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Di Francesco: "Voglio una squadra che porti entusiasmo e che abbia un'identità"

Il tecnico ha aggiunto: "La Champions' League andrà affrontata con determinazione. Gerson ha grandi potenzialità"

13 Agosto 2017 - 09:26

L'allenatore giallorosso Eusebio Di Francesco ha risposto alle domande che i tifosi gli hanno rivolto su Twitter tramite l'hashtag #AskDiFra. Queste le dichiarazioni del tecnico:

Da quanto tempo speravi di tornare a Roma per provare a portarla più in alto possibile?
"Credo di aver fatto il percorso giusto per arrivare poi alla Società che mi ha dato di più nella mia carriera dal punto di vista calcistico. Sono orgoglioso di poter allenare la Roma perché mi ha dato tante gioie , grandi soddisfazioni che spero di riuscire a togliermi anche da allenatore".

Cosa è cambiato di più nella Roma da quando era calciatore ad oggi?
"E' cambiato tantissimo. Innanzitutto il mio ruolo, che è totalmente differente e che mi permette di guardare le cose a 360°, mentre quando sei calciatore tendi a guardare sempre un po' il tuo orticello e ciò che c'è intorno. E' cambiato molto dal punto di vista dell'organizzazione, perché nella Roma c'è tanto altro, come ad esempio Roma Tv, una sorta di casa , anche se sei sempre osservato. Cambia il modo di approcciare a tante cose, ma ritengo che sia tutto positivo".

Qual è la partita che ricorda con più affetto della sua carriera da calciatore?
"Sicuramente il derby con la Lazio, perché venivamo da quattro sconfitte consecutive nelle stracittadine e ci trovavamo sotto di due gol. Il mio gol è stato il principio di una grande rimonta, poi è venuto il gol di Totti che ci ha permesso di pareggiare una partita quasi persa. Da lì poi siamo stati bravi a risalire e a fare bene anche negli altri derby. E' un ricordo indelebile".

In quale ruolo pensa di far giocare Florenzi?
"Lui ha questa grande capacità di adattarsi a tutti i ruoli e deve cercare di sfruttarla al meglio. E' normale che al di là della sua disponibilità, io ritengo che i giocatori debbano avere dei ruoli specifici. Alessandro è però un giocatore diverso dagli altri ed io in questo periodo valuterò quale sarà la soluzione migliore per lui".

Lei è un esempio di come il lavoro paghi a tutti i livelli. Ha un consiglio da dare ai più giovani?
"Di fare tutto con grande passione, grande umiltà nel lavoro, e con la voglia di migliorarsi, al di là dei propri mezzi".

Qual è il suo ricordo più bello di quando giocava alla Roma?
"Ho parlato prima del gol nel derby, ma anche se quell'anno non sono stato protagonista in campo a causa di un grande infortunio, ritengo che lo scudetto sia stata una cosa indelebile, perché a Roma non ne abbiamo vinti tanti. Quindi è un grande orgoglio per un calciatore poter vivere un'emozione del genere".

Come pensa che sia cambiato il nostro campionato negli ultimi 10 anni? E' migliorato o peggiorato?
"Se si sentono i vecchi, il campionato è sempre peggiorato. Dieci o vent'anni fa sentivo dire la stessa cosa. Io ritengo che il calcio si sia evoluto e noi dobbiamo seguire i tempi. Sicuramente il calcio italiano ha perso qualche campione in più, ma piano piano li sta ritrovando. Una cosa positiva è che si è dato molto valore ai giovani e ritengo che sia positivo per tutto il sistema calcio italiano".

Qual è il suo primo obiettivo per la Roma in stagione?
"Partire alla grande, dare un'identità alla squadra, cercare di vincere le partite perché poi alla fine quello conta, però portando grande entusiasmo attorno alla squadra e nella tifoseria, ma dovremo essere noi a trascinarli".

Cosa ne pensa della VAR?
"A me piace la novità, ritengo che è da valutare, anche se non sono molto d'accordo con le grandi innovazioni tecnologiche. Vedremo quale sarà il futuro: lo accetto, però credo che le difficoltà e gli errori ci saranno comunque".

Cosa ne pensi di Gerson?
"E' un giocatore che seguivo anche quando ero a Sassuolo. Lo volevano la Juve ed il Barcellona, lo ha preso la Roma. Magari l'anno scorso non è riuscito ad esprimersi al meglio, ma è un giocatore con grandi potenzialità. Mi auguro di riuscire a valorizzarlo al meglio: questo è il mio compito".

Qual è il suo piatto preferito?
"Adesso sto a Roma, la gricia. Se sto a Pescara, magari vi dico gli arrosticini".

Che sensazione hai in vista degli impegni in Champions' League?
"Ottime, positive, entusiasmanti. Per me è una novità, ho avuto la fortuna di giocare in Europa con il Sassuolo. Per me è un grande salto, ma sono sereno. Voglio che la mia squadra la affronti con determinazione, senza porsi un obiettivo, nel senso che dovrà viverla quotidianamente con grande entusiasmo".

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