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L'intervista

Linari: "Resiste la scemenza dello sport non adatto alle signorine"

Il difensore della Roma Femminile e della Nazionale: "Sopravvive una cultura maschilista. Il professionismo è solo l'inizio, c'erano ragazze che giocavano quasi gratis".

Elena Linari, difensore della Roma e della Nazionale italiana (As Roma via Getty Images)

Elena Linari, difensore della Roma e della Nazionale italiana (As Roma via Getty Images)

La Redazione
09 Luglio 2022 - 18:57

Il difensore della Roma Femminile Elena Linari, ha rilasciato un'intervista a La Repubblica toccando, tra i vari temi, l'Europeo che inizierà domani con l'esordio contro la Francia, le compagne e amiche della Roma in nazionale e soprattutto il problema del pregiudizio nei confronti del calcio femminile. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni.

Siete pronte ad affrontare nella prima gara del girone la Francia, terza nel ranking Fifa, contro cui l'Italia non vince da quasi 22 anni?
"Sono forti ma giocheremo per i tre punti, con la serenità di sapere che un pareggio non sarebbe un dramma. Dovremo fare una grande partita, per arrivare cariche alle sfide con Islanda e Belgio. E comunque poteva andarci peggio".

Tre sue compagne di club, che erano al Mondiale, non sono state convocate. Le spiace?
"Certo, sono amiche. Ma la CT deve fare delle scelte, siamo state brave a metterla in difficoltà".

Perchè nel calcio si fatica per avere attenzione al mondo femminile?
"Facciamo sul serio da poco tempo, sopravvive una cultura maschilista, la vecchia scemenza secondo la cui il calcio non sarebbe un gioco per signorine. Eppure noi ragazze raramente ci buttiamo a terra per leggeri contatti. Per rispetto degli avversari".

Cosa cambia per voi calciatrici con il professionismo?
"Che è solamente l'inizio, c'erano ragazze che giocavano quasi gratis. Ma è solo un tassello del puzzle, il vero tema sono gli investimenti".

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