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Le parole

Stadio, Gualtieri: "Stiamo procedendo per rispettare la scadenza del 2027"

Il Sindaco è intervenuto a Radio Romanista: "La delibera è uno snodo fondamentale, sono molto fiducioso. Quelli di domenica sono stati episodi inaccettabili"

Il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri durante un evento

Il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri durante un evento (GETTY IMAGES)

La Redazione
21 Marzo 2023 - 15:10

Il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radio Romanista durante la trasmissione “Roma All News”, in cui è stato annunciato l’impegno della nostra emittente nella promozione dell’educazione stradale che, nello specifico, si tradurrà in appuntamenti settimanali con esperti sul tema. Presente in studio il nostro collega Luca Valdiserri, papà di Francesco, vittima innocente della strada nello scorso ottobre: "Lo ringrazio - ha detto il sindaco - e ringrazio la radio di questa opportunità". Gualtieri, che non si è lasciato sfuggire l’occasione di fare un in bocca al lupo alla Roma femminile per la gara di Champions contro il Barcellona, si è poi intrattenuto su argomenti di attualità, come la costruzione del nuovo stadio della Roma, gli episodi di antisemitismo ad opera della Curva Nord nel derby e le preoccupazioni in merito all’ordine pubblico nelle trasferte europee, con il Feyenoord (e i suoi temibili tifosi) che il 20 aprile sarà di scena all’Olimpico.

Lei ha pensato a qualcosa di tangibile che i romani vedranno e useranno quando lei finirà il mandato? Qualcosa come lo Stadio o una nuova metropolitana.
"Io spero che la mia amministrazione verrà ricordata per tante cose, perché in questa città ci sono tante cose da fare, è una città che ha accumulato un ritardo pazzesco su tanti settori come i trasporti o i rifiuti, dall’altra parte Roma ha delle potenzialità uniche che possono sorprendere il mondo. Ad esempio la renderemo una delle città più digitali del mondo, la renderemo connessa con il 5G con un wii-fi pubblico gratuito con un livello di copertura molto alta in modo da avere un ambiente digitale molto importante per le imprese, per i cittadini e per l’amministrazione per poter comunicare meglio ed diventare una città all’avanguardia. Noi ci stiamo mettendo al lavoro per recuperare il tempo perduto, lo Stadio è un obiettivo così come quello di rigenerare i nostri quartieri rendendoli più belli, più verdi e inclusivi. Questo è il modello della città dei 15 minuti, cioè un modello che faccia sì che in ogni quartiere i cittadini abbiano i servizi vicini. Roma è gigantesca, 200 quartieri, noi vogliamo renderli tutti vivibili, con gli stessi diritti. Noi vogliamo essere ricordati anche per cose di cui non si parla più, ovvero dei rifiuti, della pulizia, degli ascensori della metropolitana che noi completeremo. Nel 2025 avremo due nuove stazioni a Porta Metronia e al Colosseo. Vogliamo una città normale per i servizi".

Lei è anche un tifoso della Roma: qual è la funzione che ha questa squadra all’interno della città? 
"Io sono romanista e penso che anche chi tifa un’altra squadra apprezzi un sindaco che non nasconde la sua fede calcistica, naturalmente devo essere rispettoso e attento perché ci sono tante persone che sono tifose di altre squadre. La Roma è qualcosa di più di un semplice tifo per una società sportiva, è un modo di essere, un pezzo della cultura sociale di questa città, da tifoso ho conosciuto momenti straordinari di gioia e di dolore e questo rende unica la Roma, il suo tifo e il suo rapporto viscerale con la città. Tante persone non di Roma voglio venire qui a vedere la Roma, perché si riconosce al di là dell’altalenante situazione di classifica un’emozione unica quando si entra allo stadio".

Quanto tempo possiamo ancora permetterci di aspettare per fare alcune cose fondamentali nella città? Le Zone 30, ad esempio, o un aumento di controlli stradali? Si sente spalleggiato anche dalla “squadra avversaria”?
"Non è tanto che ci sono delle persone contro, non ho riscontrato un opposizione alle nostre proposte. Penso però che non ci sia ancora un sufficiente livello di consapevolezza a livello di società. Occorre fare un salto mentale e culturale che è stato fatto in altri ambiti, come ad esempio i divieti sul fumo, si pensava che nessuno li avrebbe rispettati o alle cinture di sicurezza. Invece su questo fatto, come ad esempio: chi beve non guida, se si guida non si mandano messaggi, oppure sul rispettare scrupolosamente i limiti di velocità manca questa crescita mentale. Altrettanto importante è un comune senso di svolta, dire basta e introdurre alcuni principi e voglio ringraziare Radio Romanista perché queste campagne sono importantissime".

A proposito di passaggio culturale e di educazione: purtroppo vengono fuori ogni volta delle manifestazioni di antisemitismo delle quali si dovrebbe parlare. Roma non è una città antisemita, non potrebbe esserlo per sua natura visto che la comunità ebraica è la più antica della città. Come si affronta questo problema?
"Quelli di domenica sono stati episodi inaccettabili, un’infamia a cui bisogna reagire con grande compattezza. Ha fatto bene la presidente della comunità ebraica a denunciare con forza l’accaduto sui social. Ho apprezzato che la Lazio si sia dissociata e quanto fatto dalle Istituzioni come riportato anche dal Ministro Abodi. Occorre essere molto duri e severi. Bisogna lavorare sul piano culturale, noi stiamo lavorando molto su questo, sulla dimensione della memoria, sui viaggi della memoria, il rapporto del ricordo di una storia che ha attraversato la vita della nostra città. Il fatto che alcuni pensano che l’antisemitismo sia una goliardia da stadio, in realtà è una piaga che ha portato delitti inauditi anche nelle strade della nostra città dove bambini e famiglie ebree sono state cacciate dalle scuole e poi mandate a morire nei campi concentramento. Su questo non si può scherzare, non è goliardia sono episodi gravissimi ed è bene che siano stati denunciati, isolati e contrastati".

Da romanisti, ci piacerebbe accogliere sempre i tifosi delle altre squadre. La sua posizione ci sembra abbastanza significativa sulla sfida con il Feyenoord.
"Oltre ai precedenti molto negativi del 2015 e gli episodi accaduti a Tirana, all’indomani della partita arriveranno gli ispettori per la candidatura di Roma all’EXPO e dobbiamo farlo sempre ma a maggior ragione dovremo prevenire incidenti di qualsiasi tipo. Io auspico un modello in cui ci siano le trasferte, in cui i tifosi si incontrano in serenità e armonia. Ho chiamato il ministro Piantedosi che ho trovato molto sensibile al tema e gli ho chiesto di valutare le misure più severe e rigorose per tutelare Roma, come patrimonio artistico e culturale e per tutelare la città e i cittadini. Seguiremo con molta attenzione le misure che verranno prese e per questo abbiamo deciso il divieto di trasferta".

Abbiamo parlato qualche settimana fa con l’assessore Veloccia che ci aveva dato una tabella di marcia per quanto riguarda la delibera di interesse pubblico per il nuovo stadio della Roma. Poi abbiamo sentito lei dire che si sta procedendo come treni, mentre le Commissioni Sport e Urbanistica ci hanno detto che vogliono prendersi un po’ più di tempo per approfondire il progetto e che vorrebbero esprimere il parere delle due Commissioni a ridosso di Pasqua, portandoci un po’ fuori dai tempi. Lei cosa può dirci in questo senso, a che punto siamo?
"Noi stiamo effettivamente procedendo in modo molto spedito, questo progetto partito di fatto da 0 ha già superato dei passaggi importanti in tempi rapidi. Adesso siamo in un momento rilevante, che è il passaggio in assemblea Capitolina, la Giunta ha votato l’interesse pubblico e per legge questa delibera deve essere confermata dall’Aula. Può capitare quindi che ci sia una flessibilità di 1-2 settimane, nel peggiore dei casi il voto arriverà in tempi rapidi. È una delibera che in qualche modo determina una serie di conseguenze. Si da l’interesse pubblico, si definiscono le prescrizioni per la società, sulla base delle quali la società stessa farà un progetto che poi sarà quello che andrà in conferenza dei servizi decisoria, quindi è uno snodo fondamentale e non vedo problemi particolari, è corretto che il Consiglio comunale faccia uno studio approfondito per avere l’avvio dei cantieri e lo stadio operativo nel 2027. L’importante è che si mantenga quella tabella di marcia, anzi vorremmo anche stupire in positivo ma ripeto che l’importante è rispettarla".

Si sente di darci la tempistica per la delibera? Anche perché rispetto al passato siete stati estremamente trasparenti, tutti i documenti sono online, le delibere sono online con i progetti preliminari. Chiunque può sapere di cosa si sta parlando, quindi ci può dare una tempistica?
"Penso che si potrà concludere entro aprile, anche perché sono passaggi rilevanti: si definiscono in maniera definitiva le prescrizioni che sono alla portata della società e del progetto. Non ci sono elementi che possono mettere in dubbio il buon esito del progetto, ci sono degli accorgimenti che sono fondamentali per andare avanti. I temi della mobilità e della messa in sicurezza del Pertini sono importanti, la società lo sa e lo abbiamo detto con la massima trasparenza. Proprio su questo passaggio il voler essere scrupolosi è una garanzia per andare in modo spedito dopo. In passato non è stato così, in tanti casi si parte male, si fanno le cose in modo superficiale e alla fine salta il progetto. L’attenzione ai tempi è che si mantenga un ritmo importante, ma è fondamentale fare le cose fatte bene perché questa è una garanzia di solidità. Fino ad adesso, facendo anche una comparazione con il progetto di Tor Di Valle stiamo procedendo ad un’ottima velocità e questo ci viene riconosciuto in tutta Italia, le cose stanno marciando in modo veloce e preciso, con la massima serietà. Adesso ci sarà questo passaggio in Aula che è di grandissima importanza e poi ci saranno i passaggi successivi".

In questo progetto state lavorando in grande sintonia con la Roma. Il club sta già lavorando al progetto seguendo le vostre indicazioni? Ha già avuto modo di parlare con il nuovo presidente della Regione, Francesco Rocca?
"L’interlocuzione con la Roma è costante e continua ad esserci dall’inizio, è un investimento privato, loro pagano ed è giusto che siano loro a fare le proposte. Però l’interlocuzione fino a questo momento è stata molto positiva. L’idea che sia uno stadio molto green, che punta alla rigenerazione urbana di un quadrante e che attorno ad esso avrà parchi pubblici ci fa aspettare con grande trepidazione il disegno. Si vuole fare un investimento che resti anche nella qualità architettonica, sono idee che ci piacciono molto e sono anche frutto di un dialogo che è stato molto serio e rispettoso. Noi diamo sempre supporto e al tempo stesso è giusto che non ci sia un’amministrazione invasiva, per far sì che resti una distinzione di ruoli. Su Rocca, il primo incontro è stato molto positivo, c’è stata una grande attenzione ed impegno istituzionale alla collaborazione per risolvere i problemi dei cittadini. Abbiamo parlato rapidamente anche dello stadio perché la regione avrà un ruolo importante ma non vedo grossi problemi, sono fiducioso che anche su questo tema ci sarà piena collaborazione".

Lei ha visto qualcosa del disegno dello stadio? Ci sarà modo di avere un confronto anche con la cittadinanza?
"Sì, ci sarà dibattito pubblico e quindi occasione di confronto con i cittadini, sono fiducioso che sarà uno strumento importante per far capire che sarà un investimento comune per la città e per il territorio. Il Municipio come avete visto si è espresso positivamente e questo è molto importante perché è l’amministrazione vera e propria del territorio, e poi ci sarà il confronto con i cittadini. Sul disegno dovete avere un po’ di pazienza".

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