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Il Curioso Caso

Roma e Atalanta, da gemellate a rivali: la storia del rapporto tra le due tifoserie

Oggi sembra incredibile, ma i sostenitori delle due squadre sono state amiche. Dalla fine degli Anni 70 all’inizio degli 80 arrivando alla spaccatura del settembre 1984

Sopra, lo striscione romanista tra quelli atlantici a Bergamo; sotto, a sinistra: gli scontri del 1984; a destra le due tifoserie

Sopra, lo striscione romanista tra quelli atlantici a Bergamo; sotto, a sinistra: gli scontri del 1984; a destra le due tifoserie

12 Febbraio 2020 - 18:30

Verona, Juventus, Milan, Napoli, Bologna, Genoa. E Atalanta. A ripensare nel 2020 alla mappa delle amicizie dei tifosi della Roma fra la fine degli Anni 70 e l'inizio degli 80, si fatica a crederci. Eppure è tutto vero. Nell'era d'oro delle Curve la Sud romanista ha simpatizzato e a volte si è anche gemellata con quelli che oggi sono considerati rivali storici.

Forse anche per quei buoni rapporti poi finiti male. Relazioni nate per affinità ideologiche in un'epoca nella quale tutto era politicizzato (infinitamente più che nel nuovo millennio) o anche soltanto comportamentali; per conoscenze personali fra componenti dei neonati gruppi, come per caso.

Le tifoserie di Roma e Atalanta sono per molti aspetti lontane per genesi (metropoli contro provincia, spavalderia contro riservatezza, sarcasmo contro austerità); ma allo stesso tempo simili nei comportamenti: entrambe viscerali, sanguigne, attaccate alle proprie squadre al di là dei risultati come poche altre, orgogliose nell'affermare la fortissima identità fra club e città.

Nell'epoca pionieristica del tifo organizzato, le rispettive Curve hanno gruppi leader riconosciuti e definiti: nella Capitale il Cucs si appresta a scrivere le più belle e gloriose pagine viste nei settori popolari. A Bergamo sono le Bna (Brigate Nerazzurre) a guidare la Nord.

Su entrambe le sponde il calcio, la squadra per cui si tifa in particolare e last but not least il gruppo di appartenenza, rappresentano qualcosa di fideistico in senso stretto. Quegli anni sono avari di soddisfazioni di campo per le due squadre: l'Atalanta torna in B prima dell'inizio dei favolosi 80, la Roma si salva proprio grazie a un pareggio con la Dea in un drammatico scontro diretto.

Eppure il tifo è calorosissimo e colorato: si affacciano primordiali coreografie e spettacoli pirotecnici e le due Curve si distinguono in questo senso, trovando ulteriori affinità fra loro. Nel 1984 il club bergamasco ritrova la massima serie, mentre la Roma è reduce dalla finale di Coppa Campioni. Il calendario propone lo scontro diretto in Lombardia a inizio stagione, il 30 settembre.

I tifosi giallorossi trascorrono il pre-partita con gli amici delle Bna, ma nella Curva atalantina c'è un nuovo gruppo che non gradisce il rapporto privilegiato: i Wild Kaos. Da lì partono i primi cori pro-Liverpool, chiaramente provocatori. I romanisti si sistemano come di consueto in Sud, in mezzo a tifosi nerazzurri non ultras.

Qualche sfottò di troppo fa salire la tensione, che esplode quando i Wka sottraggono uno striscione (che verrà recuperato). La crepa è aperta, l'amicizia finisce nel cassetto dei ricordi e da allora ogni confronto fra Roma e Atalanta diventa caldissimo. Anche sugli spalti.

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