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Il personaggio - Santa Francesca, tutto l’antico fuoco

Teatro, pubblicità, cinema e una laurea in scienze politiche. La Sanapo spiega: «Non esistono piccole parti ma piccoli attori»

15 Gennaio 2018 - 16:10

Il "sacro" non c'è più da tempo, e non solo nell'arte della recitazione. Ma il "fuoco" quello sì. Francesca Sanapo lo conosce. Ha tentato di girarci lontana per anni pur attratta da quelle fiamme alte e in perenne movimento. Ha fatto di tutto per evitarlo dopo la scuola dell'obbligo. E a maturità conseguita. E ancora nuovamente dopo la laurea in scienze politiche. Ha diretto e amministrato locali di successo, come il più grande ristorante-discoteca-spazio eventi in città. Un impegno enorme, ben retribuito, di grande responsabilità. Uno di quei lavori che - anche con il fuoco della recitazione sotto pelle - ti fa barcollare un po' e ti fa immaginare una vita tranquilla e finalmente garantita sul piano economico. Poi accade che ti guardi in faccia, o meglio dentro, e ti interroghi nuovamente: ‘Ma è proprio questa la vita che voglio fare?'. E accantoni. Non rinneghi. Accantoni e basta. Puoi ancora dare una mano ma la tua vita ti ha nuovamente riportato via. Sul palco di un teatro, dopo due Accademie di recitazione fatte, ci si muove meglio. E di più. Ed ecco "Cappella Orsini", il "Teatro Golden", il "Tirso". Entri in un giro, in compagnie che si saldano su amicizie e sul comune sentire.

A Francesca Sanapo è andata così: con "Darkness, (i segreti di villa Diodati 200 anni dopo)" inizia a lavorare con Roberto D'Alessandro ed è Justine. E ancora con lui recita in "Nerone Superstar" in un teatro da 300 persone e nuovi progetti si affacciano per l'estate. E mentre lavora, Francesca investe in se stessa in corsi, casting, provini veri e propri, e momenti "no". E di nuovo qualche nuvola e poi nuovamente il sereno: le pubblicità per "Italo", i video per la "Nissan", la "Warner International" e qualche parte nei film. Un primo film con Maurizio Mattioli e Francesco Paoloantoni, "Quando si muore si muore", in cui è un bellissimo carabiniere. Qualche posa da una parte, tre battute dall'altra, un po' più e meglio in un film di cassetta. E addirittura finire con il suo viso nobile sui francobolli, come gli attori del "Trono di Spade" che torneranno in tv nel 2019 ma nel frattempo si fanno vedere.

Poi la strada sembra per un momento finire la parte in salita. E invece è un lungo, lunghissimo falsopiano. Ma Francesca non è solo bella - e molto - ma anche profonda: « Non esistono piccole parti, piccoli ruoli -ti guarda dritto negli occhi rispondendo - ma solo piccoli attori». La sua è la filosofia giusta. L'unico modo possibile per prendere seriamente le cose e per essere presi sul serio. E da un po' le cose stanno girando per il verso giusto. Un film di serie A in arrivo entro l'anno come coprotagonista insieme a Cristiana Dell'Anna, la Patrizia della serie Gomorra. Riprese da effettuare al nord, ai confini con l' Austria, contratto già firmato e "messo in cassaforte" e, in attesa, nuovamente teatro. Finisce qui il percorso fatto tutto da sola, con gli amici, gli amici degli amici, e con la forza della volontà e della fiducia in se stessa e nelle proprie capacità. D'ora in avanti con l'agenzia "Alessandro Pellegrini Management", che segue massimo una ventina di attori e attrici tra cui Massimo Ranieri e Lisa Gastoni. Una splendida opportunità che può aprire un percorso molto serio, come la stessa agenzia è. «Si - interrompe Francesca - sono finalmente tranquilla, non devo pensare a tutto io, posso concentrarmi su altro o quantomeno unire le mie forze a quelle di veri professionisti che vogliono il mio bene e valorizzarmi. Vedi...anche nei provini...non si lavora più a fondo perduto, si fanno casting mirati e comunque utili e funzionali». Ad maiora Francesca!

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