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Le parole

Bonessio: "Vogliamo creare zone utili ai cittadini insieme al nuovo stadio"

Il presidente della Commissione Sport di Roma Capitale a Radio Romanista: "La Roma può fare un progetto del genere. Bisognerà ottimizzare il trasporto pubblico"

Il progetto del nuovo stadio della Roma

Il progetto del nuovo stadio della Roma

La Redazione
27 Febbraio 2023 - 13:27

Ferdinando Bonessio, presidente della Commissione Sport di Roma Capitale, è intervenuto ai microfoni di Radio Romanista per parlare del progetto "Stadio della Roma" a Pietralata. Di seguito le sue dichiarazioni.

Abbiamo messo a confronto i comitati pro e contro lo Stadio della Roma. Le criticità evidenziate sono state ascoltate?
"Le abbiamo ascoltate e lo faremo ancora, sia da un punto di vista informale che procedurale. Siamo di fronte ad un progetto di fattibilità di massima presentato dall'AS Roma, ai sensi della normativa vigente sia di carattere nazionale sulla legge sugli stadi che su quella territoriale, tutte le procedure amministrative per quanto riguarda un'opera che diventerà pubblica. Nella delibera, che è stata adottata in Giunta e non approvata, si parla di pubblica autorità, quindi di questa procedura che, a fronte di terreni di proprietà pubblica, di un investimento, realizza un'opera che viene considerata utile per la collettività. Dopo un certo numero di anni quest'opera diventa nuovamente proprietà del Comune. Il tutto attraverso un avviso pubblico in cui il proponente vanta un diritto di prelazione, comunque con l'inserimento di una proposta per eventuali migliorie. Il progetto attualmente è vincolato e corrisponde al nome della Roma".

C'è una criticità legata agli espropri?
"Ci troviamo di fronte a una delibera che è a disposizione di tutti. Basta andare sul sito del dipartimento per scaricare tutti i materiali da consultare. In particolare nella delibera che viene proposta adesso, in cui si legge che tutte le procedure che riferiscono a eventuali particelle devono essere espropriate a cura dell'AS Roma, è sottolineato che tutta l'opera sarà sottoposta a esaminazione sull'impatto ambientale. Ciò significa avere l'obbligo di acquisire il parere di comitati, associazioni, cittadini e non per ultima l'applicazione dell'articolo 20 della Legge degli appalti, organizzare momenti di ascolto con la cittadinanza per ascoltare le criticità. Abbiamo anche una mail attraverso la quale è possibile chiedere di essere auditi in commissione, potremo organizzare un momento di confronto in un locale prossimo al quartiere di Pietralata. L'indirizzo è segreteriacommissione@comune.roma.it. Chiunque si reputi un soggetto di interesse può segnalare le sue osservazioni e richiedere di essere audito in commissione per esporre le problematiche. I temi della mobilità e del trasorto sono riferiti al carico urbanistico. Rispetto alle quantità di edifici previsti da quelle indicazioni urbanistiche non andiamo in aggiunta, quindi la delibera non rispetta il carico di volumetrie verificabili. Non penserei mai di edificare oltre le zone urbanistiche. Vogliamo che gli interventi siano di riqualificazione e che si creino anche zone utili, in concomitanza con la realizzazione dello stadio. Poi la questione del trasporto pubblico che deve essere decisamente preminente come succede nelle altre città europee rispetto al trasporto privato. Dico di stare attenti, perche quando si realizzano troppi parcheggi si rischia di trasformarli in un polo attrattivo. Vorrei trovare un accordo con Reti Ferroviare Italiane per la realizzazione di treni che aiutino le persone a raggiungere determinati eventi dalla Stazione Tiburtina".

I parcheggi potrebbero incentivare l'uso della macchina. Può essere garantita una progettualità di trasporto pubblico?
"È una scommessa. Lo stadio deve essere un'opera realizzata per la città e non deve pesare sul trasporto di Pietralata, dobbiamo migliorare la rete. Penso al fatto che la Metro B si dirama in due direzioni, una verso la Tiburtina e un altro verso Montesacro: dobbiamo pensare al fatto che in determinate manifestazioni tutti i treni dovranno essere proiettati verso la Tiburtina e che tramite delle navette l'Atac possa offrire un servizio di trasporto verso Montesacro, magari con la collaborazione della Roma. Questa è un'ipotesi per far capire cosa penso a livello di trasporto pubblico. Il fatto che a Torino ci furono tanti problemi burocratici ci interessa poco. Parliamo di un'area edificabile e diversa da Tor di Valle. È un'area pubblica, dove sorgera un'opera che poi tornerà al patrimonio pubblico con due territori - il Municipio II e il Municipio IV - densamente abitati. È un problema complesso, bisogna affrontare tutte le casistiche. L'accesso all'Ospedale Pertini è importante, anche solo a livello di pronto soccorso, e le opere in corso prevedono una corsia destinata al pronto soccorso, che deve essere allungata. Questi sono i problemi che chiediamo alla Roma di risolvere congiuntamente all'amministrazione comunale".

Dopo la nota diffusa sabato alcuni comitati hanno scritto che finalmente qualcuno ha capito che il progetto non s'ha da fare. Vorrei chiederle un giudizio nell'idea di questo progetto: va realizzato con tutte le migliorie del caso?
"Sicuramente il progetto è interessante, un'opera che può riqualificare il comune di roma con un valore aggiuto per il territorio. La Roma si caratterizza all'interno del panorama delle società calcistiche con un tipo d'approccio verso la citttà e i cittadini con Roma Cares. Pensare che insieme allo stadio possa esserci un servizio aperto 365 giorni all'anno, con strutture di tipo sportivo e di incontro sociale in collaborazione con il Municipio Roma IV...Mi piace pensare a un opera che si integri anche a livello sociale con quel territorio. Sarebbe un grande salto di qualità. La Roma può fare un progetto del genere, ci auguriamo che ci sia un'accoglienza e che si esprima il parere definitivo nella conferenza dei servizi decisoria. In quel progetto definitivo bisognerà inserire la risposta ai problemi di mobilità, trasportistici, il rispetto alle esigenze del quartiere e del Pertini".

Perché fare uno stadio dove bisogna espropriare le case dei cittadini?
"L'intervento sulle scuole penso sia una proposta interessante. È un investimento stimato intorno ai 530 milioni, non credo che una decina di milioni possa variare l'interesse della Roma nell'intervenire sul territorio. Per quanto riguarda gli espropri non entro nel merito, non ho le competenze, ma so che molte di quelle realizzazioni sono su terreni che non erano di proprietà. Non dico tutte ma bisognerà approfondire. Sicuramente ci sarà un risarcimento economico o la possibilità di rispondere alle esigenze di quei cittadini con altre residenze in altre zone. Questa è un'ipotesi, ma non intendiamo espropriare qualcuno dei propri beni".

Che stagione sta vedendo? Cosa si aspetta?
"Devo ammetterlo, chi mi conosce sa che vengo dal mondo dello sport, sono laureato in Scienze Motorie, lo sport è vita. Tifo Roma perche mi sento cittadino di questa realtà e i colori giallorossi mi sono sempre appartenuti. Mi auguro che questo finale di stagione consenta alla Roma di disputare la Champions il prossimo anno".

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