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Le parole

VIDEO - Gravina sul caso scommesse: "Non siamo responsabili per chi sbaglia”

Il presidente federale risponde alla politica: "Sono due casi, no al macello mediatico. Non abbandoniamo questi ragazzi. Euro 2032 una grande opportunità”

La Redazione
19 Ottobre 2023 - 13:49

Ha parlato Gabriele Gravina, presidente della Figc, a margine della conferenza stampa di presentazione del Premio AiCS di cultura sportiva “Beppe Viola”. Tanti i temi trattati, di seguito le sue dichiarazioni. 

Presidente, il Premio “Beppe Viola” è un premio di cultura sportiva: quanto è importante in questo momento una situazione incentrata sui giovani e sulla cultura dello sport, viste le situazioni complesse che sta vivendo il calcio italiano? 
"Credo che la cultura sia un elemento fondamentale in ogni settore, economico e sociale, del nostro paese. Un premio intitolato a Beppe Viola contiene tutti quei requisiti fondamentali per valorizzare le qualità professionali di un importante giornalista che ha avuto la capacità non solo di esercitare la sua professione come stabilito in tutti i codici deontologici, ma anche di sapere abbinare al suo lavoro messaggi di alta cultura, votati alla conoscenza. Sport e cultura sono per noi un binomio indissolubile, che coniuga la pratica e i valori dello sport". 

Ieri sono arrivate dalla politica richieste di dimissioni e di commissariamento per le questioni legate alle scommesse e al doping: qual è la sua risposta alla luce del lavoro che la federazione sta facendo per la cultura sportiva? 
"La politica è un'espressione molto ampia, cercherei di delimitare i confini dei soggetti che hanno commentato, forse, in maniera non approfondita sui temi specifici. Ho visto un po' di approssimazione. Credo che la risposta da parte di tutto il movimento sportivo sia stata decisa, ferma: ha rivendicato, così come devo fare io necessariamente, che è lo Stato che impone a noi, a determinati soggetti, il principio del rispetto, dell'autonomia, il quale implica al suo interno anche un altro principio fondamentale che è quello della democrazia. Questi due concetti hanno un sentimento di fondo che è la libertà, che non deve essere calpestata da nessuno. Credo che i concetti di autonomia e di democrazia siano emersi in tutte le rivendicazioni e in tutte le dichiarazioni di risposta, che chiaramente io sottoscrivo. Poi c'è un tema di conoscenza: bisogna approfondire meglio alcuni argomenti, perché altrimenti corriamo il rischio di fare del danno al nostro paese. Ho sentito parlare di responsabilità della Federazione legate alle scommesse: probabilmente se nel famoso novembre 2020 non avessimo inserito nei nostri principi statutari delle norme per colpire chi scommette, avremmo dovuto adeguarci alle leggi dello Stato, quindi non avremmo avuto alcuna sanzione in capo a questi ragazzi. Noi invece riteniamo di aver adottato delle norme di tutela: ho sentito parlare di doping, ma c'è stato un solo caso e lo abbiamo individuato. Noi dobbiamo stabilire le regole, non siamo responsabili di chi si dopa. Dobbiamo individuare e punire chi si dopa. Ho sentito parlare di diritti televisivi, ma questo non ci compete. La legge Melandri pone in capo ai soggetti organizzatori, la Lega è soggetto destinatario della responsabilità di gestire i diritti televisivi. Ho sentito parlare di infrastrutture, credo sia sotto gli occhi di tutti che il governo italiano ha deciso e comunicato in maniera forte che non c'è un euro a favore di questo tipo di attività. La Federazione non è un'azienda di costruzioni che realizza stadi. Noi ci siamo preoccupati di offrire delle opportunità, non a caso abbiamo portato Euro 2032, che credo sia un successo nazionale, oltre che internazionale. Possiamo anche parlare dei debiti, ma questi molte volte derivano anche da provvedimenti che in maniera azzardata hanno rinviato la copertura delle perdite di 5 anni. Questo crea indebitamento. Le rivalutazioni sono stabilite per legge, non le stabiliamo noi. Se ci sono delle sentenze che portano a fallimenti perché vengono applicate delle leggi dello Stato che prevedono la ristrutturazione del debito, non capisco perché si attribuiscono le responsabilità a dei soggetti che hanno la devono rispettare le leggi dello Stato. Noi non facciamo altro che questo. Tornando alle scommesse, certo, noi siamo impegnati nel capire che i nostri ragazzi, io ho il dovere come padre e come nonno di difendere la dignità di molti giovani italiani che in questo momento stanno diventando carne da macello a livello di comunicazione diffusa, e non particolarmente onesta. Noi dobbiamo tutelare l'integrità morale, ma anche accompagnare questi ragazzi in un processo di crescita nel quale ciascuno di noi si deve assumere le proprie responsabilità. Per questo le nostre sanzioni in questi casi prevedono anche, per la prima volta nella storia, l'opportunità di un recupero, di un accompagnamento. Non abbandoneremo mai questi ragazzi". 

Parlando di calcio giocato, nonostante la sconfitta con l'Inghilterra si è vista una bella Italia, soprattutto nel primo tempo. Quali sono le sue sensazioni per questa rincorsa all'Europeo del 2024? Le piace questa squadra? 
"A Wembley abbiamo giocato una buona partita. La differenza l'hanno fatta alcuni grandi campioni. Abbiamo dimostrato di essere una squadra, disputando un'ottima gara. Peccato per qualche occasione che abbiamo fallito, ma questo è un problema che conosciamo. Siamo in un momento di grande crescita. Certo che la carenza di possibilità di coltivare anche tantissimi giovani talenti, che vengono utilizzati molto poco nonostante ci siano ragazzi interessanti, ci penalizza. Stiamo cercando di lavorarci, creando le migliori condizioni di collaborazione con tutte le società, affinché si possa capire che il percorso che noi vogliamo continuare a portare avanti sicuramente ci porterà ad Euro 2024, e poi vedrete in quell'occasione quanti ne proveremo sul nostro carro. Perché non bisogna mai dimenticare che il carro si arricchisce in quei momenti”. 

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