EFC, buona la prima. Infantino chiede unità e apre al Mondiale anomalo nel ‘34
Zanzi, Fenucci e Kharja: ancora tanti ex Roma. Lotito non risponde sul Flaminio. Marchetti: «Coppe presto più eque»

Il battesimo è andato bene. La 32ᵃ assemblea generale dell’ECA, la prima dopo il passaggio a EFC, si è conclusa ieri. Tre giorni di riunioni, conferenze e cene di gala, nella meravigliosa cornice romana dell’Hotel Cavalieri. Lì, ieri, si sono ritrovati i rappresentanti degli oltre 800 club da tutto il vecchio continente che oggi fanno parte di un organismo un tempo elitario, con a capo Nasser Al-Khelaifi, presidente del Paris Saint-Germain. Ad aprire le danze, in mattinata, l’intervento del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, seguito dalle parole del numero uno della Fifa Infantino.
Suo l’intervento più interessante della mattinata, con una visione di più ampio respiro rispetto al vecchio pallone europeo: «So che per voi il focus è sul calcio in questo continente, ma c’è l’intero mondo che guarda a voi per migliorarsi. Bisogna ragionare d’insieme. Ognuno nel suo territorio è libero di organizzare ciò che vuole, ma da presidente della Fifa credo che debba esserci una comunità d’intenti. Quando guardiamo ai nostri interessi non facciamo il male della Fifa o della Uefa, ma dell’intero mondo del calcio». E poi un discorso con vista sul mondiale 2034 in Arabia Saudita: «Dobbiamo riflettere sui calendari delle competizioni internazionali. Ci sono paesi in cui non si può giocare a dicembre o luglio, non possiamo precluderci la possibilità di fare coppe a ottobre o aprile».
Prima di chiudere la rassegna, Giorgio Marchetti, vice segretario della Uefa, ha parlato della redistribuzione dei premi: «La Champions incassa troppo rispetto a Europa League e Conference, dobbiamo renderle più eque». Presenti tanti altri ex Roma, come Zanzi, Fenucci e Kharja. C’era anche Lotito, che uscendo ha voluto evitare domande sul Flaminio: «Che parlo a fare con voi? Da Senatore vedo Gualtieri quando mi pare». Tant’è. Buona la prima per l’EFC, appuntamento a Copenaghen.
© RIPRODUZIONE RISERVATA