AS Roma

Quel filo rosso (di rabbia) che unisce la Roma, Chiffi e Palladino

Designato il fischietto di Padova per domenica: due anni fa Mourinho gli contestò l'arbitraggio contro il Monza, allenato proprio dall'attuale tecnico della Fiorentina

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Pietro Laporta
02 Maggio 2025 - 14:01

Questa mattina la Lega Serie A ha reso note le designazioni arbitrali per il prossimo turno di campionato: a dirigere Roma-Fiorentina sarà Daniele Chiffi, arbitro d'esperienza che incontrerà i giallorossi per la terza volta in stagione. Per gli amanti delle statistiche e i tifosi più scaramantici i precedenti in questo campionato (due vittorie su due, contro il Lecce per 4-1 e a Parma per 1-0) fanno ben sperare, così come lo storico dell'arbitro con il club (6 vittorie, 4 sconfitte e 1 pareggio) e anche il ricordo dell'unico Roma-Fiorentina con Chiffi in campo (2-1 a luglio 2020, con ben due rigori assegnati ai giallorossi, entrambi segnati da Veretout). Tuttavia, c'è un filo rosso che unisce la Roma, Chiffi e il tecnico della Fiorentina Palladino, ed è un filo rosso di rabbia.

Andando indietro nel tempo all'ultima apparizione, prima delle due gare di quest'anno, di Chiffi con la Roma in campo, si noterà come non ci sia stato nessun incrocio nella scorsa stagione: bisogna tornare a praticamente due anni esatti fa, al 3 maggio 2023. Allo U-Power Stadium la risposta di Caldirola al gol di El Shaarawy azzerava in modo quasi definitivo le speranze Champions di una Roma dalla rosa falcidiata dagli infortuni e con la testa ormai quasi esclusivamente rivolta all'Europa League.

Il rapporto già teso tra Mourinho e Chiffi (già contestato per gli arbitraggi contro Milan e Atalanta) si incrinò definitivamente a causa di una direzione discutibile, chiusa con l'espulsione negli ultimi istanti di gioco di Zeki Celik. "Questo risultato si adatta al peggior arbitro che ho avuto in carriera e ne ho avuto tanti di scarsi. Io penso che l'arbitro non ha avuto grandi influenze sul risultato, ma è dura giocare con lui: tecnicamente orribile, dal punto di vista umano non è empatico, non crea rapporto con nessuno, dà un rosso a un giocatore che scivola perché è stanco all'ultimo minuto. Doveva dare un rosso, va a casa frustrato perché non dà il rosso a me perché non gli ho dato l'opportunità. È un po' il limite di questa squadra: non abbiamo la forza che hanno altre società di dire 'questo arbitro non lo vogliamo', io ho finito di allenare a venti-trenta minuti dalla fine perché sapevo che altrimenti mi avrebbe espulso".

Così tuonò il portoghese in panchina: parole dure, durissime, che gli costarono un'ammenda e una squalifica di dieci giorni che l'allenatore scontò nelle prime uscite della stagione seguente. Parole che attirarono tra l'altro l'attenzione di Raffaele Palladino, allora tecnico del Monza, che prese le difese dell'arbitro, asserendo di non aver mai avuto a che fare con una panchina come quella giallorossa nella sua carriera da allenatore (che allora contava 29 partite): "Chiffi è stato uno dei migliori arbitri avuti, non ha sbagliato nulla. Non ho mai visto protestare in questo modo una panchina avversaria, una roba scandalosa quello che hanno fatto oggi".

In seguito allo stop dello scorso campionato, due anni e un giorno dopo, di acqua sotto i ponti ne è passata, e Chiffi, la Roma - oggi con Ranieri in panchina - e Palladino - ora alla guida della Fiorentina - sono pronti a ritrovarsi, legati da un filo rosso che, in vista della gara di domenica, si spera non sia acceso dalla rabbia di scorie passate.

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