ASCOLTA LA RADIO RADIO  

FOTO e VIDEO - "Leaders in Sport", Pallotta: "Non si può essere un marchio globale senza lo stadio di proprietà"

Il presidente della Roma ha parlato del nuovo impianto giallorosso nel corso del convengo londinese: "Tutti lo vogliono tranne forse i tifosi della Lazio..."

La Redazione
11 Gennaio 2018 - 09:52

Il presidente della Roma James Pallotta è intervenuto questa mattina al convegno "Leaders in Sport" in corso a Londra. Al centro della discussione il nuovo stadio romanista: «Il new coliseum». Queste le sue parole: 

"Non si può essere un marchio globale senza lo stadio di proprietà. Nel mondo ci sono circa 3 miliardi di tifosi di calcio. Vogliamo che l'1% dei tifosi di calcio nel mondo scelgano di seguire la Roma come seconda squadra: se questo 1%, che sarebbero circa 30 milioni di supporters, spendesse per le cose che noi facciamo anche solo 5 dollari vorrebbe dire che le revenue sarebbero pari a 150 milioni di dollari. Fino a 5 anni fa pensavo che il calcio fosse un gioco orribile, non riuscivo a capirlo, ora sono fuori di testa per il calcio. Tutti a Roma vogliono questo stadio tranne forse i tifosi della Lazio, ma possono giocarci una volta a stagione. La realtà aumentata? È carina, ma non è una esperienza a cui penso ora e che vorrei oggi come intrattenimento nello stadio. So che ne dovremo parlare e ho già fatto questa esperienza, sono stato nel campus Microsoft e in quello Samsung e abbiamo visto tutto. Quello che verrà sarà grandioso, ma siamo ancora alle versioni 1 e 2. Ma sento che c'è bisogno almeno delle versioni 3 e 4 per avere davvero senso per noi. Adesso per me è una cosa carina, quello sì. Ma ad un certo punto diventerà sicuramente imponente, una cosa di massa. Questo è ciò che intendo per il plug-and-play, prima di tutto vogliamo essere sicuri che chiunque sceglieremo, che sia Cisco o Huawei, possa essere usato in Italia. E poi vogliamo essere sicuri che tutti i servizi possano funzionare insieme".

Il presidente ha poi parlato del sistema di riconoscimento facciale all'ingresso dello stadio come una nuova possibilità da usare come misura di sicurezza paragonandolo al passaporto elettronico da utilizzare ai controlli di sicurezza in aeroporto:

"Stiamo passando molto tempo nel decidere che tipo di misure di sicurezza ci saranno, che tipo di riconoscimento facciale useremo. Da qui a tre anni, le cose saranno diverse rispetto ad oggi. Chi ha mai assistito ad una partita in Italia? Sapete com'è un derby tra Roma e Lazio? Nel Nord Italia non litigano molto, non è così, ma al Sud… come Napoli, Roma… I problemi di sicurezza sono davvero significativi. Posso farti un esempio: circa un anno e mezzo fa, siamo andati dalla polizia, mi sono seduto ad un tavolo con il capitano e gli ho chiesto ‘Perché non arrestate queste persone?'. Lui mi ha risposto ‘Permettimi di farti vedere perché', e mi ha aperto questo quaderno pieno di persone che avevano commesso qualcosa ma c'erano soltanto immagini sfocate. Quindi abbiamo chiesto se potessimo portare telecamere ad alta definizione all'interno, e le abbiamo comprate noi, anche se non siamo i proprietari dello stadio, per iniziare a vedere chi è che crea problemi".

© RIPRODUZIONE RISERVATA