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Tor Bella Monaca

Il fratello del boss Longo condannato a 18 anni

Sparò a raffica contro un’auto con a bordo quattro ragazzi. Confermato il tentato omicidio con matrice mafiosa: tutti illesi per miracolo

La scientifica sul luogo dell'agguato

La scientifica sul luogo dell'agguato

La Redazione
22 Settembre 2022 - 11:54

Condannato a 18 anni e 8 mesi, nel processo che si è celebrato con rito abbreviato, Pietro Longo, arrestato nel novembre di un anno fa dalla Squadra Mobile nell'inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma sull'agguato contro quattro ragazzi avvenuto in strada nel quartiere di Tor Bella Monaca. La procura per Longo, accusato di tentato omicidio in concorso e porto abusivo di armi con l'aggravante del metodo mafioso, aveva chiesto una condanna a 14 anni. I fatti erano avvenuti la sera del 23 ottobre scorso quando, su viale di Tor Bella Monaca, una vettura di grossa cilindrata con a bordo due uomini bloccò a bordo strada una brusca manovra una Mercedes, a bordo della quale c'erano quattro giovani tra i quali una minore di 14 anni. Longo, secondo l'accusa, scese dall'auto e, insieme ad un complice rimasto ignoto, sparò diversi colpi di pistola verso gli occupanti della Mercedes, che riuscirono a sfuggire all'agguato e a rimanere miracolosamente illesi. I quattro infatti, mentre fuggivano in auto, vennero inseguiti a piedi dagli aggressori che continuarono a sparare, colpendo il parabrezza e il poggiatesta del sedile anteriore lato passeggero. A meno di un mese dall'agguato, dalle indagini della Squadra Mobile si risalì a Pietro Longo, 28 anni, appartenente, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, alla famiglia Longo, nota per essere a capo di una delle più importanti piazze di spaccio di via dell'Archeologia, il cui promotore David Longo, fratello maggiore di Pietro, era stato arrestato pochi mesi prima sempre dalla Squadra Mobile di Roma per un tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso e poi raggiunto da un'ulteriore ordinanza di custodia in carcere insieme ad altri 50 indagati per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, armi e sequestro di persona a scopo di estorsione. Secondo la polizia, l'agguato era diretto "ad affrancare il proprio potere in una zona contraddistinta da alta densità criminale". Dunque, contestato il tentato omicidio per Longo che con un’azione “importante” aveva messo a ferro e fuoco Tor Bella Monaca in quella notte. Un agguato che a quanto pare è quindi senza un movente valido se non appunto quello di voler affermare il dominio sul territorio nonostante le tante azioni delle forze dell’ordine contro i clan. 

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