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Le pagelle di Roma-Lecce: Pellegrini non si risparmia

Il Capitano firma un altro assist, restituisce fluidità e nel finale difende con le unghie. Per il lavoro sporco Cristante non si fa pregare. Belotti gioca per la squadra. Spina senza gas

Lorenzo Pellegrini

Lorenzo Pellegrini (GETTY IMAGES)

10 Ottobre 2022 - 07:00

Di buono i tre punti e poco altro. La Roma in vantaggio di un gol e di un uomo si complica la vita da sola, recupera il vantaggio ma proprio in quell’attimo perde il suo gioiello, non la chiude e resta col fiato sospeso fino al 95’. Imperativo prendersi la vittoria e guardare avanti.

6 RUI PATRICIO Una selva di gambe lo copre sulla rete leccese, affrancandolo da colpe specifiche. Nella ripresa deve compiere due interventi, agevoli.

6 MANCINI Fa ricorso all’irruenza necessaria e a un pizzico in più quando trova il giallo. Ma è efficace.

7 SMALLING Non applica alcuna distinzione fra Nord e Sud: dopo aver deciso le gare con Cremonese e Inter, Chris vola ancora nell’alto dei cieli e sblocca anche quella col Lecce. Come in cielo così in terra, tenta la replica addirittura di tacco. E poi copre alla sua maniera. Decisivo dietro come avanti. Tre gol, tutti da tre punti. Tris Smalling.

6 IBAÑEZ  Rimedia un giallo fin troppo severo, ma per il resto la sua partita è priva di sbavature. In linea con tutte le altre prestazioni stagionali.

6,5 ZALEWSKI Si sistema ancora a destra per cause di forza maggiore e quando si accascia a terra colpito duro, per qualche istante sembra aleggiare anche su di lui la maledizione della corsia. Ma si riprende e prima scalda le mani a Falcone, poi scodella una serie di cross non sfruttati, fino ad avere la palla buona per il 3-1, che non finalizza. Ma resta fra i più lucidi e preziosi fino alla fine.

6,5 CRISTANTE È uno sporco lavoro quello di copertura in mezzo al campo, ma qualcuno lo deve pur fare e lui si sacrifica senza farsi pregare.

6,5 PELLEGRINI Se quando manca si soffre maledettamente nel trovare sbocchi, il suo rientro è benedetto dagli arieti: ne sa qualcosa Smalling. Con lui la manovra guadagna in fluidità e inventiva. Anche quando cala e sembra non ne abbia più, sfodera il tackle che nel recupero è decisivo.

5,5 VIÑA Ha l’ottima intuizione del cambio di gioco che libera Pelle per l’assist del primo vantaggio. Poi però ha una puntualità quasi scientifica nel perdere la maggior parte dei palloni che conquista.

6,5 DYBALA In punta di fioretto per un tempo, nel quale comunque manda Nicolò davanti al portiere. Al rientro realizza il rigore della vittoria sotto la Sud, ma va ko. Joya e dolori.

5,5 ZANIOLO Nei 45’ in cui è in campo si vede poco e quando potrebbe attirare i riflettori, perde l’attimo di solitudine davanti al portiere leccese.

6 BELOTTI Meriterebbe miglior sorte la zuccata che sfiora la traversa. Se non altro perché gioca per la squadra più che per sé, anche ripiegando.

5,5 SPINAZZOLA Prova a spingere come ai bei tempi, ma qualcosa si è inceppato.

5,5 ABRAHAM Entra dopo l’intervallo e trova subito il rigore. Poi però fallisce tre occasioni, almeno due facili. Il mal di gol continua a perseguitarlo.

6 MATIC Subentra a Dybala, rimettendo un po’ d’ordine a centrocampo e aggiungendo muscoli.

5,5 SHOMURODOV Ci mette buona volontà, ma spreca una ripartenza più che ghiotta.

S.V. KUMBULLA Riassapora il campo negli ultimi minuti dopo quaranta giorni.

6 MOURINHO Nel giorno dedicato al Barone domina in parità numerica e soffre con l’uomo in più. Ma a contrariarlo (oltre all’ennesimo infortunio) è il deficit di carattere

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