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Smalling si presenta: "Era un obiettivo giocare in Serie A"

Le parole del nuovo difensore giallorosso, arrivato in prestito dal Manchester United per 3 milioni, nella conferenza stampa di presentazione a Trigoria

, di LaPresse

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La Redazione
06 Settembre 2019 - 10:05

Le parole del nuovo difensore centrale della Roma Chris Smalling durante la conferenza stampa di presentazione:

Quali differenze pensi di trovare tra la Premier e la Serie A?
"La Serie A è sempre stata un obiettivo, poter abbinare i punti di forza di Premier e Serie A è una grande opportunità di crescita".

Avevi già parlato con Fonseca. Cosa hai potuto notare in questi giorni?
"Avevo parlato con lui prima e mi aveva spiegato tutto. C'era stata già tanta sintonia. Dopo i primi allenamenti ho visto che vuole una squadra che pressa, con difensori aggressivi. E' stata una bella settimana".

Secondo te è più rischioso per un difensore il calcio che vuole Paulo Fonseca?
"Sì, certo, è un tipo di calcio che da responsabilità su difesa e centrali. A me piace giocare così. Sono il tipo di calciatore aggressivo che gioca in anticipo. Penso sia il tipo di gioco che mi metta in luce".

Pensi che la Roma possa arrivare in fondo in Europa League?
"Sì credo che la Roma abbia tutte le possibilità per vincere e parte tra le favorite. Sarebbe bellissime vincere per una seconda volta".

Qual è il tuo obiettivo dopo il termine di questa stagione? Pensi di poter restare o hai in mente altre esperienze?
"Si è presentata un'opportunità stimolante. Adesso voglio concentrarmi sulla prossima partita e capire i metodio del mister. A fine stagione poi vedremo se tutto sarà andato bene e il club sarà soddisfatto sarei contento di rimanere".

Cosa ne pensi degli episodi di razzismo nel calcio italiano?
"Il razzismo è un fenomeno inaccettabile che va estirpato. Non si tratta solo dell'Italia ma di tutto il mondo. E' un problema generazionale".

Generalmente partono in prestito calciatori giovani, tu sei esperto. Come mai questa scelta? E come mai la Roma?
"Non sono più giovane è vero, ma mi piacciono le sfide. Ho passato anni bellissimi al Manchester United, ora avevo la possibilità di approdare in altro campionato. Questa è una sfida stimolante e ho la possibilità di dimostrare che la Roma ha riposto fiducia nella persona giusta".

Ha pensato a uno staff personale a Roma vista anche la sua particolare attenzione all'alimentazione? Che dubbi ha avuto nel venire nella Capitale?
"No, quando ho parlato con il club sapevano quali erano le mie attività nel sociale ed il mio stile di vita. Mi hanno subito messo in contatto col nutrizionista e mi hanno fatto parlare con lo chef, non ho avuto alcuna preoccupazione a riguardo. E' un'occasione molto stimolante, non vedevo l'ora, sono felice che il club mi abbia messo nelle migliori condizioni. Non avuto dubbi, ho sempre sentito parlare benissimo e non vedo l'ora di assaporarla direttamente".

Pochissimi calciatori inglesi vanno via dalla Premier League e vanno all'estero, in particolare in Italia. Come mai questa scelta? C'è un compagno che ti ha impressionato? 
"È vero, non sono molti inglesi che dalla Premier vanno all'estero. Io ho sempre voluto, non vedo l'ora di iniziare con la Roma. Non voglio avere rimpianti, era un'esperienza che volevo assolutamente fare. La prossima settimana dopo la sosta sarà il momento per conoscere tutti i compagni e capire la routine e i metodi di allenamento del mister".

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