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Real Madrid-Roma 2-1, i giallorossi non brillano ma tengono il campo

I ragazzi di Di Francesco sono rimasti troppo facilmente a guardare, ma hanno comunque disputato una gara con dignitosa disinvoltura

08 Agosto 2018 - 03:19

Non c'è ancora la Roma, al netto del valore del Real Madrid e del loro palleggio, ma non può essere ancora veritiera una prestazione che resta dignitosa sul piano del gioco, eppure così molle quando la palla ce l'hanno gli avversari. Che poi se si chiamano Bale o Asensio ti puniscono senza che tu te ne sia neanche accorto. Alla fine il risultato finale conta relativamente: può essere ingannatorio in un senso o nell'altro, perché il Real non ha mai dominato anche se si è trovato in doppio vantaggio alle prime due accelerazioni e perché la Roma è rimasta troppo facilmente a guardare, ma ha comunque tenuto il campo con dignitosa disinvoltura, sia pure ancora colpita a freddo.

Sul piano dei singoli, nel primo tempo forse solo Florenzi ha dato risposte confortanti per l'impegno e la prestazione. Altri solo per l'impegno (De Rossi), qualcuno per la prestazione (per esempio Pastore), ma quasi tutti sono rimasti al di sotto dello standard e tatticamente sono stati carenti sia i difensori, con l'allineamento spesso difettoso, sia i centrocampisti con le pressioni spesso andate a vuoto. Nella ripresa sono arrivati invece diversi impulsi positivi sia in mezzo (con Lorenzo Pellegrini in buona condizione e un Gonalons decisamente ordinato) sia davanti, con Kluivert e Schick elettrici e vogliosi.

Confortante la mezz'ora di Karsdorp. Insufficiente l'arbitro, quello che fece disastri ai mondiali a Inghilterra-Colombia, con Maradona che ancora strepita per i torti ai colombiani.
La partita è cominciata con mezz'ora di ritardo per la decisione delle autorità del New Jersey che, esattamente come era accaduto una settimana prima per il concerto di Beyoncé, hanno ordinato lo svuotamento dello stadio un'ora prima dell'orario di inizio per l'incombente rischio di fulmini per un temporale che si stava abbattendo nella zona. Da queste parti lo trovano normale, e solo dopo le rassicuranti previsioni del meteo è stato consentito al pubblico di rientrare sugli spalti del Metlife, e alla partita di cominciare. Inutile dire che gran parte degli oltre 50.000 presenti simpatizzava per il Real Madrid, a giudicare dal numero delle maglie bianche (rigorosamente ufficiali). A sorpresa, però, i madrileni sono scesi in campo con una divisa tutta rossa, mentre la Roma ha scelto una elegantissima divisa grigia (con calzettoni bianchi) che però con i colori ufficiali c'entra davvero poco: ma è la seconda maglia di quest'anno e bisogna farci l'abitudine. Chissà se è stato lo stordimento per i colori invertiti o per la mezz'ora trascorsa ad attendere il miglioramento del tempo, sta di fatto che l'inizio della squadra di Di Francesco è stato terribile, un po' com'era accaduto contro il Barcellona lo scorso 31 luglio. Non tanto per l'iniziativa in possesso palla, quanto per l'eccessiva arrendevolezza in non possesso: scarsa la pressione degli attaccanti, nulla quella dei centrocampisti, al Real è bastato alzare due volte il pallone sopra le teste dei difensori, sempre male allineati (e con Marcano in evidente difficoltà), per mettere dopo neanche due minuti Asensio solo davanti a Olsen per la facilissima rete del vantaggio, e dopo 15 Bale all'uno contro uno ancora con il povero Marcano che peraltro ha lasciato al gallese la facoltà di rientrare sul sinistro e battere nuovamente Olsen con un tiro piazzato da dentro l'area, un rigore praticamente.

Sul piano del gioco, però, le due squadre si equivalevano, magari con il fraseggio di maggior qualità dei madridisti, che si sono ritrovati a giocare praticamente di rimessa, e quello più difficoltoso dei romanisti che pure creavano qualche occasioni propizia, mal sfruttata però prima da Dzeko (messo da Florenzi in condizione di battere a rete, ma il controllo del bosniaco è stato difettoso), poi da Kolarov (che su schema a tre da calcio d'angolo, Sarri style, si è presentato in area imbeccato da Pastore di tacco, ma poi ha fallito la rifinitura) e ancora da Dzeko, che su recupero alto di Pastore ha tirato di sinistro in maniera approssimativa e Navas ha potuto respingere agevolmente. Poi ci hanno provato Florenzi e ancora Dzeko e ancora Benzema e Ceballos (con respinta di Fazio praticamente sulla riga), e infine Pastore su punizione di Kolarov, ma senza la convinzione giusta.

All'intervallo probabilmente Di Francesco ha rilevato di dover cambiare qualcosa prima della fatidica soglia del 15' della ripresa, intervenendo soprattutto, e forse non a caso, su centrocampo e attacco, presentando Lorenzo Pellegrini al posto dell'evanescente Cristante, Gonalons per De Rossi e i due esterni offensivi Schick (una sorpresa, non al posto ma al fianco di Dzeko, al posto di El Shaarawy) e Kluivert per l'inconsistente Perotti, svogliato e approssimativo. Oltre a Mirante per Olsen (l'allenatore alterna e dosa l'impegno dei due portieri, lo scorso Alisson era il titolare anche in amichevole senza discussioni) e Manolas per Fazio. Lopetegui ha operato solo due cambi, per poi perdere un po' di tempo all'11 facendone altri cinque. E poi al 18' sono entrati Strootman per Pastore, Jesus per Marcano e Karsdorp per Florenzi. La partita ha perso tono e tensione, il tempo è trascorso a cercare di ritrovare sul campo posizioni e sintonie e i portieri sono rimasti praticamente inoperosi. Un po' a sorpresa, al 35' del secondo tempo è arrivata un'ottima occasione per Schick su bellissima combinazione Coric-Pellegrini e al 38' il gol di Strootman su lunga rimessa laterale di Santon, spizzata da Schick verso il secondo palo, con l'olandese lasciato sciaguratamente solo.

Clicca qui per vedere i gol e la cronaca della gara

Il Tabellino

Real Madrid (4-2-3-1) 2
Navas; Carvajal (25' st Sergi Lopez), Nacho (37' st De Tomas), Ramos (1' st Javier Sanchez), Reguilòn (25' st Leon); Ceballos (25' st Odegaard), Kroos (1' st Llorente); Bale (12' st Vinicius), Isco (12' st Valverde), Asensio (12' st Lucas Vazquez); Benzema (12' st Majoral)

Roma (4-3-3) 1
Olsen (1' st Mirante); Florenzi (18' st Karsdorp), Fazio (1' st Manolas), Marcano (18' st Jesus), Kolarov (25' st Santon); Cristante (1' st Lo.Pellegrini), De Rossi (1' st Gonalons), Pastore (18' st Strootman); El Shaarawy (1' st Schick), Dzeko (25' st Coric), Perotti (1' st Kluivert)

Arbitro: Geiger (Usa)
Spettatori: 51528
Reti: 2' Asensio, 15' Bale, 38' st Strootman

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