VIDEO - Dalla panchina in Primavera alle parate incredibili con l'Inter: prosegue la crescita di De Marzi
Dagli errori ai salvataggi decisivi in pochi mesi. Ranieri continua a convocarlo, Gollini e Koné lo supportano: il futuro è tutto nei guantoni del 2007

(GETTY IMAGES)
Uno per il futuro. O meglio, un uno per il futuro. Che poi, numero uno non è. Forte del suo 40 sulle spalle, con tutti gli imprevisti del caso, Giorgio De Marzi si è trasformato ben presto nella certezza tra i pali della Roma Primavera. Facile, di certo, non era: quell'erroraccio alla prima stagionale col Cagliari non sembrava promettere bene. Invece, tra gli infortuni e la successiva uscita di scena di Renato Marin (altro pezzo forte in porta, nell'U20, e promesso sposo del Psg), il classe 2007 (!) si è ritagliato il suo spazio. E dalla gara d'andata con l'Atalanta, quella del ritorno al 4-3-2-1 e del definitivo addio alla "linea Juric", ha ripreso lo scettro. Lasciando solo con Empoli, Inter e Torino spazio al portiere italo-brasiliano.
⚡️ Dalla parata di De Marzi al 3-0 di Misitano con il Milan ????
— AS Roma (@OfficialASRoma) December 4, 2024
Il contropiede perfetto ????#ASRoma #Primavera1 pic.twitter.com/cUZFMfhquO
Riflessi degni di nota
Dopodiché, l'"egemonia" di De Marzi è praticamente iniziata. Falsini lo ha reso titolare inamovibile alla base del suo sistema di gioco e lui si è rimboccato le maniche. Anzi, i guanti. In totale, in 18 presenze (1.556 minuti in campo) con la Primavera, ha subìto solo 16 gol: in media, meno di uno a partita. E i sei clean sheet, ottenuti con Genoa, Milan, Samp, Lazio, Lecce e Udinese, coronano la statistica. Impossibile, poi, non citare le grandi parate. Su tutte, quelle che hanno permesso di ottenere un pari sofferto con l'Inter e dunque l'aritmetico primo posto nella regular season.
Nulla da fare sul missile di Topalovic e sulla spizzata di Mosconi. Decisivo quando al 73' Lavelli ha sterzato e incrociato. Fenomenale (a dir poco) tra l'82' e l'83': prima con un riflesso incredibile sulla rasoiata di Mosconi; qualche istante più tardi mettendo la manona sul tacco di Bovo da due passi (o quasi). Parate impattanti. Sull'esito del match e agli occhi degli spettatori. Lo stesso vale per Ranieri. Lui lo ha notato, da dicembre continua a far parte dei convocati in prima squadra. Un'esperienza che gli sta permettendo di entrare a contatto col calcio dei grandi e di farsi notare. Non a caso, anche Gollini e Koné lo hanno incitato sotto uno dei suoi ultimi post su Instagram. "Grande missile!", il commento dell'estremo difensore ex Genoa. "Mon gars", ovvero "Il mio ragazzo", quello del francese. La stima non manca. Certo, la strada è lunga. Ma tutta da percorrere.
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