La compattezza di Mancini: con la Fiorentina una gara da leader della difesa. I dati
Il difensore ha guidato la retroguardia all'Olimpico, così come a San Siro con l'Inter. Ora l'obiettivo è replicare le recenti prestazioni con l'Atalanta

(GETTY IMAGES)
Da leader. Senza esitazioni o (quasi) sbavature. Il campo e i dati dicono questo riguardo Gianluca Mancini, preziosissimo lì dietro. Non solo con la Viola. Già nelle precedenti partite, specialmente a Milano, aveva contribuito nei risultati ottenuti dalla Roma; e all'Olimpico, nella magica atmosfera creata dai tifosi, il 23 ha confermato la sua centralità nella retroguardia giallorossa. Impostando, difendendo. Occasionalmente, anche aggiungendo un po' di piccante. Prova ne è il "bisticcio" con Zaniolo.
Ma sono soprattutto le statistiche a mettere in risalto Mancio. Impeccabile nella gestione (37 passaggi su 42 completati, l'88%, e 3 lanci lunghi su 4 completati). Poi una marcatura costante su Kean, fondamentale, vista la rete inviolata di Svilar. Tutta l'efficienza sta nei duelli, a terra e aerei, conclusi senza neanche un errore. 6 su 6 il computo, a cui si aggiungono i due tackles e i quattro rinvii difensivi. I numeri danno prova della sua forma e la speranza è che anche a Bergamo (insieme ai compagni di reparto) riesca a ripetersi. Davanti, stavolta, ci saranno De Ketelaere (tornato al gol dopo quasi cinque mesi), Lookman e Retegui. Ospiti difficili da affrontare in area di rigore. Ma, per Mancini, non impossibili.
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