Conferenze Stampa

Hermoso: "Non ho sentito Folorunsho. Sono grato a Gasperini"

Il difensore spagnolo in conferenza stampa: "Spero di poter stare con lui ancora a lungo e i risultati si stanno vedendo sia per me che per la squadra"

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
10 Dicembre 2025 - 18:36

Alla vigilia della partita di Europa League contro il Celtic, la Roma è arrivata in Scozia. A Glasgow, Mario Hermoso è intervenuto in conferenza stampa al fianco di Gian Piero Gasperini. Queste le parole del difensore spagnolo:

Abbiamo visto cosa è accaduto a Cagliari. Hai avuto modo di parlare con Folorunsho?

"No, non ho avuto possibilità di sentirlo. Si tratta di un tema delicato, non è compito mio spiegare cosa è successo anche perché le parole si commentano da sole. Spetta alla Lega decidere fino a che punto determinati commenti sono accettati". 

Ti sei mai sentito in estate fuori dal progetto? Da quando è cominciato il ritiro sei stato sempre presente. 

"Quando sono arrivato era un momento difficile, in cui ci sono stati cambi di allenatore. Nel mercato di gennaio sono andato a Leverkusen e mi sono sentito importante fino all'infortunio. In vista della stagione era chiaro per me poter pensare di continuare e mi sembrava che il club stesse cercando altri profili ma grazie ad un colloquio con il Mister, in cui avevo chiesto di fare una preparazione normale, il Mister mi ha dato questa opportunità e che mi avrebbe giudicato per il lavoro sul campo. Gli sono grato, siamo due persone simili, che vanno dritte per la loro strada senza paura e senza timore. Spero di poter stare con lui ancora a lungo e i risultati si stanno vedendo sia per me che per la squadra". 

La cosa che un po' stupiva ricordandoti all'Atletico era che sembravi diverso ma quest'anno abbiamo ritrovato delle caratteristiche. Hai trovato qualche caratteristica comune tra Gasperini e Simeone per quelle che sono le tue caratteristiche? 

"Come è stato detto pochi minuti fa, il Mister è stato uno dei pionieri della difesa a 3, non soltanto per difendere ma nell'uscita di palla, con continui inserimenti. Si tratta di un calcio che mi piace a cui mi adatto bene. A livello personale non era un buon momento quando ero arrivato. Le affinità con Simeone? Probabilmente questa grande capacità di sapere cosa si trasmette in campo e dentro allo spogliatoio, a rose con 23-25 giocatori con culture diverse. Far si che indipendentemente dal giocatore, si vada tutti nella stessa direzione" 

 

 

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