AS Roma

Mancini: "La vittoria della Conference uno dei momenti più importanti della mia vita"

Il difensore giallorosso: "I momenti più importanti per me sono stati la nascita delle mie bimbe, il matrimonio, l’esordio in Serie A e quello in Nazionale"

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
04 Dicembre 2025 - 10:42

Il difensore della Roma Gianluca Mancini è intervenuto ai microfoni di Vivo Azzurro, dove ha parlato della vittoria della Conference con la Roma, della sua infanzia e della Nazionale. 

Queste le sue dichiarazioni: 

Sulla sua infanzia. 

"C’erano il calcio, la scuola e tanti sogni che si sono poi realizzati. A sette anni ho iniziato a giocare nella squadra del Paese. Mio padre mi ha sempre fatto vivere il calcio in maniera serena, felice. Lo prendevo come un gioco e con tanta spensieratezza, magari questa cosa mi ha fatto arrivare nel calcio dei grandi". 

L’esordio in Serie B?

“Lì ho capito che il calcio era diventato un lavoro”.

I momenti più belli della tua vita?

“I momenti più importanti della mia vita sono stati la nascita delle mie bimbe, il matrimonio, l’esordio in Serie A e quello in Nazionale. E poi la vittoria della Conference League: vedere tutte quelle persone a Roma mi ha riempito d’orgoglio”.

Materazzi?

“La passione per Materazzi nasce principalmente nel Mondiale del 2006. Avevo dieci anni e lui fu protagonista assoluto. Vedendolo giocare l’ho sempre apprezzato per la personalità, la grinta, per il fatto che nel bene e nel male ci metteva sempre la faccia. A Perugia poi ho avuto la possibilità di conoscerlo, da lì è nata la nostra amicizia”.

Gattuso in conferenza stampa ti ha paragonato a Cafu. 

“È stata una battuta che mi ha fatto piacere, certo che accostarmi a un mostro sacro come Cafù”.

Il rapporto con il ct?

“Il mio rapporto con il mister è bello, puro, vero. È una persona che ha saputo creare in poco tempo quello che va creato all’interno di una squadra”.

Cosa significa la Nazionale per te?

“La Nazionale ha rappresentato sempre tanto. Le estati le passavo con gli amici al bar o a casa a vedere le partite dell’Italia, mi mettevo la mano sul petto e cantavo l’inno. Quando oggi entro in campo con la Nazionale la prima cosa che mi viene mente sono quegli inni cantati con gli amici”.

I playoff per il Mondiale?

“La voglia di andare ai Mondiali è tanta. Siamo concentrati su quello che dobbiamo fare, bisogna prepararci al meglio e arrivarci con una consapevolezza forte”.

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