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L'esordio

L'olandese Huijsen ha volato

Subentrato all’acciaccato Llorente all’intervallo, il giovane centrale si è disimpegnato con grandissima personalità. Mettendo in evidenza senso dell’anticipo e buone verticalizzazioni

Huijsen in campo contro l'Atalanta

Huijsen in campo contro l'Atalanta (GETTY IMAGES)

08 Gennaio 2024 - 07:58

Dean don dan, Dean don dan, che personalità. La prima presenza di Dean Huijsen in maglia giallorossa (la seconda in carriera in Serie A) è stata ottima, e avrebbe potuto essere da sogno se quel pallone sporcato dal suo piede e spedito addosso a Holm fosse finito dentro. Carnesecchi ha invece compiuto un miracolo, ma la sostanza non cambia: il diciottenne olandese arrivato in prestito dalla Juventus, con un solo allenamento in squadra, non solo ha ben figurato, ma ha impressionato per personalità, sicurezza e tranquillità, ma non solo: con una serie di verticalizzazioni in avanti, quasi tutte all’indirizzo di Lukaku, il ragazzo di Amsterdam ha messo in mostra anche ottime doti tecniche. Insomma, buona la prima per lui, che assieme a Mancini e Kristensen ha tenuto a bada senza troppi problemi i tentativi d’attacco di Scamacca e compagni, mostrando un ottimo senso dell’anticipo e un fisico importante che, nonostante la giovane età, gli permette di andare al corpo al corpo senza timore. Ha incassato gli applausi dell’Olimpico nel momento in cui lo speaker ha annunciato il suo ingresso in campo; applausi che sono seguiti anche alle sue prime giocate: i due passaggi in verticale per Lukaku (il primo dei quali di prima intenzione) e una bella chiusura su Koopmeiners, che inizialmente sembrava fosse riuscito a prendergli il tempo.

Mourinho, alla vigilia della gara, lo aveva benedetto con delle parole davvero Special: «È un ragazzo di 18 anni, che finora ha giocato 10 minuti in Serie A, ma è uno dei prospetti con maggiore qualità nel calcio europeo a quest’età. In futuro sarà un grandissimo calciatore». Detto da uno come il portoghese, che in carriera ha allenato Samuel, Varane e Sergio Ramos (giusto a voler citare qualche centrale), significa tanto. La fiducia da parte del tecnico, quindi, c’è. Il classe 2005 intende ricambiarla nel migliore dei modi: mettendosi a disposizione e lavorando sodo, con umiltà ma anche con la giusta dose di sfrontatezza che deriva dalla sua giovane età. I 45’ disputati ieri, contro una squadra che va ritenuta a tutti gli effetti una big del campionato, dimostrano come le parole di José non siano state buttate lì a caso. In tanti sono rimasti colpiti dalla personalità di Huijsen, che sembra un decano per come si muove e agisce all’interno del campo. Fino a ieri sera aveva totalizzato soltanto 12’ contro il Milan a ottobre. poi solo tanta panchina. Quando sembrava in procinto di accasarsi al Frosinone, è arrivata la chiamata della Roma. Che da qui a maggio sarà casa sua, poi si vedrà. Certo è che, se il buongiorno si vede dal mattino, Huijsen farà assai comodo ai giallorossi. 

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