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la storia

Totti e Almaviva: dal passaggio della fascia il giorno dell'addio alla procura

La CT10 Management sta cercando di ingaggiare nella propria scuderia il regista della Roma Under 15 protagonista della cerimonia in onore di Francesco il 28 maggio 2017

20 Giugno 2020 - 15:54

Sono passati tre anni da quel 28 maggio di lacrime ed emozioni, quando il giocatore più forte e amato della storia della Roma ha concluso la carriera di calciatore, più vicino ai 42 anni che ai 41, con gli occhi lucidi di chi sarebbe andato avanti a lungo. Era il Capitano, con la C rigorosamente maiuscola, che si toglieva la fascia, e in tanti si chiedevano a chi l'avrebbe passata: era prevista una cerimonia per l'addio al calcio, ma tifosi e giornalisti non ne conoscevano il contenuto.

Avrebbe potuto passarla all'amico Daniele De Rossi, l'erede designato, che era arrivato a 34 anni ed era ancora Capitan Futuro perché il Presente non voleva finire mai. O a Christian Totti, figlio primogenito e unico maschio, tesserato come calciatore per il settore giovanile della Roma, all'epoca non ancora dodicenne: sarebbe stata un'investitura di portata mondiale, probabilmente eccessiva per un bambino che già porta il peso di un cognome che lo ricopre di aspettative.

La scelta è caduta su un altro bambino che giocava a pallone con la maglia della Roma, ancora più piccolo di Totti jr, che è nato il 6 novembre 2005, ed era nella rosa degli Esordienti: Mattia Almaviva, neppure tre mesi di meno (data di nascita 3 febbraio 2006), era il capitano dei Pulcini, è entrato in campo ed è rimasto fermo, emozionatissimo, mentre Francesco Totti, davanti alle telecamere di tutto il Mondo, gli allacciava al braccio la sua fascia.

Si era deciso di passarla al più giovane capitano della Roma: l'onore sarebbe dovuto capitare a quello del secondo gruppo dei Pulcini, quello dei 2007, ma erano fuori Roma per un torneo giovanile, e così è toccato ad Almaviva, dei 2006. E i giornali andarono a informarsi su questo ragazzino, scoprendo che era uno di quelli che a Totti sarebbe piaciuto, un numero 10, con tanto talento, e un tocco di palla fuori dal comune.

Tre anni dopo Francesco Totti, dopo aver lasciato il suo posto di dirigente della Roma, sentendosi poco coinvolto nelle decisioni importanti, si è messo a fare il procuratore, fondando la sua agenzia, la CT10 Management. Che ora è a un passo dal prendere in procura il ragazzino che aveva preso la fascia il giorno dell'addio: i contatti con la famiglia ci sono già stati, un accordo di massima è stato trovato.

Basso profilo

Non ci sono ancora le firme, l'annuncio ufficiale probabilmente non arriverà mai: l'agenzia del Capitano, che come è inevitabile sta partendo dal basso, lavorando su adolescenti da accompagnare nella crescita e non su calciatori già affermati, vuole tenere un basso profilo. Tanto che la notizia dell'ingaggio del sedicenne dell'Inter Simone Bonavita, è stata diffusa, via social, proprio dal ragazzo, ben contento di essere definito il primo assistito di Totti: lo staff del Capitano, di cui fanno parte l'amico di sempre Giancarlo Pantano, Vincent Candela e l'agente Giovanni De Montis - avrebbe preferito una maggiore discrezione.

La stessa con cui si è avvicinata a due ragazzi del 2004, coetanei dell'interista, ma tesserati per la Roma, il regista Giacomo Faticanti e il numero 10 Riccardo Pagano: il primo, capitano dell'Italia Under 16, ha preferito rimanere con l'agente che già lo segue, il secondo sembra decisamente più interessato, visto che circola sui social una foto del padre, in riunione con i rappresentati della CT10. Che, dopo aver messo le mani sull'argentino Mateo Retegui, classe 1999 del Boca Juniors, viene data a un passo anche dalla mezzala Di Nunzio, un mancino del 2007 della Roma, considerato uno dei migliori della sua annata.

Almaviva dovrà dimostrare di esserlo ancora: rispetto a tre anni fa ha cambiato ruolo, passando da trequartista a regista. Il piede è sempre di prim'ordine, la visione di gioco pure, come la personalità e l'abilità sui calci piazzati. Ma il fisico ancora da bambino lo ha penalizzato molto, come l'infiammazione ai tendini tipica della crescita - comunissima tra i calciatori tredicenni - che lo ha tenuto fuori per mesi.

È tornato tra i convocati dell'Under 14 a febbraio, una sola presenza quest'anno, poi il Covid ha fermato tutto. Bruno Conti è pronto a giurare su di lui, ma intanto per l'Under 15 dell'anno prossimo ha preso il coetaneo Pedro De Campos dal Frosinone, che fa il suo stesso ruolo: il centrocampo è il reparto più ricco di alternative del gruppo dei 2006, il ragazzino scelto da Totti non avrà vita facile.

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