Dalle strade di Kingston alla Premier League: chi è Leon Bailey
Esplosività, tecnica e duttilità come caratteristiche principali. C'è l'incognita degli infortuni, ma quando è in condizione i numeri sono da top

(GETTY IMAGES)
Cresciuto con il pallone incollato al piede per le strade di Kingston, nel sobborgo di Cassava Piece, nella sua Giamaica. La stessa terra di cui diventerà un idolo (in)discusso: iniziando dal Belgio, crescendo e diventando grande in Germania, per poi arrivare in Inghilterra, nel campionato più importante. È la storia di Leon Bailey, ala d'attacco dell'Aston Villa e nuovo obiettivo del calciomercato della Roma.
Inizia a muovere i primi passi nella Phoenix All Star Academy, fondata da Craig Butler, colui che diventerà non solo padre adottivo di Leon (così come di altri 22 bambini dell’Academy), ma anche e soprattutto il suo agente. Butler permette a Bailey di lasciare ben presto Kingston: allontanare definitivamente il ragazzo da uno dei quartieri più pericolosi della capitale giamaicana e di sognare una vita in Europa, inseguendo un obiettivo ben preciso. A 13 anni Leon lascia la sua terra e, dopo aver vissuto le prime esperienze ma anche delusioni in Austria (tra provini non andati per il meglio, anche con il Salisburgo) è in Slovacchia che arriva la prima opportunità per Bailey. Precisamente nel settore giovanile dell’AS Trencin. Nel 2015 arriva la prima vera opportunità importante, quindi la firma sul contratto con il Genk. Velocità, ricerca costante dell'uno contro uno e fiuto del gol. Appena maggiorenne, Bailey si rende protagonista del campionato belga ma non solo: nel 2016/17 il giamaicano ruba la scena in Europa League. Numeri da capogiro: 12 presenze, 7 gol e un assist nella competizione europea. Il suo talento non può certamente passare inosservato.
Diventare grandi
E allora ecco l'occasione chiamata Bayer Leverkusen, che lo vuole fin da subito, a partire da gennaio. Sei mesi di ambientamento bastano a Leon, che dalla stagione successiva comincia a macinare prestazioni convincenti e numeri importanti. Nella prima annata da titolare col Bayer, 12 gol e 6 assist complessivi in 34 presenze. Numeri che si confermano per i successivi due anni fino alla stagione della completa maturità. Nel 2020, 40 presenze; 15 gol e 10 assist complessivi. E ancora una volta è in Europa League, la sua competizione, che si mette in mostra: 5 gol e 2 assist in 8 partite. In poche parole: sempre decisivo.
L'esplosività è la chiave, ma non solo: Bailey ha abituato tutti i suoi allenatori, nel corso del tempo, a poter contare su di lui in entrambe le fasce. Nasce come ala destra, di piede mancino; ma i numeri danno una risposta fondamentale sulla sua duttilità anche per quanto riguarda la fascia sinistra: in carriera, sono 157 le presenze da ala destra, condite da 33 gol e 26 assist. A testimonianza della grande duttilità del calciatore, i dati come ala sinistra: 129 partite, 32 gol e 24 assist.
Sulla vetta più alta
Il salto di qualità col Bayer Leverkusen, ecco l'opportunità da non perdere: c'è l'Aston Villa, c'è la Premier League. Nel primo anno a Birmingham viene frenato da qualche problema fisico di troppo: 18 presenze, un gol e 2 assist. Nel secondo anno arrivano 5 gol e 4 assist in 38 presenze. Ma è nel terzo anno, nel 2023-24, che Bailey torna a splendere: 14 gol e 13 assist complessivi. Come ai tempi del Bayer Leverkusen. E soprattutto, pochi problemi fisici nel percorso. La stessa fortuna non è capitata nella stagione appena passata: 38 presenze, 2 gol e 4 assist. Ma quando è in condizione, Bailey si prende spesso e volentieri la scena.
Amore e odio in nazionale
Tornando alle questioni strettamente legate alla patria, non sono mancate nel corso degli anni le controversie con la nazionale giamaicana. Idolo indiscusso per tutti i bambini che sognano di diventare calciatori professionisti, Bailey è stato accusato di pensare forse troppo poco alla nazionale. Un peso troppo grande sulle spalle di Leon, che ha scelto addirittura di abbandonare il calcio internazionale per diversi mesi, salvo poi tornare a vestire la maglia della Giamaica, con cui vanta 39 presenze e 7 gol.
Ora l'opportunità di rilanciarsi in un nuovo campionato, che potrebbe essere il quarto nella carriera del calciatore. Il talento è indiscutibile, ma a volte non basta: serve continuità. E Bailey ne ha sicuramente bisogno. Magari sotto la guida di Gasperini.
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