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Tiago fa i numeri e prepara le strategie per il mercato

Con i paletti della sentenza Uefa, Pinto dovrà lavorare ancora sui parametri zero. Sapendo di poter contare sulle cessioni di Perez, Villar, Kluivert, Reynolds

Tiago Pinto parla con i Friedkin durante Roma-Real Betis

Tiago Pinto parla con i Friedkin durante Roma-Real Betis (MANCINI)

15 Ottobre 2022 - 10:30

Che il mercato si faccia soprattutto quando ufficialmente è chiuso, è cosa che ormai sanno un po’ tutti. Nel caso della Roma, il concetto è ancora più rigido. Perché la sentenza Uefa sul fair play finanziario degli anni scorsi, ha stabilito, oltre a una multa, che il saldo acquisti-cessioni dovrà segnare il segno più, il monte ingaggi guai a ingrassarlo, stessa cosa sul peso a bilancio degli ammortamenti dei cartellini dei calciatori. E’ tra queste difficoltà (che tutto sono che di poco conto) che Tiago Pinto dovrà lavorare per programmare la terza Roma di Mourinho, più forte della seconda, perché questo è l’obiettivo. Difficoltà che potrebbero ridimensionarsi nell’auspicabile caso di tornare a qualificarsi per la Champions League che vorrebbe dire la garanzia di una cifra in più intorno ai cinquanta milioni per quel che riguarda il fatturato.

Nell’attesa, però, Pinto sta cominciando a fare i conti per poter immaginare chi prendere, chi salutare, sapendo che tanto si pagherà in entrata, tanto dovrà uscire. Un po’ come è accaduto nel passato mercato estivo quando, nonostante lo stupore di molti, è riuscito a portare in giallorosso Dybala, Wijnaldum, Matic, Celik, Camara, Svilar, Belotti. Spendendo 7 milioni (Celik), incassandone una cinquantina, ridimensionando sia il monte ingaggi che gli ammortamenti. Dovrà fare così anche tra gennaio e giugno prossimi. Puntando ad anticipare la concorrenza su quei giocatori che andranno in scadenza il 30 giugno (non più Douglas Luiz, ha rinnovato con l’Aston Villa). Come farlo, a prescindere da cessioni eccellenti? Un margine per lavorare c’è. Per una cifra complessiva che tra ingaggi e ammortamenti è di circa 30 milioni. Prendendo in esame sei giocatori più uno.

Ingaggi

I sei giocatori sono Kluivert, Villar, Carles Perez, Reynolds, Coric, Bianda, il più uno è El Shaarawy che andrà in scadenza il prossimo trenta giugno. Di sicuro non ci saranno più gli ingaggi di Coric (due milioni e duecentosettantacinquemila lordi) e Bianda (un milione e mezzo), così come, volendo, quello del Faraone (sei milioni e mezzo). Con solo questi tre giocatori, il rispamio sarà di oltre dieci milioni. Con gli altri quattro, tutti in prestito, Kluivert (Valencia), Carles Perez (Celta Vigo), Villar (Sampdoria) e Reynolds (Westerloo), salutandoli definitivamente vorrebbe dire un ulteriore risparmio di oltre dieci milioni: Kluivert (sei milioni), Villar (un milione e quattrocentomila), Carles Perez (due milioni abbondanti), Reynolds (un milione e centomila). La somma è superiore ai venti milioni e questo vuole dire che Pinto potrà far entrare nuovi giocatori che possono andare a pesare sul monte ingaggi per una ventina di milioni (meglio meno). Pur considerando alcuni aumenti prvedibili (Zaniolo, Cristante, Zalewski), c’è un margine per poter acquistare un paio di giocatori con un ingaggio importante. Meglio ancora se questi arrivi saranno dall’estero perché questo vorrebbe dire poter usufruire dei vantaggi fiscali certificati dall’ormai famoso decreto crescita.

Ammortamenti

Nell’ultimo mercato Pinto è riuscito a dare un taglio importante, portando a Trigoria diversi giocatori a cartellino zero (Dybala, Matic, Svilar, Belotti), due prestiti (Wijnaldum e Camara) che non pesano alla voce ammortamenti, pagando solo Celik che pesa a bilancio per meno di due milioni annui. Lavorando sugli stessi giocatori presi in esame per la voce ingaggi, i sei pesano per una cifra vicina agli otto milioni e mezzo (El Shaarawy arrivato a costo zero pesa zero). Risparmiare gli otto milioni e mezzo, vuole dire che la Roma potrebbe prendere tre giocatori da quindici milioni con un contratto di cinque anni, cosa che vorrebbe dire un peso a bilancio per gli ammortamenti di circa nove milioni. Il problema, in questo caso, sarebbe il saldo di mercato perché quei quarantacinque milioni dovrebbero rientrare dalla voce cessioni. E difficilmente si può immaginare che Carles Perez, Villar, Kluivert e Reynolds potranno garantire una cifra di questo genere. A quel punto sarebbe necessario cedere un pezzo importante. A meno che non si materializzi qualche altro Dybala (magari) ad azzerare le uscite.

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