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Le parole

Feyenoord-Roma, De Rossi: "Contento di esordire in Europa. Ho studiato la Roma di Mou"

Il tecnico giallorosso alla vigilia del playoff d'andata contro gli olandesi: "Dobbiamo prendere esempio dal nostro percorso degli ultimi anni in Europa"

De Rossi in conferenza stampa alla vigilia di Feyenoord-Roma

De Rossi in conferenza stampa alla vigilia di Feyenoord-Roma (GETTY IMAGES)

La Redazione
14 Febbraio 2024 - 18:06

Dopo le prime quattro partite sulla panchina della sua Roma, Daniele De Rossi è pronto al debutto europeo da allenatore, che avverrà domani, alle 18.45 presso lo stadio de Kuyp di Rotterdam, contro il Feyenoord. I giallorossi affronteranno gli olandesi per il terzo anno di fila, dopo i successi nei quarti di finale dell'ultima Europa League e nella finale di Conference League 2021/22. Alla vigilia del match di domani, valido per l'andata dei playoff di Europa League, il tecnico giallorosso è intervenuto in conferenza stampa per parlare della gara. Queste le sue parole:

Cosa si prova a tornare in un ambiente come questo dopo nove anni, alla prima partita europea da allenatore?
"Sono molto contento di esordire in Europa, non era preventivabile qualche tempo fa. Il 14 febbraio è il compleanno di mia figlia, e l'anno scorso l'ho passato alla sua festa dopo essere stato appena esonerato dalla Spal. Mi perdoneranno a casa ma oggi l'umore è l'opposto, ogni tanto bisogna fermarsi e pensare che siamo fortunati. Sappiamo che dalla partita di nove anni fa ci sono state altre sfide anche più importanti tra i due club. Ci sarà un clima infuocato, ma poi in campo ci vanno i calciatori, gli atleti, le idee, dobbiamo pensare a quello".

Tra le partite giocate in Europa quale sceglieresti?
"Ne abbiamo vissute tante belle e tante brutte, perché poi non abbiamo mai vinto titoli. Ricordo qualche 7 a 1 dopo i quali ci siamo ricompattati, siamo usciti dallo stadio a pezzi e ci siamo tirati su, la vita da calciatore è anche questa e riuscire a riportare i tifosi dalla tua parte dopo serate molto negative ti dà tanto dal punto di vista mentale. Se devo scegliere, sarà forse perché è il più recente, Roma-Barcellona 3-0 è stata una notte indimenticabile per la forza dell'avverario, per la condizione psichica, acustica e ambientale dell'Olimpico. Una notte assurda, forse sceglierei quella, ma ci sono state altre partite, ci sono state altre volte meno eclatanti ma in cui ci siamo consolidati come una squadra che arrivava spesso tra le prime 8/16 d'Europa. La direzione è quella, dobbiamo tornare ad esser quella squadra lì".

Pellegrini in queste prime partite con lei sembra rinato, dopo un inizio di stagione difficile. Come si sente? Domani sarebbe sbagliato pensare di trovare il risultato ad ogni costo, a prescindere dal modo di giocare, o vuole vedere ancora un processo di crescita nella squadra?
"Su Pellegrini, io valuto quello che ho visto da quando sono qui, penso sia più corretto. Sia come uomo, come guida, sia come calciatore non potrei essere più contento, continua ad essere sempre più un esempio e a migliorare, fa sempre più cose simili a quelle che vorrei vedere io, vuol dire che ci capiamo. Come lui anche tutti gli altri giocatori, io posso solo ringraziarli per l'attenzione che mi stanno dimostrando, anche nelle partite. Il percorso di crescita sarebbe stato comodo se fossimo stati a luglio, lì potevi giocare partite con risultati già acquisiti e in secondo piano. Qui il percorso lo fai e nel frattempo devi vincere le partite, perché veniamo giudicati, perché la classifica era quella che era e dobbiamo vincere ancora molte partite. Il risultato è sempre molto importante per ogni allenatore, non esistono risultatisti e giochisti, è importante per tutti".

Quanto è diversa la tua Roma da quella che ha affrontato il Feyenoord con Mourinho?
"Non posso dire quanto sia differente, ogni allenatore porta qualcosa di suo. Io ho studiato parecchio la Roma di Mourinho perché dovevo sapere dove andavo a mettere le mani, e soprattuto l'ho vista sempre perché da semplice tifoso vedevo tutte le partite, non saprei dire quanto è differente. La Roma con Mourinho ha ottenuto ottimi risultati, soprattutto in Europa, quindi spero che da questo punto di vista non sia troppo distante, perché è una squadra che è arrivata in fondo due anni consecutivi, dobbiamo prendere esempio da quel percorso. Poi ogni allenatore ha le sue idee e le sue preferenze, qualsiasi allenatore arrivi in una squadra darà qualcosa di diverso rispetto al precedente".

Come vedi il Feyenoord nella sua forma attuale?
"Vedo una squadra che ho studiato più attentamente nelle ultime settimane, ma che mi aveva già impressionato quando l'ho vista all'Olimpico lo scorso anno in Europa League. Si tratta di una squadra che sa giocare a calcio, con giocatori molto interessanti soprattutto sugli esterni, giocatori di grandissima qualità e di gamba. Ho grande rispetto di come giocano e degli individui all'interno della squadra. Sarà una bella partita, penso che al di là del fatto che ha sempre vinto la Roma nei precedenti c'è stato sempre grande equilibrio, mi aspetto una partita difficile".

L'eventuale assenza di Gimenez cambierebbe il tuo approccio alla partita?
"No, è un centravanti molto importante, ma se non dovesse giocare lui credo giocherebbe il suo sostituto. Siamo preparati sulle caratteristiche individuali di ogni giocatore, ma è chiaro che Gimenez è un giocatore molto forte".

Con 5 giorni di distanza rispetto all'inter, gli stessi passati dalla partita con il Cagliari, al di là degli impegni, dal punto di vista fisico ci può essere l'idea di utilizzare di più la panchina oppure è un discorso rinviabile alla gara col Frosinone?
"Qualche cambio andrà fatto, non solo per la partita di Frosinone. Non soltanto per l'importanza della partita ma perché ho veramente fiducia in tutti i miei giocatori, non solo a chiacchiere. Non mi piace però fare 10 cambi magari a Frosinone, snaturerebbe troppo lo scheletro della squadra e metterebbe in difficoltà gli undici giocatori, spesso se cambi undici giocatori che non hanno giocato molto insieme in blocco non li metti in condizione di fare la loro miglior prestazione. Se dobbiamo cambiare cambiamo, ma non ci saranno mai undici giocatori che entrano e undici che escono, a meno che non giochiamo un'amichevole in Arabia".

Pensi che Angelino abbia bisogno di riposare e Spinazzola magari di mettere più minuti nelle gambe? 
"La scelta verrà fatta in base a molti fattori, come il fatto che Angelino ha giocato due partite di seguito dopo aver giocato poco negli ultimi giorni, o che Spinazzola è tornato e sta bene. Amo avere due terzini così diversi, dal piede preferito alla stazza, la gamba... avere giocatori così diversi per lo stesso ruolo ti fa avere un vantaggio nel preparare le partite, perché sono tutte diverse. In quel ruolo abbiamo due giocatori molto forti, sono tranquillo nella scelta. Vorrei farli giocare sempre tutti e due, anche se è un po' difficile".

Cristante sta bene?
"Sì, sta bene. Un paio di volte l'anno ha qualche problema con la schiena, ma è partito con noi e può giocare".

Come è giocare senza tifosi?
"Come ho già detto prima di Salerno, è brutto. Tra l'altro se non sbaglio neanche i tifosi del Feyenoord verranno a Roma, è un peccato doppio perché spesso anche le tifoserie ospiti ci hanno dato dimostrazioni di come si possa tifare la propria squadra con amore, e i tifosi della Roma nei miei 18 anni qui, ma anche prima, ci hanno accompagnato ovunque in Europa. Veramente un peccato, ma cerchiamo di portare un buon risultato a casa anche per loro".

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