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L’under 16 è CAMPIONE D’ITALIA

Falsini: "Eravamo gli unici a crederci"

"Non solamente a inizio anno. Anche a marzo nessuno avrebbe puntato su di noi. E abbiamo fatto fuori Inter, Lazio, Juve e Milan..."

Gianluca Falsini festeggia lo Scudetto vinto con l'Under  16 (Getty Images)

Gianluca Falsini festeggia lo Scudetto vinto con l'Under 16 (Getty Images)

27 Giugno 2022 - 08:35

Non parlano praticamente mai, gli allenatori del settore giovanile giallorosso: al di sotto della Primavera si commentano solo i trionfi. E quello ottenuto sabato sera da Gianluca Falsini, battendo in finale il Milan, dopo aver eliminato tra ottavi, quarti e semifinali Inter, Lazio e Juventus, ha sorpreso tutti, ottenuto da una squadra che non partiva certo con i favori del pronostico, ma che ha chiuso la stagione in crescendo, con una finale memorabile, per numero di palle gol create (e sbagliate), prima del gol decisivo, arrivato solamente a 5' dai calci di rigore.

"Uno scudetto meritatissimo - spiega il tecnico giallorosso - abbiamo battuto Inter, Lazio, Juventus e Milan. Non ricordo una squadra di settore giovanile che abbia fatto un percorso simile. Ce lo siamo sudato e meritato".

La Roma ha creato tantissime occasioni, poi il gol nei tempi supplementari.
"Faccio i complimenti al Milan, prima di tutto: è anche grazie a loro che ci siamo esaltati. Soprattutto nel primo tempo avremmo dovuto concretizzare meglio tutta la mole di gioco creata, però quando finisce così è anche più bello. Forse sullo sviluppo del gioco meritavamo di più noi. Potevano vincere loro, potevamo farlo noi, la dea bendata ci ha dato una mano, però il gol è stato bello. Il cross di Willy (Feola, ndr), il colpo di testa di Manu (Nardozi). Fantastico".

Questa squadra è cresciuta nel corso del tempo. Forse nessuno a settembre avrebbe puntato sulla Roma Under 16 campione d'Italia. È più bello quando le vittorie arrivano così?
"È proprio vero. Non a settembre, ma pure a marzo nessuno ci credeva. Ed è bello perché abbiamo affrontato squadre top in Italia. Non è stato un percorso fatto di casualità. Lo abbiamo faticato, sudato, strameritato con i miglioramenti e il sacrificio. Poi il talento di questi ragazzi è indiscutibile. Credo che negli ultimi due mesi chi è venuto a vederci si sia divertito".

Nell'atto finale della stagione uno scudetto è stato portato a casa.
"Siamo contenti per tutti a Trigoria, per il direttore Vergine, e due parole le volevo spenderle anche per Bruno Conti. La Roma si merita questo scudetto e ne merita altri. Ma soprattutto si merita che questi ragazzi arrivino a coronare il sogno di diventare calciatori della prima squadra. Questo è sempre il primo obiettivo. Siamo stati gli ultimi a giocare, ora ci riposeremo un po', ma poi ripartiremo. Come i lupi, abbiamo sempre fame".

Quando è che questa squadra ha preso consapevolezza della sua forza? Con la semifinale con la Juventus?
"No, prima. Non è stato contro la Juventus, forse con il 5-0 che abbiamo subito a Cagliari, con il Milan, alla Sardinia Cup. Quel giorno ho detto ai ragazzi che saremmo arrivati fino in fondo, e che speravo di ritrovare proprio il Milan. Non è la Juventus che ci ha dato consapevolezza della nostra forza: sono l'Inter, il Frosinone, la Lazio... Sono due mesi e mezzo che i ragazzi stanno facendo cose straordinarie. Non è tanto per le partite che vincono, ma per quello che fanno in mezzo al campo: è questa la cosa che mi rassicura di più".

Partita strana questa finale: quante se ne ricorda che alla fine del tempo regolamentare si chiudono sullo 0-0, dopo tutte quelle occasioni?
"Abbiamo avuto la fortuna di trovare un squadra forte come il Milan: gli faccio i complimenti. Ha giocato bene e ha fatto giocare bene anche noi. Ma di certo non è facile trovare una partita come questa che finisce con un solo gol, nell'extra time. Ma il calcio è anche questo, a volte".

Una finale senza cartellini, altra cosa decisamente rara.
"Hai ragione. È un altro plauso che dobbiamo fare alle due squadre: si sono dati battaglia ma in maniera assolutamente corretta. E anche agli arbitri: sono stati bravissimi. È stato un bello spot per il calcio giovanile italiano".

Quanto è stata vicina a uscire nei quarti con la Lazio, la sua squadra?
"Non lo so. Ma io posso dire quanto mi è dispiaciuto vincere solamente 1-0 la gara di andata, che poteva finire 3-0: abbiamo avuto 5-6 palle per fare gol e non li abbiamo fatti. E poi vai in casa della Lazio, contro una squadra molto organizzata: siamo andati molto vicini a uscire: quanto mancava alla fine, dieci secondi? (La Roma stava perdendo 1-0 la gara di ritorno, risultato speculare a quello dell'andata, e sarebbe stata eliminata per il peggior piazzamento nella regular season: all'ultimo minuto ha segnato Mannini, al quinto di recupero la Lazio ha trovato il 2-1. Con il regolamento dell'Under 17 sarebbero passati loro, con quello dell'U16 ci sono stati i supplementari: se fossero finiti senza gol sarebbe passata la Lazio, sempre per il miglior piazzamento, a 2' dalla fine del secondo il difensore Occhi ha segnato il gol della qualificazione, ndr)".

Con il regolamento dell'Under 17 sareste usciti.
"Vero. Ma con quel regolamento non avremmo fatto 7 partite prima di vincere il titolo italiano. E forse, se avessimo giocato in casa, avremmo vinto 3-0".

Siete una delle poche squadre del settore giovanile che vince puntando più sulla fase difensiva che su quella offensiva.
"A me piace attaccare dentro la metà campo avversaria. E anche in finale abbiamo recuperato un sacco di palloni nella metà campo avversaria. Anche questa è una fase di non possesso, ma nella metà campo avversaria. Il calcio è anche difendersi, e noi quando serve ci difendiamo. Ma quanti tiri abbiamo fatto nella finale col Milan? Quindici? Venti? È difficile anche contarli...".

Si può dire che in questa rosa ci sono più difensori che attaccanti, o si offende qualcuno?
"Speriamo. Perché siamo messi male in Italia. Speriamo che tornino dei difensori di livello".

Ha sentito dire che la Roma aveva deciso di non confermarla, già prima delle finali?
"Sì, sì. Ho letto, mi hanno detto che è uscita fuori questa notizia. Ma io faccio l'allenatore, e l'allenatore vive sempre con la valigia pronta. Io sono felicissimo di stare a Roma, se la Roma non è felicissima, me lo comunicherà...".

Quindi ancora non ha parlato con la Roma?
"No".

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