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Per uscire dalla crisi

A riveder le stelle con José: lui sa come si fa

Da Bodø al doppio ko con la Cremonese, Mourinho ha saputo far rialzare la squadra nei momenti bui. Dovrà farlo anche stavolta, dopo l’avvio da dimenticare

Mourinho durante Roma-Milan

Mourinho durante Roma-Milan (GETTY IMAGES)

05 Settembre 2023 - 08:34

Quando la nave affronta la tempesta, c’è bisogno di tenere il timone dritto. O per lo meno bisogna trovare nuove rotte da seguire, per far sì che l’equipaggio ne venga fuori indenne. È quello che si chiede a José Mourinho e ai suoi uomini dopo un avvio di campionato da dimenticare - il peggiore da 28 anni a questa parte - che ha portato un solo punto in tre giornate. Al portoghese il compito di far rialzare la squadra, che è stata sì sfortunata nelle prime due uscite, ma che ha altresì evidenziato lacune gravi sia a livello di squadra sia a livello di singoli. Che il portoghese possa riuscirci è fuor di dubbio: del resto, non è ribattezzato “Special One” per caso, e già nelle due stagioni scorse alla guida dei giallorossi ha saputo uscire - assieme ai suoi uomini - dai momenti di difficoltà, quando i risultati scarseggiavano.

Il cambio di modulo
Dopo un avvio spumeggiante sulla panchina giallorossa, Mou si trova a dover affrontare un periodo di appannamento tra la metà di ottobre e la metà di novembre 2021, durante il quale arriva una sola vittoria su sette partite, con quattro ko, tra cui quello pesantissimo contro il Bodø/Glimt. Proprio dopo la debacle in Norvegia José si sfoga duramente per la prima volta e non utilizza giri di parole per criticare alcuni giocatori della rosa. Il 3 novembre a Venezia il tecnico cambia modulo, abbandonando il 4-2-3-1 e passando alla difesa a 3. Nonostante la sconfitta (favorita da clamorosi errori arbitrali), la squadra nelle gare seguenti appare più solida e ottiene infatti tre vittorie di fila oltre al primo posto nel girone di Conference. 

Il 2022 comincia con una doppia sconfitta, il 6 gennaio contro il Milan e il 9 contro la Juve; con i bianconeri il ko ha dell’inverosimile, in 7’ si va dal 3-1 al 3-4. Dopo la gara Mourinho parla di «collasso mentale» e aggiunge: «Molti giocatori soffrono questo livello di pressione e di responsabilità, ma io non mi fermo. È dura perché qualche personalità è difficile da cambiare: però devono essere loro a venire nella mia direzione non sono io che devo andare verso di loro sotto il profilo psicologico. Dobbiamo uscire dalla comfort zone del sesto-settimo posto». La partita e le parole che vi fanno seguito rappresentano un vero e proprio spartiacque nella stagione della Roma, che da lì a fine stagione perde soltanto altre quattro volte, stravince 3-0 il derby e dà il via alla cavalcata europea che il 25 maggio la porta a sollevare la Conference League.

La seconda stagione
Dopo un buon avvio di stagione, la Roma 2.0 di Mou viene travolta 4-0 a Udine e due settimane più tardi perde in casa anche con l’Atalanta prima della sosta. Su Trigoria si addensano le consuete (e frettolose) nubi di una presunta crisi, ma alla ripresa il 1° ottobre 2022 Dybala e compagni sbancano San Siro battendo 2-1 l’Inter; al successo con i nerazzurri fanno seguito le vittorie contro Lecce e Samp, a dimostrazione del fatto che squadra e tecnico sono più vivi che mai, checché se ne dica. Le difficoltà però si ripresentano a cavallo tra febbraio e marzo scorsi, con le sconfitte contro Cremonese (due volte, in Coppa Italia e in campionato), Lazio e Sassuolo. Dopo il secondo ko con i grigiorossi, in una partita caratterizzata dalla lite fra Mourinho e il quarto ufficiale Serra, il tecnico dice: «Non mi è piaciuta la leggerezza con la quale abbiamo affrontato il primo tempo».

La squadra replica battendo la Juventus 1-0 e la Real Sociedad 2-0 nell’andata degli ottavi di finale, ma poi cade di nuovo nel derby e col Sassuolo. Il riscatto arriva comunque dall’Europa League, su cui la banda di Mou si focalizza da lì in avanti: nel ritorno dei quarti col Feyenoord, quando i giochi sembrano fatti in virtù dell’1-1 olandese all’80’, il guizzo di Dybala all’89’ dà nuova linfa ai giallorossa, che ai supplementari danno prova di orgoglio, cinismo, cuore e grinta, vincendo 4-1 e accedendo alle semifinali. Da lì, in avanti, inevitabilmente, le fatiche europee hanno condizionato il cammino in campionato. Ma anche all’indomani della dolorosa sconfitta ai rigori in finale col Siviglia, la Roma ha saputo rialzarsi battendo 2-1 all’ultimo respiro lo Spezia e qualificandosi quindi all’Europa League 2023-24. 
Torneo il cui inizio è ormai dietro l’angolo: dopo la sosta c’è l’Empoli, quindi si comincia con la trasferta in Transnistria contro lo Sheriff.

D’ora in avanti si gioca in media ogni tre giorni, perciò l’imperativo è uscire da questa crisi di inizio campionato: Mourinho sa come si fa, e su di lui fa affidamento tutto l’ambiente, oltre che la squadra. Da condottiero navigato qual è, valuterà e deciderà se è il caso di invertire la rotta, o se c’è bisogno soltanto di tenere la barra dritta in attesa che la tempesta passi. È lui la guida: personalità, sapienza tattica e palmarès hanno ampiamente dimostrato (e continuano a farlo) che lui è l’uomo giusto. Non a caso è lo “Special One”.

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