Primavera, difesa malleabile: da Marchetti a Reale, tanti interpreti (e duttilità)
Con l'Empoli, Falsini cambia ancora: a riposo Nardin e Reale, Mannini torna laterale, il 29 si insedia al centro con Cama a sinistra. E il risultato è positivo

(GETTY IMAGES)
Meno Reale, più Cama. Meno Nardin, più Marchetti. Meno Marchetti, più Mannini. Addizioni e sottrazioni, ma il risultato è quasi sempre positivo. Di rado al di sotto delle aspettative e in calo. È la "legge" della difesa della Roma Primavera: tanti (tantissimi) interpreti e soluzioni, pochi svarioni. Che, si sa, capitano. È il calcio. Ma, ora, con meno frequenza rispetto a prima. Sarà la consapevolezza acquisita tramite i risultati raggiunti, oppure uno stato di forma più che positivo. Sta di fatto che la retroguardia continua a rispondere presente, gara dopo gara. E i dati ne danno una rappresentazione pressoché perfetta.
Rocciosi e sicuri
Il punto di riferimento è il ko col Milan dello scorso 16 marzo. Da lì, sette risultati utili consecutivi (sei vittorie e un pari, quello con l'Inter) e sette reti incassate. Una per gara. Storia di giocatori tornati nelle rotazioni, habitué della difesa romanista finiti spesso ai box. Di una mentalità forte. E di una duttilità più unica che rara. Perché la stagione 2024-25 è stata caratterizzata da questo: Marchetti (terzino destro) adattato a difensore puro, Reale (anche lui terzino, ma sulla corsia mancina) scalato al centro, Mannini tra centrocampo e fascia (e infermeria). Di Nunzio, con la Juve, a fare da schermo in zona bassa. Disponibilità, tenacia e voglia di fare bene. Di crescere, soprattutto.
Così, anche contro l'Empoli, Falsini ha fatto affidamento su una difesa a quattro rivisitata. Con Mannini ad agire come terzino di destra, poi Seck e Marchetti e, a sinistra, Cama. Risultato? Qualche errore qua e là e porta inviolata. La nona in Campionato, grazie anche a un super-De Marzi in costante crescita. La verità è che a dare manforte a un attacco che ha funzionato (e funziona) alla grande, c'è un reparto arretrato roccioso e sicuro. Esce Nardin, entra Marchetti, ma il risultato non cambia. Poi Mirra, Golic, Mannini e Litti restano i box e allora subentrano Sangaré, Reale e Cama. Senza esitazioni.
Un'attitudine da mantenere
46 i gol subiti. Non la miglior difesa. Probabilmente, però, la più efficace e impattante nei match. Davanti ci sono Cagliari (37), Inter (41), Lazio (42), Sassuolo, Milan (entrambe a 44) e Verona (45): significa dover migliorare nell'accortezza, nel cogliere gli spunti (e l'attimo). Oltre a necessità di guardare gli errori. Fondamentale. La media recita 1,24 gol subiti per gara. Dunque, almeno uno ogni volta in cui la Roma è scesa in campo. Una lacuna a cui la squadra ha saputo rimediare con prestazioni di squadra (atletiche e mentali) con la "P" maiuscola. L'attitudine è quanto di più positivo si possa estrapolare dal contesto. Un trend da mantenere, in vista delle gare più importanti della stagione. Quelle dei playoff Scudetto.
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