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Le parole

Stramaccioni: "De Rossi ha bisogno di tempo, Baldanzi sarebbe un gran colpo"

Intervenuto in esclusiva a Radio Romanista, l'ex tecnico dell'Inter ha fatto il punto sulla situazione in casa Roma tra mercato e l'inizio del cammino di De Rossi

Stramaccioni in panchina

Stramaccioni in panchina (GETTY IMAGES)

La Redazione
31 Gennaio 2024 - 10:41

Andrea Stramaccioni è intervenuto nel corso della trasmissione "Primo Tempo" di Radio Romanista: di seguito le parole dell'allenatore romano.

Come giudichi le prime settimane di lavoro di De Rossi?
"In un processo di cambiamento corretto perché capace di portare in campo il suo DNA, De Rossi ci ha messo sin da subito la faccia. Serve tempo. Il passaggio ed il cambiamento dalla linea difensiva a 3 ad una a 4 è complicato, perché si allarga il raggio di competenza dei singoli. Daniele ha bisogno di lavorare. Bisogna limitare gli inserimenti dei centrocampisti avversari, seguendoli e correndo all'indietro. Sono adattamenti non semplici, con dei cambiamenti che riguardano anche centrocampisti e terzini".

A centrocampo, pensi che si possa giocare con Cristante e Paredes contemporaneamente in campo?
"Penso che Daniele voglia tenere entrambi i ragazzi in campo, con l'argentino vertice basso e Cristante in un ruolo da mezz'ala. Pellegrini, invece,  può giocare anche alto a sinistra, come ha fatto con l'Italia. Cristante ha più forza e gioco aereo, ho parecchia stima di lui. Paredes è un play vero e proprio, ma non mi sentirei di dire che l'uno esclude l'altro".

Contro la Salernitana si sono evidenziate diverse difficoltà sulle corsie. Che cosa ne pensi?
"In questo risiede il tempo richiesto da Daniele. Quando ci ho parlato, scherzando gli ho detto di dire che la Roma gioca con un 4-3-2-1, perché Dybala non è un vero e proprio esterno. Ribadisco che serve tempo, perché i compiti sulle corsie sono nettamente diversi rispetto a prima".

Dybala che impressione ti ha fatto?
"Lui è l'unico che deve fare un grande cambiamento. Se gli altri hanno ritrovato il proprio collocamento all'interno del rettangolo di gioco, Paulo è davanti a nuovi compiti. Giocare a destra non è il suo pane, lo ha già fatto è vero, ma sempre con un esterno che apre il campo. Fare l'ala significa avere attenzione primaria. Lui per me è la migliore seconda punta della Serie A".

 Baldanzi sarebbe un colpo intelligente per la Roma?
"Uno come lui nella mia rosa lo vorrei sempre. Giocatori così se ne trovano sempre meno: parliamo di calciatori di qualità e brevilinei che nascono numeri 10 e che possono fare qualunque cosa. Spesso talenti del genere vengono usati come mezze ali, un pi' come avviene nel Manchester City con De Bruyne. Baldanzi ha forza nelle gambe, ha un grande talento e qualità di primissimo livello".

Zalewski è in difficoltà?
"Nicola nasce come esterno d'attacco, è un calciatore che nel settore giovanile si è messo in mostra per doti offensive. Con Mourinho aveva iniziato a fare il quinto a centrocampo, ma con il cambio modulo non può fare il terzino. Di conseguenza, entra a far parte del roster offensivo, anche perché la Roma non ha molte ali pure, avendo fatto da anni un mercato per il 3-5-2. Dopo 3 anni in una posizione diversa, non è semplice".

La Roma prende Angeliño, faticherà a livello fisico?
"La differenza tra lui e Zalewski sta nel fatto che il primo è un vero e proprio terzino, il secondo no. Angeliño è un ottimo giocatore, aveva iniziato bene in Turchia ma poi ha perso il posto. La Roma torna finalmente ad avere un terzino di piede mancino dopo anni, regalando così a Daniele un calciatore funzionale. Operazione molto intelligente".

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