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L'intervista

Negrisolo: "Rui Patricio ha grande esperienza ma commette errori tecnici"

Le sue parole a Radio Romanista: "L'ho visto sbagliare anche durante il riscaldamento. Oggi c'è carenza nella preparazione dei portieri, si punta di più alla fisicità"

Roberto Negrisolo

Roberto Negrisolo

La Redazione
30 Agosto 2023 - 13:21

Roberto Negrisolo, preparatore dei portieri della Roma dal 1999 al 2003, ha rilasciato un'intervista a Radio Romanista. Di seguito le sue dichiarazioni.

Rui Patricio è al centro di alcune critiche per le sue prestazioni nelle prime due giornate, un suo parere sul portoghese?
"Ha giocato ad alti livelli, potrebbe avere dei momenti di scarsa vena, ma qualcosa gli manca. Non l'ho mai visto allenarsi un'intera giornata, ma ho visto alcuni suoi riscaldamenti e gli ho visto fare degli errori tecnici che secondo me non dipendono tanto da lui, quanto da chi gli impone questa tecnica e non è facile cambiarla. La postura, il posizionamento, lo stacco con i piedi e il modo di deviare il pallone spesso non è preciso e diventa un problema".
 
Dove ha sbagliato in questi primi gol presi?
"Contro la Salernitana sul primo gol di Candreva si è piegato in avanti con le ginocchia, con il pallone che gli è passato sopra la testa, ha sbagliato a non rimanere in posizione eretta. Sul secondo è rimasto troppo sul primo palo, facendo un passo e una spinta, quando fai così non ci arrivi mai. Il tiro di Carndreva, poi, non era fortissimo, se hai la corsa giusta sulle gambe ci puoi arrivare facilmente con una parata che può sembrare eccezionale, ma in realtà normale. Altrimenti diventa difficile. A Verona ci sono delle responsabilità gravi, sul primo gol nasce tutto ancora una volta dal posizionamento non buono, perché è troppo vicino al primo palo. La conclusione arriva da più di 20 metri e da posizione defilata, se copri bene la porta, lasci all'avversario un paio di metri al massimo. Spostandoti in tempo con i piedi quella non è una parata complicata, ma lui buttandosi indietro e respingendo verso l'area di rigore crei un rischio, perché lì è più facile che ci siano attaccanti avversari. Sul secondo preso al Bentegodi parte tutto in realtà dall'errore difensivo, che lasciano Ngonge libero di andare in campo aperto".
 
Come vive il portiere la pressione del suo ruolo?
"Tutti i grandi portieri, possono sbagliare, lo facevano anche quelli del passato, però secondo me in generale c'è un po' di carenza ora nella preparazione dei portieri. Tecnicamente si lavorava di più nel passato, ora si punta più alla fisicità".
 
Sull'uscita dal basso.
"Alisson e Szczesny sono due bravi ad impostare dal basso, ma al tempo stesso rientrano nei migliori dieci portieri al mondo. Si possono curare entrambi gli aspetti, ma spesso si sbaglia al livello di tecnica, ripeto, oggi si vedono più tunnel ai portieri che ai difensori, perché si commettono errori anche in uscita, lasciando le gambe larghe, una cosa da non fare mai".
 
Qualche profilo interessante in Italia?
"Ce ne sono tanti, anche di molto giovani, che stanno crescendo, come ad esempio Longoni del Milan o Vannucchi e Martinelli della Fiorentina, che sono tra il 2008 e il 2007, molto giovani. Se li metteranno nelle condizioni di poter lavorare bene, con grandi preparatori, diventeranno portieri straordinari. Il problema però è che oggi qualcuno si diverte a fare più cinema che lavoro vero".
 
Ci sono molti portieri in Italia più forti di Rui Patricio?
"Ma guardate, si può sbagliare, però Rui Patricio rimane un portiere di grande esperienza. Di portieri in Italia ne abbiamo avuti e ne abbiamo tanti, Vicario ad esempio era uno su cui puntare già da qualche anno, ora il Tottenham l'ha portato in Premier, pagandolo anche caro. Carnesecchi, se gli correggono la testa, diventa un portiere importante. Spesso è stato squalificato per parole di troppo all'arbitro, se pensa a fare il portiere e basta, può crescere moltissimo ancora. In Italia abbiamo dei grandi portieri, anche lo stesso Boer, qualora dovessero dargli un po' di spazio, potrebbe fare bene. Tecnicamente è molto superiore a Svilar".
 
Sui ricordi del passato e del lavoro extra per migliorare la tecnica dei giocatori.
"Io con Cerezo rimanevo mezz'ora in più in campo, dovevo fare dieci o quindici situazioni da destra e da sinistra, consumavo un paio di scarpe al mese (ride, ndr). Facevo un lavoro bellissimo, mi divertivo e mi pagavano pure! Al di là del divertimento, sono contento di aver lavorato con portieri come Cudicini, Peruzzi e tanti altri".
 
Infine, Negrisolo conclude con un pensiero verso la squadra e il portiere portoghese. 
"Bisogna sostenere Rui Patricio e la squadra, anche nei momenti di difficoltà".

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