Ora tocca a Dovbyk: domani il ritorno in campo. Da valutare Sangaré
L’ucraino è rimasto fuori nel test con il Trastevere per un risentimento muscolare. Intanto il giovane Mannini si mette in mostra in amichevole

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Soltanto un affaticamento: parola di Gian Piero Gasperini. La rassicurazione sulle condizioni di Artem Dovbyk è arrivata già al termine del test con il Trastevere e porta la firma del tecnico, che ha dovuto rinunciare al centravanti nella prima amichevole stagionale - poco più di una sgambata fra le mura di casa a Trigoria - complice un risentimento alla coscia. Ma niente paura: l’ucraino sarà nuovamente a disposizione in tempo per riprendere il lavoro da dove è stato interrotto. Da domenica a domani pomeriggio è stato concesso alla squadra un po’ di riposo. E Dovbyk già alla ripresa tornerà a lavorare insieme con il gruppo. Nel quale troverà anche un nuovo compagno di reparto, quel Ferguson sbarcato proprio ieri sera nella Capitale. Prove tecniche di convivenza sono già alle liste, visto che sabato il ruolo di centravanti è toccato a Dybala, alla prima gara dopo quell’uscita forzata di marzo col Cagliari. Nulla più di un tampone alla piccola emergenza offensiva, ha assicurato Gasp.
A proposito di uscite forzate: sabato ha dovuto chiedere il cambio anche Buba Sangaré, dopo uno scatto che gli ha causato dolore al flessore sinistro. Tempi di recupero da stabilire per lui ed Ebrima Darboe, out per una contusione al piede. Assente dalla scorsa settimana anche Salah-Eddine, vittima di un trauma distorsivo alla caviglia sinistra. In attesa del ritorno dell’olandese (e del giovane spagnolo), un’alternativa sulle corsie esterne può essere rappresentata da Saud Abdulhamid, che tornerà oggi dopo il supplemento di ferie per la presenza alla Gold Cup con l’Arabia Saudita. Completamente diversa da tutte le altre la situazione di Lorenzo Pellegrini, lungodegente e destinato a rientrare in gruppo non prima dell’inizio del campionato, come confermato dallo stesso allenatore: «Ha ancora bisogno di parecchio tempo per tornare in campo».
Due gol da emergente
Chi ha avuto l’opportunità (e un pizzico di fortuna) di mettersi in mostra è stato indubbiamente Mattia Mannini. Gasp lo ha scelto a gara in corso e lui, col Trastevere, ha ricambiato con la giusta moneta: una doppietta, agendo prima da mediano, poi da unico trequartista nel momentaneo 3-4-1-2 rimodellato dall’allenatore. Conseguenza della sua preziosa duttilità. «Lui è felice nonostante siano allenamenti duri. Gli piacciono e si trova a suo agio», dice Enrico Barilari, suo primo allenatore allo Spezia. «Da quinto o nei trequartisti può esprimersi molto bene. Se c’è un modulo di gioco in cui Mattia può dare il meglio di sé è proprio quello del mister». Parole di un uomo che ha visto crescere il classe 2006, nativo di Sarzana, quando ancora era un bambino. Di qualcuno che ne riconosce il valore. Inestimabile. Il suo, così come quello di tanti altri giovani. Filippo Reale e Alessandro Romano, dalla Primavera, in particolare. Anche il secondo ha segnato, sabato. Una risorsa preziosa.
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