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Totti: "Nedved era un piagnone, non l'ho mai sopportato"

Emergono altri retroscena dall'autobiografia "Un Capitano": "In campo lo avrei picchiato ma quando ci siamo incontrati è stato molto carino con me"

Pavel Nedved, di LaPresse

Pavel Nedved, di LaPresse

La Redazione
27 Settembre 2018 - 17:30

"Nedved ti faceva venire voglia di picchiarlo". Francesco Totti, nell'autobiografia "Un Capitano", rivela un interessante retroscena della sua carriera e racconta il suo rapporto con Pavel Nedved. Tra i due non c'è mai stato grande feeling, forse anche per il passato laziale del ceco, ma il dirigente giallorosso lo descrive cos': 

"Quel giorno Nedved è in forma irresistibile, e mi costa dirlo perché in campo non l'ho mai sopportato: un piagnone allucinante, lo sfioravi e volava a dieci metri, ti faceva venire voglia di picchiarlo con le mani e ho detto tutto. Però era forte, mamma mia se era forte, e in quella gara di più, tanto che Buffon deve inventarsi tre o quattro parate di livello per tenerlo a bada. Dopo aver ribadito quanto mi stava sull'anima come calciatore, e confesso di non averglielo mai nascosto, devo invece dargli atto di essere stato molto carino con me la prima volta che ci siamo incontrati fuori ai sorteggi dei gironi di Champions di Montecarlo. È venuto lui da me – e il debuttante ero io – e mi ha chiesto come mi sentissi subito dopo aver chiuso con il calcio giocato [...]".

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