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Spinazzola: "Fonseca ci tiene sul pezzo. Razzismo? Non è giusto chiudere i settori"

L'esterno della Roma ha risposto alle domande dei tifosi: "Siamo nel 2020 e abbiamo gli strumenti per individuare i colpevoli. Mancini è un animale"

Spinazzola è arrivato questa estate dalla Juventus, di LaPresse

Spinazzola è arrivato questa estate dalla Juventus, di LaPresse

La Redazione
05 Novembre 2019 - 12:52

Leonardo Spinazzola ha risposto alle domande dei tifosi sulle frequenze di Roma Tv:

In giro per Trigoria ci sono tanti volti sorridenti, è un periodo felice per i romanisti?
"Sì, le vittorie portano serenità ma c'è sempre da stare sul pezzo. Perché basta che molli a livello di atteggiamento e perdi la continuità. Il mister ce lo dice sempre: senza equilibrio non si va da nessuna parte. Quando perdi, il giorno dopo devi pensare le stesse cose che avresti pensato dopo una vittoria". 

Il mister questo equilibrio lo porta anche nel quotidiano?
"Sì, quando perdi riguardi gli errori esattamente come quando vinci. Infatti oggi abbiamo rivisto gli errori fatti contro il Napoli. Si parla sempre di una linea sottilissima, poi se vinci e c'è gioco sei ancora più felice. Se perdi e c'è gioco pensi di poter continuare così. Però quando ti manca l'atteggiamento è un allarme".

Come ti trovi con il resto della squadra?
"Benissimo, è da tre mesi che dico questo. Alcuni li conoscevo già, altri li sto conoscendo. Poi siamo un gruppo giovane ma anche i più esperti sono ragazzi dentro. Si sta bene".

Che musica ascoltate e chi è il dj della squadra?
"I dj's sono Kluivert e Juan Jesus. Di solito ci fanno ascoltare musica latino-americana e hip hop. Sono generici che mi piacciono, ma mi piace anche la musica italiana. Ascolto Ultimo. Ascolto anche rock, mi piacciono i Queen ma non è proprio il mio genere".

Sei favorevole al Var?
"Favorevole ma non eccessivamente. Aiuta in certe situazioni, in altre è difficile. Prendi i falli di mano di de Ligt, per me quelli non sono mai rigori. Non si può difendere sempre con le braccia dieto la schiena. Il fallo sul braccio largo ci sta ma non si può correre con le braccia dietro la schiena, non è calcio".

Ti senti a tuo agio con gli schemi del mister?
"Mi trovo benissimo. È il nostro gioco, con i terzini che attaccano e a noi è piaciuto tanto. Poi penso alla partita con il Genoa dove tutti ci dicevano che eravamo squilibrati ma per me possiamo farlo tranquillamente. Dopo il mister ha voluto correggere delle posizioni e siamo più tranquilli in fase difensiva ma facciamo le stesse cose. Adesso con Mancini abbiamo più equilibrio".

Avere Mancini in mediana vi fa stare più tranquilli?
"Più giochi e più prendi confidenza con quello che ti chiede il mister, anche gli esterni devono sapere adattarsi e tagliare dentro. Sono tutte situazioni che all'inizio ti possono dare qualche difficoltà".

Quanti tatuaggi hai?
"Due. Ho fatto prima quello grande e poi uno più piccolo con mia moglie".

Ti ha sorpreso il rendimento di Mancini a centrocampo?
"No, solo non pensavo che corresse così tanto. Il piede per i lanci lo ha sempre avuto. Fisicamente è un animale ma anche tecnicamente è molto pulito, sempre con la testa alta. È forte".

La Roma si è schierata con Balotelli, tu cosa ne pensi?
"È una vergogna che si parli ancora di queste cose. Siamo nel 2020 e non si possono sentire queste cose. Ci sono le telecamere, chi sbaglia paga. Non è giusto che a pagare sia tutto il settore, perché chiuderlo? Ci sono tutti gli strumenti possibili. Così se ai tifosi piace veramente il calcio non lo faranno più".

Quale delle tre maglie della Roma ti piace di più?
"Quella classica, ma anche quella blu è di un bel colore. All'inizio c'era un po' di scetticismo ma è bella".

Piatto romano preferito?
"Matriciana, perché me la cucinava sempre mia madre".

Come ti trovi a Roma?
"Roma è una delle città più belle del mondo. All'inizio il traffico mi ha un po' sconvolto. Adesso sto imparando le strade e gli orari, ma il primo mese sono rimasto per ore bloccate nel traffico".

Da abitante di Foligno, la canzone "Semo gente de Foligno" ti fa ridere o ti da un po' fastidio?
"A me fa ridere, l'ho cantata anche la prima volta a tavola come rito di iniziazione".

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