AS Roma

Celik, un ritorno al passato per l’uomo del momento

Migliore in campo domenica, ritrova il Lille con cui ha vinto la Ligue 1

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
01 Ottobre 2025 - 07:00

I compagni – in particolar modo i “senatori” Mancini e Cristante – gli hanno affibbiato qualche bonario scappellotto quando ha ricevuto il premio come MVP di Roma-Verona, ma Zeki Celik si è preso ben volentieri quelle pacche: orgoglioso di aver ottenuto per la prima volta questo riconoscimento da quando è in Italia, il turco non ha voluto fare proclami. «Vinciamo il maggior numero possibile di partite, poi vedremo». Frasi di rito, sì, ma che raccontano la determinazione di un gruppo che, pur con tutti i suoi limiti, intende lottare in ogni gara, unito e compatto. Anche quelli che, come Celik, potrebbero trovare meno spazio sanno di doversi far trovare pronti quando Gasperini li chiama in causa: Zeki lo ha fatto, sostituendo egregiamente Hermoso quando si è fatto male. Tre gare di fila da 90’ per il numero 19, con altrettante vittorie, e il bell’assist che domenica ha permesso a Dovbyk di sbloccarsi: un cross morbido dalla destra su cui l’ucraino non ha faticato a intervenire di testa per l’1-0 giallorosso. Non male, per un terzino destro che – come già nella passata stagione con Ranieri – si sta adattando come braccetto della difesa a tre. E in tal senso la sua prestazione contro il Verona è stata ottima anche in fase di copertura, oltre che per l’assist a Dovbyk. A dimostrazione del fatto che, pur essendo schierato in un ruolo non suo, il turco si applica sempre con grande impegno e spirito di sacrificio.

L’esperienza in Francia

Domani all’Olimpico arriva il Lille, squadra che Celik conosce fin troppo bene: 143 per lui con i francesi tra il 2018 e il 2022, prima di sbarcare in giallorosso. Un quadriennio durante il quale il turco è cresciuto molto, corredato dalla vittoria a sorpresa della Ligue 1 nel 2020-21, sotto la guida di Galtier: un trionfo mica da poco, se si tiene conto dell’egemonia del PSG in Oltralpe. Con lui giocavano tanti volti noti della nostra Serie A, da Maignan a Jonathan David, passando per Weah junior, Ikoné, Renato Sanches e quel Bradaric affrontato giusto domenica con il Verona. L’unico superstite di quella squadra ancora in rosa è Benjamin André, il capitano, 35enne che ultimamente sta trovando meno spazio. Una volta approdato a Roma, per Zeki non è stato facile: tante ombre e poche luci almeno fino all’arrivo di Sir Claudio Ranieri, che lo ha reinventato centrale destro di difesa, dandogli nuova linfa e riscrivendo per certi versi la sua storia all’ombra del Colosseo: da esubero con le valigie pronte a risorsa preziosa. Domenica il primo riconoscimento come MVP, domani spera di essere confermato titolare, anche se il ballottaggio con Hermoso potrebbe concludersi a favore dello spagnolo, ormai ristabilitosi. Di certo su quel lato bisogna fare attenzione all’estro di Felix Correia, portoghese ex Juventus Next Gen che ha un passato anche nelle giovanili del Manchester City. Ma, a prescindere da quelle che saranno le scelte di Gasperini per l’impegno europeo, il tecnico giallorosso ha speso parole al miele per Celik, e questo significa che da qui in avanti il turco verrà spesso chiamato in causa. Soprattutto se dovesse confermare l’attuale stato di forma, come tutti ci auguriamo. 

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