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le parole

Ceferin: "Il no dei Friedkin alla Superlega per rispetto dei tifosi e del club"

Il presidente della Uefa: "Cosa succederà ora? Parleremo di calcio, ma nelle riunioni deciderò chi far sedere vicino a me". Perez non molla: "Progetto in stand-by"

La Redazione
22 Aprile 2021 - 09:19

"Ho parlato con il proprietario della Roma e il proprietario del Marsiglia, che sono miliardari americani e hanno dichiarato pubblicamente che non si sarebbe mai iscritti a un campionato del genere perché rispettano i tifosi e la tradizione dei loro club". Aleksander Ceferin parla così della presa di posizione dei Friedkin in merito alla Super Lega. Il presidente Uefa ha rilasciato delle dichiarazioni al media sloveno 24ur a proposito del flop della competizione elitaria e delle possibili conseguenze. "Cosa succederà ora? Parleremo di calcio - ha continuato Ceferin - ma nelle riunioni deciderò chi far sedere vicino a me. Così posso mettere qualcuno un po' più lontano. Se questi club vorranno giocare ancora nelle nostre competizioni, dovranno avvicinarsi a noi e dovremo valutare cosa è successo, ma non voglio entrare nei dettagli, poiché stiamo ancora parlando con il nostro team legale. Direi che i club inglesi hanno preso un'ottima decisione e ne terremo conto, hanno ammesso il loro errore e hanno capito di aver sbagliato. Tutti commettiamo degli errori. In un certo senso sono rimasto deluso da tutti, ma devo dire che forse il Barcellona è quello che mi ha deluso meno. Laporta è stato eletto da pochissimo tempo e gli ho parlato due o tre volte. Era sotto forte pressione a causa della situazione finanziaria che ha ereditato. Questo succede quando paghi più del dovuto alcuni giocatori e non ottieni un risultato. Prendiamo il Bayern Monaco: non ha debiti e ha vinto la Champions League. Sono stato in costante contatto con il direttore generale del Bayern, Karl-Heinz Rummenigge, e il direttore generale del Borussia Dortmund, Hans-Joachim Watzke. Mi hanno aiutato molto, così come il presidente Nasser Al-Khelaifi, che a rigor di logica sarebbe dovuto essere uno dei primi a prendere parte alla Superlega".

Florentino Perez non molla

Dall'altra parte della barricata c'è Florentino Perez, quello che della Super Lega era il presidente designato e principale promotore. Il numero uno del Real Madrid in una lunga intervista a Cadena Ser ha detto la sua sul progetto, tra le scelte dei club e le ritorsioni Uefa. "Stiamo lavorando a questo progetto da molti anni e forse non siamo riusciti a spiegarlo bene. Sono triste. Lavoriamo da tre anni. Il formato Champions è obsoleto e ha interesse solo per i quarti di finale. Non ho mai visto un'aggressività così forte da parte del presidente della Uefa e della Liga, sembrava tutto orchestrato. Sono nel calcio da 20 anni e mai e poi mai avevo visto un clima così ostile. Sembrava che avessimo ucciso qualcuno, sembrava che avessimo ucciso il calcio. Abbiamo lavorato per aiutare a salvare il calcio, non per ucciderlo. Noi dodici abbiamo firmato un contratto vincolante, potremmo ospitare altre squadre. Non lo abbiamo spiegato comunque ma non ci hanno dato una possibilità. Non può essere che noi al vertice perdiamo soldi e gli altri guadagnano. Il progetto è in stand-by". 

Perez ha continuato anche sulla posizione dei club italiani: "La Juventus non se n'è andata, non è vero. Neanche il Milan ha lasciato la Superlega. Siamo ancora insieme, il Barça anche sta facendo le sue valutazioni. Ho parlato tre volte con Agnelli soltanto oggi, la Juve è ancora dentro il progetto". 

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