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VIDEO - Primavera, Di Nunzio: "Vogliamo arrivare in fondo. Sogno l'esordio in Serie A"

Parla il centrocampista classe 2007: "Nel calcio bisogna crescere subito, cerco di essere un leader per i più piccoli. Senza i compagni non sarei quello che sono ora"

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
04 Agosto 2025 - 14:45

Alessandro Di Nunzio ha parlato dal ritiro della Roma Primavera a Pinzolo ai canali del club. Ecco le dichiarazioni del centrocampista giallorosso.

È il tuo primo ritiro?

"No. Ad alta quota sì, perché l'anno scorso siamo stati a Cascia. Penso che Pinzolo sia il posto perfetto per fare un ritiro, soprattutto per le temperature, che in confronto a quelle di Roma sono più fresche in estate. Ci aiuta a lavorare meglio".

Anche perché lavorare in una cornice del genere non fa dimenticare la fatica. Ma c'è un belvedere...

"Aiuta anche. Sappiamo di essere in un posto in cui hanno lavorato tante prime squadre, abbiamo strutture importanti e questo spinge molti di noi a dare il massimo, perché sappiamo di avere le migliori risorse per migliorarci".

Pinzolo è da sempre un comune amico della Roma. Qui ci sono stati campioni come Totti e De Rossi: vi fa respirare professionismo?

"Ci pensiamo molto. Da questo derivano responsabilità, soprattutto sotto l'aspetto dell'impegno. Perché avendo a disposizione tutte queste strutture, la società si aspetta il massimo lavoro sul campo".

Responsabilità, hai detto. Ti senti più maturo rispetto alla tua età?

"Sì, perché ci hanno sempre detto che nel calcio bisogna crescere subito. Questo l'ho provato sulla mia pelle, perché ci sono dinamiche che vanno capite prima di quanto vada fatto nella vita. Credo di poter dare, anche se con la mia poca esperienza, una grande mano alla squadra".

Capire è forse un po' anche nel destino di un centrocampista...

"Sì, sicuramente nel mio ruolo, quello del play davanti la difesa, si ha un compito importante. Quello di 'parare' gli errori dei compagni e riuscire a capire prima degli altri dove vanno avversario e pallone. Cercare di collegare la squadra".

Come ti definisci? Regista? Centrocampista? Mediano?

"Direi più mediano, però mi piace fare tutto. Sia andare a recuperare, sia impostare...".

A volte, quando si dice 'mediano' si pensa più a un giocatore di rottura, piuttosto che di qualità. Tu abbini tutto. Definirti mediano può 'sminuire' le qualità che hai?

"Io faccio quello che serve. Quando c'è da recuperare, recupero; quando c'è da impostare, imposto. Ma sono sicuro che con l'aiuto dei compagni il mio lavoro, anche se trascurato, è importante. Senza di loro non sarei quello che sono ora".

Classe 2007, ma già protagonista in Primavera 1. Quanto ti è dispiaciuto 'rallentare' proprio nella parte finale di stagione, quando quel contrattempo fisico ti ha fermato e non ti ha permesso di arrivare al meglio alla semifinale?

"Ha fatto male. Avevamo iniziato un percorso che partiva da luglio, ci eravamo promessi di arrivare fino in fondo ed è quello che abbiamo fatto. Mi è dispiaciuto tantissimo non poter essere presente sul campo per poter aiutare i compagni al 100%. Ma sono cose che accadono".

Essere un classe 2007, alla Roma, è diventato una responsabilità. Ci avete 'abituato male', anche con la Nazionale. Come si cresce da piccoli con questa responsabilità?

"Sappiamo di avere un ruolo importante, soprattutto quest'anno, nella rosa. Ma sappiamo anche che abbiamo a che fare con compagni intelligenti e forti. Questo aiuta il nostro lavoro di leader".

La maglia della Roma conta tanto per te. Quella azzurra, che riabbraccerai a breve, invece?

"Sicuramente è il sogno di tutti i bambini, da quando si inizia a giocare a calcio. Dispiace lasciare i compagni in ritiro, ma quando l'Italia chiama è sempre un onore".

Quando vi rivedrete a Trigoria mancheranno pochissimi giorni all'esordio in campionato. Si va dritti verso...?

"Ci stiamo preparando da un po' a questo esordio di campionato. Dal primo giorno di ritiro continuiamo a lavorare per arrivare al campionato più in forma che mai. Quest'anno vogliamo arrivare in fondo, per 'vendicarci' di ciò che è accaduto nella fase finale".

Che cosa chiedi per te e per la squadra a questa nuova stagione?

"Partiamo dalla squadra, perché per me è la cosa più importante: sappiamo come è andata l'anno scorso, io ho addirittura perso due fasi finali, con la Primavera e con l'Under 18; dobbiamo vendicarci, perché sono sconfitte che fanno male, ma aiutano a crescere, ad acquisire quell'esperienza da dentro-fuori che è molto importante. L'obiettivo è arrivare fino in fondo e vincere. Per me, invece, il sogno è arrivare in Serie A. Ma bisogna fare questi passaggi, che sono importantissimi".

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