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L'analisi

Italia-Finlandia: la fascia sinistra è tutta giallorossa

Sulla corsia mancina inizia titolare Pellegrini, poi dopo 8' entra anche Florenzi per sostituire Emerson, uscito per un problema muscolare

09 Settembre 2019 - 09:27

Buona anche la sesta. L'Italia coglie un altro successo, a Tampere contro la più immediata inseguitrice in classifica, ipotecando il primato del Gruppo J nelle qualificazioni ai prossimi Europei e lasciando la Finlandia a sei punti di distacco. Gli azzurri cambiano pelle rispetto all'ultima gara vinta in Armenia: cinque giocatori differenti dal primo minuto e Pellegrini fra i titolari come esterno sinistro d'attacco. Sarebbe l'unico romanista in campo dall'inizio, se l'ex giallorosso Emerson non alzasse bandiera bianca dopo appena sette minuti per una noia muscolare: al suo posto Florenzi, che si sistema alle spalle del compagno, dando l'ennesima prova di disponibilità e duttilità tattica. La fascia mancina è tutta targata Roma.

Monologo azzurro nel primo tempo, con il ct Mancini visibilmente soddisfatto al rientro negli spogliatoi nonostante il risultato a reti bianche. La Finlandia padrona di casa si schiera con cinque difensori e quattro mediani, dando la sensazione di mirare più a non prenderle che a darle. E non punge lo spauracchio Pukki - fra i protagonisti a sorpresa di questo scorcio iniziale di Premier League - isolatissimo in attacco. Mentre dopo un avvio timido, con il passare dei minuti l'Italia conquista a poco a poco la supremazia territoriale, occupando con sempre maggiore costanza la metà campo avversaria e concludendo a rete diverse volte.

Prima un grande intervento di Hradecky nega la gioia a Sensi, poi il portiere del Leverkusen blocca una puntata di Barella e una girata in bello stile di Florenzi. In mezzo agli interventi dell'estremo finlandese ci prova Immobile, dalla stessa mattonella in cui l'Armenia era stata punita da Pellegrini, ma la girata di testa non ha la stessa sorte di quella del giallorosso. Il centravanti si rifà però nella ripresa, poco prima che il cronometro tocchi l'ora, quando ancora in gioco aereo riesce a sbloccare il punteggio su assist di Chiesa deviato da un difensore finlandese.

Il secondo tempo è più vivace e dopo il vantaggio azzurro escono fuori anche i finlandesi, che colgono il pareggio su rigore concesso dallo scozzese Madden per un'ingenuità di Sensi: il gol porta la firma di Pukki. Ma passano pochi minuti e l'Italia si riporta in vantaggio con un altro tiro dal dischetto fischiato per un fallo di mano di Vaisanen (dubbio) su tiro di Barella. Della trasformazione si incarica Jorginho, che non fallisce. Comincia la girandola di sostituzioni per entrambe le squadre, la Finlandia preme alla ricerca del pareggio, ma le occasioni migliori sono ancora per l'Italia, che in ripartenza dà la sensazione di poter fare male. Finisce 2-1, con la soddisfazione di Mancini: «Questo gruppo sta crescendo, la nostra filosofia è attaccare, qualcosa così concedi ma la tenuta difensiva c'è. La prossima all'Olimpico potrebbe essere la partita decisiva. Mi aspetto di sentire il calore dei tifosi».

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