L'altra faccia di Roma-Genoa: Gasperini ritrova la squadra da cui tutto è iniziato
Oltre al ritorno di De Rossi, la gara di lunedì metterà il tecnico giallorosso davanti al suo passato: in Liguria una promozione da record e due qualificazioni in Europa
(GETTY IMAGES)
Quella tra Roma e Genoa non sarà una partita come le altre. Il ritorno all'Olimpico di Daniele De Rossi, chiamato per la prima volta a "qualcosa che è contro natura, lavorare che la Roma perda" rende superfluo qualsiasi tipo di presentazione per descrivere il peso emotivo di una gara che però non sarà speciale solo per l'allenatore del Genoa.
Seduto sull'altra panchina, quella della Roma, Gian Piero Gasperini cercherà di mettere da parte ogni emozione per trarre il massimo dalle prossime due gare, contro le due squadre più importanti della sua carriera. Già, perché prima dell'Atalanta, che i giallorossi affronteranno il prossimo 3 gennaio, per Gasp c'è stato il Genoa. L'ennesimo incrocio del destino, una storia che parte nel 2006 quando, mentre De Rossi si preparava ad affrontare la sesta delle diciotto stagioni da calciatore della Roma, Gian Piero veniva ufficializzato come nuovo tecnico del Grifone, con l'obiettivo di riportarlo in Serie A. Detto, fatto: la squadra, nella quale figuravano il nuovo acquisto Ivan Juric e Igor Zaniolo, padre di Nicolò (a proposito di intrecci del destino) arriva terza con 78 punti e un distacco di 10 lunghezze dal Piacenza quarto che, per regolamento, vale la promozione diretta senza playoff (circostanza mai più verificatasi da allora): il Genoa torna così in Serie A 12 anni dopo l'ultima volta. Il primo campionato di Gasp in Serie A parte a stento ma vede poi il Genoa giocarsi fino all'ultimo un posto in Europa, chiudendo nono, trascinata dai gol di Borriello, preso in prestito dal Milan, primo grande bomber di Gasperini (tema discretamente attuale...). L'anno dopo si chiude in trionfo, con il Genoa quinto e in Europa League. Il percorso europeo terminerà ai gironi, mentre la Serie A 2009-10 finisce con il Genoa nono (ma capace di vincere tre derby di fila, un record). In seguito ad un avvio negativo in campionato, viene esonerato a novembre del 2010.
Le strade di Gasperini e il Genoa si ricongiungono il 29 settembre 2013, quando il tecnico è chiamato a sostituire l'esonerato Fabio Liverani alla guida del club, quart'ultimo. Gasp, coadiuvato proprio dal suo ex giocatore Juric in panchina, trascina la squadra ad una salvezza tranquilla, chiudendo il campionato al 13° posto. La stagione 2014/15 rappresenta il capolavoro di Gasperini in Liguria: la squadra cambia tantissimi giocatori, soprattutto a gennaio, quando partono colonne quali il capitano Antonelli, Rosi, Sturaro, Pinilla e Matri. Grazie all'exploit dei giovani lanciati da Gasp, tra cui Bertolacci, Iago Falque, Perotti (tutti e tre poi acquistati dalla Roma), Laxalt, Pavoletti e Niang, i rossoblù chiudono a 59 punti e al sesto posto (sopra Inter e Milan), che vale l'Europa League. Il club viene però estromesso dalla Uefa, e così ad andare in Europa sono i cugini della Sampdoria.
Il fantasma di quella qualificazione ottenuta e strappata via in favore dei cugini aleggia nel corso della stagione seguente, l'ultima di Gasperini al Genoa, che termina all'11° posto. Al termine del campionato Gasp risolve il contratto con la società ligure, mettendo fine a una storia da 297 partite, una promozione e due qualificazioni in Europa, terzo allenatore per presenze nella storia del club. Una storia che, in un certo senso, vivrà un nuovo capitolo lunedì, con Gasperini e il Genoa pronti a ritrovarsi, anche se da avversari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PRECEDENTE