Il racconto della stagione 2024-25: 7 tranquilli weekend di paura
Con Juric 53 giorni da incubo. Umiliati a Firenze, ko con Verona ed Elfsborg, poi l’esonero

(GETTY IMAGES)
In un ambiente ancora sotto choc per l’improvviso e inaspettato esonero di De Rossi, il nuovo allenatore, Ivan Juric comincia la sua nuova avventura sulla panchina romanista. Il croato, che ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2025, non verrà presentato con una conferenza stampa appositamente indetta per l’occasione ma si siederà davanti ai cronisti solo alla vigilia della sfida con l’Udinese.
Primi passi
Le prime parole ufficiali dell’ex coach del Torino si soffermano su quanto la rosa sia adattabile ai suoi principi di gioco: «Anche se ci vorrà un po’ di tempo, sono convinto che qui si possa fare quello che chiedo, magari non in tutta la partita». Significative le dichiarazioni riguardo lo stato d’animo dello spogliatoio: «Quando subentri di solito intuisci che ci siano stati dei problemi tra i calciatori e chi ti ha preceduto ma stavolta questa cosa qui non l’ho percepita».
Il debutto è un 3-0 contro l’Udinese, tuttavia, si gioca in un’atmosfera surreale: i gruppi della Curva Sud e non solo, per manifestare il loro dissenso nei confronti della scelta di esonerare De Rossi, prenderanno posto sui seggiolini dell’Olimpico solo mezzora dopo il calcio d’inizio, inoltre, poche ora prima del fischio d’inizio, la società comunica le dimissioni di Lina Souloukou dalla carica di Ceo. I Friedkin decidono quindi di rivolgersi ai tifosi attraverso una nota ufficiale in cui spiegano il licenziamento di De Rossi: «Separarsi da lui è stata una decisione difficilissima ma l’abbiamo presa con la convinzione che sia la strada giusta per puntare ai trofei in questa stagione» inoltre, circa la possibile acquisizione dell’Everton, i presidenti tengono a far chiarezza circa il loro impegno nella Roma: «La sinergia tra i club potrà portare solo vantaggi alla Roma che rimane al centro delle nostre ambizioni calcistiche». L’esordio in Europa League contro l’Athletic Bilbao all’Olimpico è un pareggio subito in rimonta nei minuti finali. Oltre al rammarico per il risultato, c’è da registrare il proseguimento della contestazione da parte della Curva Sud che rimane silente per un quarto d’ora.
Due vittorie in trenta giorni
La domenica successiva all’Olimpico c’è il Venezia dell’ex Di Francesco. Sulla carta dovrebbe essere un match abbordabile, ma i veneti vanno in vantaggio e sfiorano più volte il raddoppio. I giallorossi riescono a rimediare alla figuraccia grazie ad un tiro deviato da Cristante al 30’ della ripresa e al gol decisivo di Pisilli realizzato appena otto minuti dopo. I tre punti ci sono ma le certezze sulla strada che si è deciso di intraprendere un po’ meno
Nella settima successiva, per la prima volta dall’ufficialità del suo incarico, il ds Ghisolfi incontra i cronisti a Trigoria. Il dirigente francese avrà modo di motivare le scelte di affidare la panchina ad Ivan Juric: «Abbiamo scelto di dare continuità con la squadra immaginata (in realtà con De Rossi si era lavorato su un 4-3-3 in estate ndr), lui è conosciuto per la sua difesa a tre, conosce la Roma, i giocatori e la Serie A ed inoltre era disponibile ad accettare un contratto di breve durata, senza neanche discutere la parte economica. Ha la qualità per portare la Roma dove merita».
All’indomani, i giallorossi volano in Svezia per affrontare l’Eflsborg, nella seconda gara di Europa League. A fare scalpore, sono le dichiarazioni di capitan Pellegrini nella conferenza di vigilia: «Non sentivamo la necessità di cambiare guida tecnica e non volevamo l’esonero di De Rossi. Eravamo scontenti per i risultati ma anche con la serenità che si ha quando sai che stai lavorando bene. Secondo me i risultati sarebbero arrivati. Adesso andiamo avanti perché questa maglia è la cosa più importante». Sul campo matura una sconfitta inattesa ma nonostante questo, l’allenatore croato sembra piuttosto rinfrancato per la prestazione: «Abbiamo fatto passi in avanti per me impressionanti a livello di gioco e soffermarsi su cosa manchi nella rosa secondo me è controproducente».
È di nuovo campionato e contro il Monza, arriva un deludente pareggio anche se nel finale viene negato un rigore solare per un fallo su Baldanzi. Un episodio talmente controverso che per la prima volta, Ghisolfi, decide di presentarsi ai microfoni nel dopopartita: «Quello che è successo inaccettabile, vogliamo rispetto». Nel frattempo, dopo sette partite, i punti in classifica sono solo 10 e in città inizia anche un dibattito su Hummels, che non ha ancora disputato un minuto con la sua nuova maglia.
Adesso all’Olimpico bisogna affrontare l’Inter ma a pochi giorni dalla sfida, la Curva Sud emette un comunicato dove viene annunciato che tutti i gruppi del tifo organizzato rimarranno fuori dai cancelli per il primo quarto d’ora di gioco. Una protesta che si basa su «bandiere vilipese, stemma mai restituito, disorganizzazione diffusa, merchandising approssimativo, scelta di persone inadeguate a rappresentare la Roma sotto tutti i profili, vista la loro non conoscenza della realtà romana, della storia dell’AS Roma e dei valori tradizionali dei Romanisti». Nel frattempo, il tecnico rilascia un’intervista al Corriere dello Sport, nella quale cerca di riportare un po’ di ottimismo nell’ambiente: «Qui ho trovato il paradiso, la squadra ha margini pazzeschi e i ragazzi sono disposti al sacrificio. Sono consapevole di ciò che accade fuori ma sono sicuro che con i risultati le cose cambieranno anche all’esterno. A Trigoria ci sono condizioni fantastiche e sensazioni positive e poi sento l’amore della gente a ogni passo». La partita contro l’Inter è un’altra delusione: nonostante una discreta prestazione, i nerazzurri tornano a Milano con i tre punti in tasca e adesso bisogna assolutamente vincere contro la Dinamo Kiev in Europa League. Prima del match contro gli ucraini, per la prima volta nella sua stagione, Juric sembra avere parole di critica verso il gruppo: «Ci sono dei problemi di mentalità. Da domani voglio vedere altre cose. Il gol di Monza non l’ho mai preso in vita mia, non mi piace questo andazzo. Voglio un’ altra cattiveria». La vittoria, la seconda nell’arco di un mese tra campionato e coppa, arriverà grazie ad un rigore trasformato da Dovbyk.
Disastro annunciato
Il 27 ottobre verrà ricordato come il punto più basso dell’annata 2024-2025. Contro la Fiorentina si perde 5-1, l’umiliazione del Franchi fa scivolare i giallorossi a quattro punti dal terzultimo posto. Sembra sempre più chiaro che il cambio di guida tecnica non solo sia stata una scelta sbagliata ma che sia inevitabile un secondo avvicendamento sulla panchina. Nel post-partita, Pellegrini dipinge un quadro inquietante della situazione attuale: «È un momento difficile dal punto di vista tecnico, organizzativo e con la nostra tifoseria. Bisogna dirci le cose come stanno, altrimenti i problemi non si risolvono e finiamo per prenderci in giro. Quando una squadra inizia una stagione con un allenatore e dopo quattro gare se ne ritrova un altro con una filosofia diversissima, non ne beneficia ma dobbiamo riconoscere che oggi abbiamo fatto schifo tutti, dal primo all’ultimo che lavora dentro Trigoria». Inizia una lenta agonia, intervallata dal successo di misura in casa contro il Torino, ottenuta tre giorni dopo la debacle contro i viola. Poi c’è spazio per un’altra sconfitta a Verona, dove c’è da recriminare per alcuni episodi arbitrali e un pareggio ottenuto contro i modesti belgi dell’Union Saint-Gilloise. Le parole di Juric nel post match sanno veramente di resa: «Cosa salvo? Il punto, sempre meglio di una sconfitta». L’avvicinamento alla partita contro il Bologna sembra quello verso una sconfitta annunciata: si gioca di pomeriggio ma la posizione di Juric è ormai quella di un separato in casa. In campo è l’ennesima umiliazione: gli uomini di Italiano si impongono per 3-2 e l’immagine della Curva Sud che ammaina le bandiere e lentamente si svuota con il match ancora in corso è un’impietosa fotografia del momento. Subito dopo il fischio finale viene pubblicata la nota ufficiale dell’esonero di Juric e adesso, a metà novembre, chi accetterà un incarico così delicato?
3/continua
Puntate precedenti: 2 giugno
e 15 giugno
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