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Lo stadio del Covid

Dal vostro inviato nel deserto dell'Olimpico

Un gruppetto di cronisti, nel vuoto degli spalti: tre fogli in mano, la temperatura entro il limite (36,7) e si va in tribuna stampa

25 Giugno 2020 - 13:39

A voler vedere solo l'aspetto positivo, andare allo stadio non è mai stato così facile. Sì perché il vostro cronista è stato tra i pochi fortunati (?) ad aver avuto la possibilità di accedere ad un posto in tribuna stampa per la ripartenza del campionato della Roma, ovviamente nel rigido rispetto dei protocolli emanati dalla Federcalcio in osservanza alle raccomandazioni del Comitato Tecnico Scientifico. Per entrare, c'è stato dunque bisogno di un triplice supporto cartaceo (uno per poter parcheggiare la macchina vicino agli ingressi dello stadio, ulteriore privilegio di cui almeno di questi tempi si può godere, uno per accedere ai cancelli e un altro con il testo dell'autocertificazione) e poi dell'inevitabile controllo della temperatura all'unico varco aperto, oltre a quello riservato ai protagonisti delle squadre e ai dirigenti delle due società: con 36,7 chi scrive ha saltato l'ultimo ostacolo e ha guadagnato rapidamente il proprio posto in tribuna stampa

Certo resta addosso la curiosa sensazione di vuoto, per quanto ormai si sia fatta l'abitudine all'asetticità di certi contesti, nel percorrere via dei Gladiatori nel silenzio più assoluto, arrivare al piazzale fuori dalla tribuna Monte Mario senza vedere una persona e poi passare i cancelli e registrare il panorama da day after fuori e dentro. Alle 20 c'è il deserto, mentre i cronisti ammessi (per ora una dozzina, distanziati quasi uno per fila, ma dalle prossime partite saranno di più, dopo l'autorizzazione della Figc) entrano alla spicciolata. La rappresentanza più larga è quella dei cosiddetti right holders, i detentori dei diritti, nello specifico Sky in prima battuta (una sessantina tra tecnici e giornalisti) e poi Rai e Mediaset. Alle 21 comincia il lavoro di riscaldamento di Mirante e lo schiocco che produce ogni tiro di Marco Savorani si sente distintamente in tribuna. Alle 21.05 scende in campo per il riscaldamento la Sampdoria, alle 21,12 arriva anche la Roma: e dove una volta c'era il boato della curva sollecitato dal saluto personalizzato dello speaker, stavolta parte una musica di carica dei Queen che però appare chiaramente fuori contesto. La partita si avvicina, il senso di straniamento aumenta. Alle 21,35 lo speaker Matteo Vespasiani saluta i presenti e ricorda Pierino Prati, omaggiato anche da uno striscione dell'Utr affisso in Tevere (Pierogol i tifosi della Roma ti ricordano con affetto), subito sopra i 9 stendardi giallorossi poggiati dal club nella parte bassa della Tevere, a portata di inquadratura. Poi c'è l'annuncio delle formazioni, prima la Sampdoria, e poi con un mezzo tono più alto, la Roma. Risuona l'inno di Venditti, poi entrano le squadre, una per volta, e si comincia.

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