPRODUZIONE RISERVATA