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Il protagonista

Volpato: doppietta contro il Trastevere ma il futuro è in bilico

Due gol per il giovane fantasista che piace al Sassuolo. Può sbloccare l’affare Frattesi, ma la Roma non vuole perderlo. E lui sembra già in forma

Volpato in azione contro il Trastevere nell'amichevole a Trigoria

Volpato in azione contro il Trastevere nell'amichevole a Trigoria (As Roma via Getty Images)

11 Luglio 2022 - 09:40

Vengono lavati via dalle piogge di settembre i gol d’estate, e quelli di luglio sono quelli che lasciano meno tracce. Nel precampionato del 2000 Simone Pepe segnò il primo della stagione del secondo scudetto e non poté festeggiarlo appieno, perché Fabio Capello non gli fece fare quell’esordio in A che gli avrebbe permesso di diventare campione d’Italia, con tutto che il resto della carriera abbia poi dimostrato che il giocatore c’era.

L’attaccante di Albano dopo quel precampionato tornò in Primavera, cosa che difficilmente farà Cristian Volpato, che ha esattamente vent’anni di meno, e che nella prima amichevole della seconda Roma di Mourinho non ha segnato il primo gol (onore toccato a Smalling, per l’occasione capitano), però ha firmato la prima marcatura multipla, quarto e quinto centro nel 5-0 al Trastevere, squadra di serie D in cui si trova sempre qualche ragazzo cresciuto a Trigoria (ieri Laurenzi, a lungo capitano dei 2001). Il 18enne col numero 62 aveva iniziato in panchina, visto che nel primo tempo sulla trequarti c’era Carles Perez, quando è entrato ha colpito prima con un gol da bomber, un sinistro di prima intenzione, a fil di palo, dal bordo dell’area piccola (ma era stato lui stesso ad avviare l’azione, servendo d’esterno Shomurodov, che poi gli ha restituito il pallone), poi con un destro all’incrocio, all’altezza del dischetto, arrivato dopo uno stop spalle alla porta, e una girata fatta con una leggerezza e una velocità d’esecuzione da giocatore di alto livello.

Ha facilità di calcio con entrambi i piedi il ragazzo, rapidità nelle movenze, dribbling stretto e personalità, doti che hanno conquistato tutti quelli che lo hanno seguito, in una carriera partita da lontano, in tutti i sensi: è nato a Camperdown, periferia di Sydney, da bambino è stato curiosamente snobbato dai maggior club australiani, ed è arrivato in Italia dopo qualche mese nell’Australasian Soccer Academy, dove neppure faceva partite intere, solamente miglioramento tecnico. Forse per questo percorso così diverso dai coetanei italiani - che arrivano alla Roma a 10 anni e cominciano subito a giocare con ragazzi che parlano la stessa lingua calcistica - deve ancora capire bene quando passare il pallone, invece di interstardirsi in azioni personali.

Un 2022 da ricordare

Ma è l’unico difetto di un 18enne baciato dal talento, che peraltro tende a fare tutto da solo in Primavera, ma coi grandi ha capito che deve disfarsi presto del pallone. Una delle prime volte che gli è capitato sul piede, col Verona, all’Olimpico, se ne è liberato calciandolo in rete: era la seconda delle sue 3 presenze in A (ma la prima, con l’Inter, era durata una manciata di secondi). Mourinho lo ha visto e lo ha subito promosso, come Piccareta, allora allenatore della Roma U17, e amico del direttore dell’Academy Australiana, Tony Basha, che gli mandò qualche filmato. Lo ha promosso subito pure Nunziata, ct dell’U19: un solo stage, dopo l’arrivo del passaporto italiano, e se lo è portato all’Europeo, a giugno. Due gol in 4 gare, ha rinunciato alle ferie per fare i ritiro coi giallorossi. Intanto il Sassuolo lo ha chiesto per Frattesi, poi ha fatto sapere che se l’affare saltasse lo vorrebbe lo stesso. La Roma non vorrebbe perderlo: a Mourinho piace, i due gol di sabato sono stati altri due mattoni nel muro.

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