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Roma-Tottenham, Di Francesco: "La sconfitta deve servirci da lezione"

Il tecnico della Roma nel post-partita: "Avremmo potuto segnare qualche rete ma non sono soddisfatto, serviva più determinazione in alcuni momenti della gara"

La Redazione
26 Luglio 2018 - 05:02

Eusebio Di Francesco ha parlato nel post-partita di Roma-Tottenham, commentando la sconfitta dei giallorossi nella prima partita della International Champions Cup 2018. Queste le parole del tecnico della Roma:

Una valutazione complessiva di questa gara? Anche il minutaggio...
"Era preventivato il fatto di far fare determinati minuti ai giocatori in campo. Siamo partiti bene, ma la squadra non mi è piaciuta dal punto di vista della compattezza, della cattiveria agonistica dove loro erano sicuramente più brillanti rispetto a noi... non abbiamo fatto quello che avrei voluto. La squadra nel secondo tempo mi è piaciuta di più, più compatta e ha lavorato bene nell'aggredire gli avversari. Avremmo potuto segnare qualche rete ma non sono soddisfatto, ne abbiamo presi un po' troppi. E' mancata la giusta determinazione in alcuni momenti della gara".

Come commentare gli errori commessi dalla difesa?
"Non mi piace parlare solo della difesa, la squadra deve difendere in undici e mi auguro che i ragazzi lo capiscano presto. E' davvero fondamentale lavorare un po' di più di squadra, cosa che non è accaduta in alcuni momenti. Siamo mancati nella prestazione, nella cattiveria. Loro erano più brillanti, me lo potevo aspettare perché noi abbiamo caricato abbastanza in questi giorni. Meglio prendere questi gol adesso piuttosto che più avanti. Non sono contento, è ovvio, ma questa sconfitta deve servirci da lezione per le prossime gare. Perché la fase difensiva deve essere determinante anche per quella offensiva". 

Centrocampo in difficoltà dopo i primi minuti. Problemi individuali o solo di coordinamento della squadra? Come commentare la prestazione di Pastore?
"Pastore può dare un contributo importante, come tutti i giocatori di qualità, ma lui viene da un periodo in cui ha giocato poco. Deve trovare la condizione migliore, però mi piace la sua applicazione. A mio avviso riduttivo parlare del singolo: ci sono giocatori che devono trovare i giusti meccanismi di squadra e alcuni hanno girato troppo per il campo. Nel secondo tempo invece i centrocampisti hanno fatto meglio perché si conoscevano di più, sapevano quello che volevo io. Ci vuole un po' di tempo, ci vuole pazienza. A Roma siamo tutti frettolosi: o siamo da Champions o da salvezza. La crescita di tutti passa anche attraverso queste partite".

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