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Tra Boston e Roma, giornata cruciale per il nuovo stadio

Eurnova a casa Pallotta per la cessione dell’intera società per cento milioni. Oggi un altro incontro all’Urbanistica, la Raggi stringe. Sequestrata una strada

14 Febbraio 2019 - 11:08

Quello che andrà in scena tra poche ore a Boston sarà un incontro fondamentale per determinare i prossimi passi verso la costruzione del nuovo impianto giallorosso. Infatti a casa (metaforicamente parlando) di James Pallotta sono attesi i rappresentanti di Eurnova, quel partner scelto ormai più di 5 anni fa per portare avanti il progetto stadio, e che dal giugno dello scorso anno (ma forse anche prima per ragioni diverse) è diventato scomodo. L'inchiesta della Procura di Roma sugli affari di Luca Parnasi ha reso infatti la società di intermediazione immobiliare (sarebbe improprio parlare di costruttori) invisa alla politica, e di fatto un ostacolo alla ripresa dell'iter amministrativo sospeso proprio a seguito delle indagini. È da allora, da giugno, che vi raccontiamo come l'unica via d'uscita fosse (e sia ancora) rappresentata dalla possibilità che il presidente giallorosso si facesse carico in prima persona di tutto. E da allora ci si è mossi sempre più in questa direzione. Per questo proprio mentre sembra che finalmente ci siano nuovamente tutte le condizioni politiche per riprendere il percorso interrotto, i vertici di Eurnova sono andati in America per chiudere.

Della delegazione romana fanno parte l'amministratore delegato Giovanni Naccarato (uomo scelto dalla famiglia Parnasi per curare proprio questa fase di "dismissione"), Riccardo Tiscini (professore di Economia aziendale della Luiss) e l'avvocato Roberto Cappelli, dello studio legale Origoni, avvocato di Eurnova. Quest'ultimo ha già avuto a che fare con la Roma in passato, occupandosi del passaggio di consegne dalla famiglia Sensi ad Unicredit, e poi dalla banca al gruppo americano guidato prima di Di Benedetto ed ora proprio da Pallotta. Cappelli è stato anche presidente del club per un brevissimo periodo, alcune settimane nell'estate del 2011. A quanto ci risulta mancano ancora alcuni dettagli per poter firmare le carte, ma la presenza della delegazione (così composta) fa pensare che tutto possa risolversi proprio in questo viaggio. Tra le cose da definire anche la modalità di acquisto. Eurnova ad oggi è di fatto una scatola che contiene il solo progetto stadio, con i terreni di Tor di Valle annessi. Per questo risulta altamente probabile che il presidente Pallotta possa intestarsi l'intera società e non solo la quota "stadio". Il tutto per una cifra che dovrebbe aggirarsi intorno ai 100 milioni di euro, forse qualcosa di meno.

Baldissoni a Roma

A Roma invece sono rimasti il vice presidente giallorosso Mauro Baldissoni e l'ingegner Giovanni Sparvoli per Eurnova, con il compito di continuare a trattare con il Comune di Roma per chiudere la Convenzione. Per questa mattina è programmato l'ennesimo incontro presso il dipartimento Urbanistica, ed altri ce ne saranno nei prossimi giorni. La sindaca di Roma infatti, su consiglio del vicepremier Di Maio, pare abbia voglia di concludere il tutto velocemente per poter utilizzare la carta stadio in chiave elettorale per le prossime Europee di maggio. Intanto martedì la Guardia di Finanza ha proceduto al sequestro di un'intera strada di fianco all'ex ippodromo di Tor di Valle. Ad apporre i sigilli ai sensi dell'articolo 321 del Codice di Procedura Penale (sequestro conservativo prima dell'azione penale) è stata la squadra operativa della Sezione Navale Lido di Ostia della Guardia di Finanza. Un atto che prelude alla bonifica e alla messa in sicurezza dell'area, passaggio indispensabile prima di poter costruire alcunché.

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