Roma come un rullo compressore
Dopo 15 minuti di iniziale sofferenza Soulé stappa la partita, poi segnano Ferguson e Wesley. Gasperini espulso per proteste per un rigore dato a loro e tolto con il Var
(GETTY IMAGES)
Come un rullo compressore, la Roma schiaccia a Cremona la nona avversaria di queste prime dodici giornate di campionato e resta sola in testa alla classifica dopo che in serata il Milan ha battuto l’Inter nel derby, due punti sopra i rossoneri e il Napoli campione d’Italia che proprio domenica renderà visita ai giallorossi all’Olimpico, in una sfida che non potrà che essere ammantata di tanti significati che nessuno tra i tifosi della Roma immaginava di poter conferire a questa partita, in questo momento della stagione. Ma la squadra di Gasperini vola ed è giusto sognare come fanno i 5000 che ieri hanno accompagnato vocalmente i giocatori in campo e la massa sterminata di altri tifosi che si sono appassionati a questa squadra moderna e testaccina nello stesso momento, ieri protagonista di un’altra grande prestazione, con una sofferenza iniziale esaurita con il gol di Soulé alla Soulé al 17’, con il dominio nella parte della gara in cui contava dominare, con la resilienza durante lo show di Ayroldi che ha arbitrato malissimo e a senso unico, e con le reti decisive di Ferguson e Wesley con il contributo dei panchinari entrati nella ripresa proprio quando Gasperini era stato espulso dal campo per le sue civilissime proteste ed era stato per questo confinato in tribuna dove si è scatenata la sua anima più tifosa, con le sue calorose esultanze ai gol visti dall’alto.
Solo nella prima fase della partita la Roma aveva tremato, per via dei soliti dieci, quindici minuti di “ambientamento” tattico che i giallorossi scontano dopo aver preparato le marcature in un certo modo ma poi si ritrovano ad adattarsi magari alle contromosse studiate dall’allenatore avversario, in questo caso lo scaltro Nicola. Così la Cremonese nel suo 352 piuttosto mobile ha provato a togliere dal campo qualche punto di riferimento con rotazioni continue e anche un po’ dispendiose. Proviamo a spiegarle partendo dalle contrapposizioni, con i tre attaccanti della Roma (a destra Soulé, a sinistra Pellegrini, al centro Baldanzi al posto degli infortunati Dovbyk, Dybala e Bailey, con Ferguson non al meglio della condizione tenuto inizialmente in panchina) schierati sui tre difensori grigiorossi, rispettivamente Bianchetti, Terracciano e Baschirotto; sulle fasce Wesley (schierato a sinistra) se l’è vista con Barbieri e Celik a destra con Floriani, almeno per metà primo tempo, quando Nicola ha invertito i suoi esterni; in mezzo altre rotazioni hanno riguardato Vandeputte (messo inizialmente da play) che spesso si è scambiato la posizione con Bondo, così sui due si sono alternati Cristante e Mancini, che era stato schierato braccetto di destra con la solita licenza di attaccare e quindi di andare a prendere alto la mezzala di riferimento; bravi davanti, almeno inizialmente appunto, Vardy e Bonazzoli a muoversi parecchio lungo tutto il fronte offensivo, per non diventare bersargli facili per Ndicka e Ziolkowski, la mossa a sorpresa del Gasp dopo il forfait di Hermoso per non rinunciare a Mancini sul centrodestra.
Questa incertezza su tempi e modalità di marcature ha portato a un avvio di partita balbettante da parte della Roma, con tanti errori tecnici in fase di possesso e qualche sbavatura a contenere il possesso avversario. Così all’11’ Payero ha avuto sui piedi una prima occasione favorevole per un tiro senza schermo (fuori) e al 15’ invece una doppia combinazione Bonazzoli-Vardy ha portato a un tiro ravvicinato dell’ex talento dell’Inter che solo per l’elasticità di Svilar è stato possibile contenere, con un allungo rapidissimo in tuffo: ma a far infuriare Gasperini è stata la dormita di Ziolkowski in marcatura. Pessimo segnale. Ad invertire la rotta è arrivata la prima giocata di grande qualità dei giallorossi, sia nella rifinitura che nella conclusione: ad occuparsi della prima, mentre correva il 17’, sono stati Koné e Pellegrini, bravi a scambiarsi il pallone con la giusta misura tecnica, mentre a rifinire il tutto ha pensato Soulé con una giocata della sue, palla raccolta poco fuori il limite dell’area sul centrodestra, spostata verso l’interno con un primo tocco delizioso, toccata ulteriormente per una migliore visione di tiro e infine tiro di collo interno sul palo più a portata, con rotazione millimetrica per passare nello spiraglio tra la mano protesa di Audero e il montante. Intorno al 25’ è arrivato un altro errore di Ziolkowski che a metà campo si è fatto scavalcare troppo facilmente da Bonazzoli, inducendo Gasperini a cominciare a valutare la sua sostituzione, mentre Nicola ha messo mano alla sua squadra, invertendo la posizione degli esterni Barbieri e Floriani e chiedendo maggiori rotazioni ai centrocampisti per togliere i punti di riferimento più immediati. Ma la Roma ha proseguito a giocare con qualità e ha segnato subito dopo il raddoppio, con una bella combinazione Soulé-Baldanzi, con gran movimento del toscano a liberarsi per il tiro, respinto alla bell’e meglio da Audero sui piedi di Pellegrini che l’ha rimesso in porta di controbalzo, prima dell’intervento del Var a gelare i bollori della Curva Sud trasferita allo Zini: nonostante una mano più larga, la spalla e la punta del piede di Terracciano risultavano al di qua della spalla di Pellegrini, e dunque gol annullato. Alla mezz’ora c’è stata la grande chance della Cremonese per tornare in parità, con uno sviluppo sulla destra di Payero, cross arretrato per Vandeputte abbandonato da Cristante e conclusione malevola deviata da Svilar d’istinto sul palo interno, con successivo tuffo del portiere a spostare ancora il pallone e nuovo tentativo del belga frustrato ancora da Svilar. Ma è stata la Roma poi a legittimare il vantaggio, con altre occasioni ghiotte: prima un assist di Soulé per Baldanzi anticipato sul più bello da Baschirotto, poi con un invito di Cristante non raccolto da Mancini, poi con uno sviluppo a destra di Soulé per Celik con retropassaggio per Pellegrini che ha calciato di prima costringendo Audero al miracolo (e Lorenzo ha cazziato Zeki per la qualità approssimativa della rifinitura) e poi con un gran corridoio di Baldanzi per Soulé che non ha voluto tirare di destro e ha sterzato per calciare di sinistro, perdendo l’occasione. Poi c’è stato lo show di Ayroldi che prima ha ignorato un clamoroso fallo su Wesley, poi ha punito col giallo una strattonata leggera di Ziolkowski e poi s’è inventato un rigore per la Cremonese per un fallo di mano di Mancini su tiro di Barbieri che il Var ha poi smontato, mentre Gasperini protestava in maniera assai vibrante anche per l’azione partita dal secondo fallo laterale invertito in pochi secondi.
Ad inizio ripresa Gasperini si è presentato con El Aynaoui inevitabilmente al posto di Ziolkowski, con Cristante abbassato difensore centrale di destra (tanto quel braccetto già con Mancini giocava da centrocampista) e Bryan già al 7’ ha salvato di tacco un cross pericolosamente destinato a Bonazzoli. Al 9’ Pellegrini ha pescato su punizione laterale Mancini, ma la deviazione di mezza spalla è finita fuori. Al 12’ Nicola ha inserito Vazquez per Payero e Pezzella per Floriani, mentre dopo una ripartenza 3 contro 1 vanificata da una conclusione affrettata e fuori misura di Soulé, Gasperini ha messo Ferguson per Baldanzi ed El Shaarawy per Pellegrini, pochi minuti prima di essere espulso per una nuova (e più civile stavolta) protesta: e dopo il primo giallo è stato addirittura allontanato solo per aver ripetuto troppe volte «Non ho detto niente».
Così è finito in tribuna e da lì ha visto - ed ha esultato parecchio, finendo per abbracciare anche dei tifosi - i due gol che di lì a poco avrebbero chiuso la partita: al 19’ con un’azione prolungata in area, con un cross da sinistra di destro di Wesley su cui non è uscito benissimo Audero, con Soulé a cercare senza fortuna il tiro di El Shaarawy e poi di El Aynaoui che intelligentemente ha invece servito basso Ferguson che in area si è aggiustato il pallone e l’ha messo con un tocco morbido nel punto della porta libero da avversari; e al 24’ con un’altra azione spettacolare di 29 secondi ha portato ad uno sviluppo tra Mancini, El Shaarawy, Ferguson, ancora El Shaarawy per Wesley che a tu per tu col portiere si è preso pure la briga si scavalcarlo con un tocco sotto da spiaggia di Copacabana, non da gelo di Cremona. Sul 3-0 la partita è vissuta nel palleggio dei romanisti e sulle altre sostituzioni che hanno portato in campo Grassi e Sanabria, Tsimikas e Pisilli e soprattutto Folino che, di testa, su corner all’ultimo secondo, ha tolto a Svilar la soddisfazione del settimo clean-sheet. Peccato perché pochi minuti prima Ferguson aveva segnato il 4-0, ma partendo da una posizione di fuorigioco stavolta correttamente rilevata.
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