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Primavera, alla scoperta di Stefano Parodi: da panchinaro a titolare

È diventato protagonista dopo l'infortunio di Bouah: l'inizio complicato, l'espulsione e la rinascita. Con il Milan la sua miglior partita da quando è con De Rossi

In foto Buso e Parodi, di LaPresse

In foto Buso e Parodi, di LaPresse

06 Febbraio 2019 - 15:26

Da zero a tre a zero con tre suoi gol: il protagonista assoluto di Roma-Milan Primavera non può che essere Gianmarco Cangiano, che con la sua tripletta si è guadagnato anche la convocazione di Di Francesco. Ma la gara contro la squadra di Federico Giunti, subentrato all'esonerato Lupi a Natale, ha anche consolidato il terzo posto dei giallorossi (ora a un solo punto dal Torino di Coppitelli, secondo) e la posizione del terzino destro Stefano Parodi, il meno atteso dei 2001 che sono saliti in Primavera dopo la vittoria dello scudetto Under 17. La difesa della classe dei nati nell'anno del terzo scudetto della Roma non aveva subito sostanziali variazioni negli ultimi anni: Santese e Laurenzi centrali, Parodi e Semeraro terzini.

Devid Bouah giocava all'ala destra, e neppure troppo spesso: nel 2016-17 venne promosso sotto età con i 2000 e schierato terzino destro alla prima giornata, la Roma perse 3-0 in casa contro il Palermo di Giuseppe Scurto, e l'esperimento venne accantonato, per parecchi mesi. Da febbraio venne riproposto, le cose andarono decisamente meglio, e la Roma capì di aver trovato un bel terzino di spinta. Per Parodi, sul momento, le cose cambiarono poco: Bouah giocava sotto età, e venne confermato con i più grandi anche nel 2017-18 con la Primavera, lasciandogli anche il secondo anno da titolare. E Carruolo, l'altro terzino destro, svincolato in estate, non riusciva a togliergli il posto. La stagione 2017-18 però Parodi se la giocò male: è sempre stato un combattente, uno che non tirava indietro la gamba, ma aveva il cartellino rosso facile. Ne prese uno a ottobre, uno a novembre (tre giornate di squalifica), uno il 25 febbraio, e il 10 marzo, al Torneo di Arco, andò a urlare contro l'arbitro facendosi buttar fuori a partita già finita. E il tecnico dell'Under 17, Francesco Baldini, lo rimproverò a brutto muso: la Roma era appena stata eliminata, quella squalifica l'avrebbe scontata in campionato, ancor prima di rientrare da quella di febbraio.

Il punto più basso

Quando rientrò in campo, a fine mese, aveva 15 presenze, 4 espulsioni e 7 giornate di squalifica, e nessuno avrebbe scommesso sulla sua conferma in giallorosso, tenendo conto che tra Under 17 e Primavera c'è la selezione più spietata del calcio giovanile, quella in cui può capitare che di una rosa intera il numero di confermati sia a una cifra sola. E a complicare le cose, per lui, le buone prestazioni di Valerio Coccia, che meritava di entrare nell'undici titolare: Baldini lo ha piazzato al centro della difesa, spostando come quarto a destra Alessio Santese, che ha una bella corsa, e si è subito adattato bene al nuovo ruolo. A quel punto però Parodi si è rimesso sotto, e ha pian piano riconquistato la fiducia di Baldini, che in partite ad elevato quoziente di difficoltà, come il quarto di finale col Milan - c'erano Maldini jr, e vari altri ragazzi che ha ritrovato sabato al Tre Fontane - lo ha utilizzato come ala destra, chiedendogli di aiutare in copertura. Quando una squadra Under 17 vince lo scudetto, la percentuale di confermati sale: a parte Cataldi, mandato al Venezia ma in prestito, tutti i titolari della finale sono passati con De Rossi, e Parodi era uno di questi. Ma in Primavera ha ritrovato Bouah, in forma strepitosa, e una nutrita concorrenza: nelle prime partite a volte non trovava posto neppure in panchina.

E quando, alla nona partita ufficiale, De Rossi lo fece entrare, sul campo dell'Atalanta, venne espulso dopo 7'. Rosso un po' severo, ma coi suoi precedenti rischiava di arrivare a fine anno con quel solo spezzone di gara, per poi andare a cercare fortuna altrove. Ma la fortuna di un calciatore, spesso, è la sfortuna di un altro: il 23 novembre, nel primo tempo di Roma-Fiorentina, Bouah si è lesionato il crociato, e De Rossi, tra Santese e Parodi, ha scelto quest'ultimo. Pochi giorni dopo, alla prima da titolare, la Roma ha preso 6 gol in casa, contro il Real Madrid. Ma lui non era andato peggio di altri, ed è rimasto titolare. E qualche buon cross, il suo pezzo migliore, è sempre riuscito a buttarlo in mezzo. Una settimana fa, a Sassuolo, si è fermato nel riscaldamento, e Santese la sua occasione da terzino se l'è giocata bene. Ma col Milan Parodi, tornato titolare, ha tirato fuori forse la prova migliore da quando è in Primavera: un preciso cross dal fondo per il 2-0 di Cangiano, un salvataggio sulla linea, e inserimenti sempre puntuali. Fino a quando tornerà Bouah, ormai il posto è suo. Il 10 gennaio è diventato maggiorenne: quest'anno, a giugno, dopo tre quarti di stagione da titolare, non dovrà più preoccuparsi della riconferma.

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