Interviste

ESCLUSIVA - Femminile, Greggi tra Europeo e Roma: "Non abbiamo paura"

Alle 21 la semifinale dell'Europeo contro l'Inghilterra: «Sappiamo che sono forti ma vogliamo giocarcela. A Roma cercherò di trasmettere la mia romanità alle nuove arrivate»

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
22 Luglio 2025 - 08:00

Ha saltato per un brutto infortunio alla spalla il disastroso finale di stagione della Roma ma, a tempo di record e contro i pronostici iniziali, ha recuperato in tempo per l'Europeo di Svizzera. C'è anche Giada Greggi nell'Italia che oggi alle 21 si giocherà la prestigiosa semifinale contro l'Inghilterra (diretta tv su Rai 1), lei che finora non è mai stata titolare, ma ha sempre saputo incidere da subentrata e oggi si gioca un posto a centrocampo con Severini. Dal ritiro delle Azzurre, la romana e romanista ci ha raccontato il suo Europeo e non solo in esclusiva.

Innanzitutto, come stai?

«Benissimo, sono molto contenta di essere arrivata qui in tempo nonostante l'infortunio per dare il mio contributo. Stiamo lavorando forte, superando la Norvegia abbiamo raggiunto già un grande risultato, ma ora guardiamo avanti subito al prossimo traguardo e siamo pronte a dare tutto».

Quanto sono durati i festeggiamenti dopo i quarti?

«Abbastanza, penso sia normale perché era da tanto che non si otteneva un successo così importante. Già il giorno dopo pensavamo all'Inghilterra. La mentalità del mister e quella che abbiamo anche noi ha fatto sì che ci concentrassimo subito sulla prossima partita».

Un ricordo di quella serata?

«L'esultanza al gol è stata bellissima, abbiamo corso tutte insieme  e ci siamo abbracciate, è stato un po' confusionario ma emozionante. Poi ricorderò sempre anche quando ho visto Girelli commuoversi in conferenza stampa, ci stavamo rendendo conto di quanto sia grande il momento che stiamo attraversando».

Che ruolo pensi di esserti ritagliata in questa Nazionale?

«Sono sempre stata molto disponibile col mister e con la squadra, quando mi chiama per entrare in campo cerco di dare il mio contributo e il 100%. Sono contenta di aver dato una mano nonostante il poco minutaggio, faccio e sto facendo tutto quello che posso».

Contro la Norvegia più di altre volte avete avuto una grande tenuta mentale. Come avete vissuto quella partita in panchina e poi in campo?

«Siamo sempre state positive. Ci credevamo fin dall’inizio e abbiamo continuato a farlo anche durante la partita nel momento di difficoltà come è normale che sia, c’erano anche stanchezza e le tante emozioni che ti porta un quarto di finale. Però ci abbiamo creduto tutti e alla fine il risultato è venuto, la palla per lo più l’abbiamo tenuta noi, poi ovviamente ci sono stati dei momenti di calo, ma l’abbiamo superati e abbiamo ottenuto il risultato».

Che ti ha detto Soncin prima di farti entrare?

«Nulla di particolare, mi ha spiegato cosa dovessi fare tatticamente, poi alla fine quando sei in campo sei tu che devi creare e che devi dare il massimo e fare quello che sai fare per trovare le soluzioni più giuste in campo».

Dite spesso di essere un grande gruppo e si vede. Come fate in Nazionale ad andare tutte d’accordo o andare oltre a questioni personali che possono esistere?

«Quando entri in Nazionale sono cose che non subentrano. L’obiettivo comune ci fa andare oltre qualsiasi questione di questo tipo, poi il merito è anche del ct e del suo staff, hanno organizzato tante attività di squadra che ci hanno avvicinate. Ci hanno portato in un posto bellissimo, ho passato tanto tempo con le ragazze, anche esperienze extra campo con compagne che magari prima non conoscevo benissimo. Stando in gruppo questi giorni ho legato con tante altre ragazze. Si è creata davvero una grande famiglia e questo ci aiuta anche in campo, non vorremmo più andarcene…o almeno farlo il più tardi possibile (ride ndr.)».

Meglio la Svezia o l'Inghilterra? Come si affrontano le Lionesses?

«Ammetto che avremmo preferito la Svezia perché è una squadra che abbiamo affrontato tante volte quindi un po’ la conoscevamo. È passata l’Inghilterra, sappiamo che è una squadra forte sia come gruppo sia come individualità ma con umiltà e personalità vogliamo sfruttare tutti i nostri mezzi che sono tantissimi. Nulla è impossibile, dobbiamo crederci perché se siamo arrivate fino a qui è anche perché siamo una squadra di alto livello. Ce la dobbiamo andare a giocare, vogliamo raggiungere la finale, non temiamo nessuno e credo che anche loro ci rispetteranno».

Esiste la possibilità di andare ai rigori. Saresti pronta a calciarlo?

«Vedremo…intanto devo essere messa in campo (ride ndr). Io sono a disposizione, poi si vedrà».

Dopo il Mondiale del 2019, questo Europeo può essere un altro trampolino importante per il calcio femminile italiano. Che sensazioni hai avuto?

«Quando ho messo piede qui in Svizzera ho sentito un clima totalmente concentrato “al femminile”. Ho visto che è molto seguito, gli stadi sono pieni, c’è gente da ogni Paese (compresi i nostri tifosi) e più si va avanti e più aumentano. Qui ci siamo sentite importanti, penso che questo Europeo abbia fatto fare uno step in avanti anche a livello di comunicazione, media, social».

Capitolo Roma, hai già conosciuto il nuovo tecnico Rossettini?

«Non ho ancora avuto modo, ma ovviamente sono curiosa di farlo perché potrà darci tanto. Ora sto pensando all’Europeo ma sono molto curiosa di conoscere anche le tante ragazze nuove e vedere che ambiente s’è creato».

Nel nuovo corso tu potresti essere una leader.

«Ci sono stati tanti cambiamenti. Voglio aiutare le ragazze nuove ad ambientarsi e le più giovani. Cercherò di trasmettere loro la mia romanità, sai quanto per me conta la Roma e vorrò essere un leader silenzioso, far capire sul campo quanto tengo a questa maglia e quanto vale per me la Roma. Darò il massimo dentro e fuori dal campo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI