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Un mondo di mezzo fra noi e il sogno

Sei anni, quattro giunte attraversate con un progetto in mano e un'inchiesta che dice come prima cosa che "la Roma è pulita". Non sporcate il suo e il nostro sogno

14 Giugno 2018 - 06:13

Colpite i corruttori e i corrotti, fate completamente giustizia - se c'è da farla - e poi ancora più convinti di prima verso la costruzione di uno stadio di calcio a Roma. Colpite chi ha colpito la Roma e i suoi tifosi perché chi sta (da anni) cercando di affossare la più grande opera pubblica da fare in questa città è contro Roma. Roma non va toccata. Roma, la sua essenza, non la Roma dei palazzi. Roma che sogna un sogno semplice, bello e antico come lo stadio, non la Roma che intrallazza.

L'amara giornata di ieri i tifosi dovrebbero comunque appuntarsela sul petto quasi come una medaglia: la loro società, quella che provvisoriamente custodisce il nome e il sentimento più bello del mondo, è una società onesta (con o senza h fate voi secondo le vostre preferenze politiche, in questo giornale la politica è la Roma e basta). Anzi, questa doveva essere la prima riga del pezzo oltre che il titolo del giornale. «Ok, via i cellulari, iniziamo. Prima cosa: l'AS Roma non c'entra assolutamente nulla». È letteralmente così che il procuratore Paolo Ielo ha aperto la conferenza in cui ha illustrato la sua inchiesta - Rinascimento - che non è un'indagine sullo Stadio della Roma ma su Eurnova, e su una serie di personaggi che si sono accreditati cercando/dando benefici ma senza determinare alcuna delle approvazioni avute dallo stadio fino a oggi. Suona bene: "Prima cosa: l'As Roma non c'entra niente". Prima e ultima cosa: la Roma è pulita. In tutta questa vicenda la Roma che ha voluto, pensato, ripensato, ritarato, ricreato, reinventato lo Stadio della Roma è pulita. La Roma che dal 2012 ha speso 70 milioni su quest'impresa, coinvolto i 500 migliori professionisti in ogni campo pertinente al progetto che darebbe lavoro a 4.000 persone, farebbe crescere in 9 anni il Pil nella provincia dell'1,5%, riqualificherebbe una zona dove adesso c'è la monnezza con 89 ettari di verde, 9.100 nuovi alberi, è pulita. Questa società ha attraversato quattro (4) giunte (Alemanno, Marino, Tronca e Raggi) di tre (3) colori politici diversi, tenendo testa a tutte le diverse (più che altro contrapposte) esigenze, pretese, visioni, ingerenze, al vaglio di un'inchiesta è risultata pulita. Se non fosse così l'attaccheremmo, perché un custode di un sentimento non deve tradirlo. La Roma lo ha onorato.

La Roma ha inventato il progetto, ha ripreso il sogno che c'è da Testaccio, ha sentito mille pareri, ne ha dati altrettanti ma sempre con
un'unica visione chiara e strategica: fare una cosa per la Roma e per Roma. Pulita. Fare una cosa che tratti veramente Roma Capitale per quello che dovrebbe essere: Roma Capitale. Questa città non ha uno stadio di calcio, Londra 16. Lo spread coi tedeschi misuratelo mettendo a confronti i nostri e i loro impianti. Oggi inizia un Mondiale senza di noi perché siamo senza ponti fra noi e gli altri, senza sport, senza pallone, senza interesse e senza pubblico. Una stadio di calcio non serve solo per giocare a pallone, serve per socializzare, serve per costruire, serve contro la violenza, serve come educazione, serve contro la logica dell'ora di ginnastica a settimana, serve contro il vivere male, serve per partecipare, serve perché è una infrastruttura di interesse pubblico per definizione, prevedendolo il pubblico.

La Roma ha dovuto ogni volta riannodare il filo che solo per la bontà e per la forza del lavoro non è stato mai spezzato. La pazienza, la forza, la rabbia contro titoli sparati male o mai fatti, veline passate e verità mai pubblicate. Anche ieri sembrava che lo Stadio della Roma fosse/sia una zozzeria. Invece è un sogno, una possibilità sudata. Perché chi lo ha confezionato è pulito, chi lo vuole è pulito. Chi si mette in mezzo, presunti amici o malcelati nemici, dovrà rispondere non tanto alle coscienze che non ha, ma alla città, a un momento storico, a una possibilità, sì a un sogno. Da una parte il vero cambiamento, l'effettiva crescita, dall'altro il telavevodettismo, il mainagioismo applicato alla vita civile, le solite porcate, i soliti potenti, le solite zozzerie.
Ora l'iter è sospeso, ora bisognerà vedere che succederà in Comune, quale sarà la volontà politica, come andrà l'indagine, che farà il curatore di Eurnova e tanti interrogativi... Solo una cosa è sicura: chi ha voluto, sognato e pensato questo Stadio è pulito, e che tutto questo è per i tifosi della Roma. È il mondo di mezzo che è merda e va spazzata via. W la Roma. W la Roma. W la Roma. 

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