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Il bilancio della tournèe in Giappone: il brand punta a est

Un successo lo store allestito a Tokyo. Approfonditi i rapporti con Toyota per una sponsorizzazione più allargata. E arriva un nuovo direttore commerciale

Dan e Ryan Friedkin

Dan e Ryan Friedkin (As Roma via Getty Images)

30 Novembre 2022 - 12:00

Due pareggi in campo. Un successo fuori. Che, poi, era quello che la Roma voleva da questa tournèe in Giappone conclusa ieri con il ritorno a casa della folta comitiva giallorossa. Una tournèe voluta proprio per esportare il brand nel paese dei samurai, per alimentare rapporti commerciali in quell’Oriente che per le squadre italiane rimane ancora un mercato tutto o quasi da esplorare ( i club inglesi lo bazzicano da anni). L’obiettivo è stato raggiunto nella settimana trascorsa tra Tokio e la città di Toyota. Come volevano la proprietà e i massimi dirigenti della società giallorossa, presenti nella seconda parte della settimana con Ryan Friedkin e l’amministratore delegato dottor Pietro Berardi. Gli effetti commerciali di questa tournèe probablmente li scopriremo nei prossimi mesi, di certo l’accoglienza ricevuta dalla Roma ha stupito per calore e numeri.

E’ stato un successo «Casa Roma» allestita a Tokio e che ha registrato la visita di migliaia di potenziali nuovi tifosi (ricordate la teoria di Pallotta che auspicava una Roma in grado di diventare la seconda squadra di milioni di tifosi sparsi nel mondo?). Così come è stato un successo lo store temporaneo giallorosso nel centro di Tokio che, perlomeno, ha garantito un notevole incasso con la vendita del mercheandising e dove si è toccato con mano l’interesse dei giapponesi nei confronti del calcio italiano in generale e della Roma in particolare. I giocatori hanno partecipato a una serie di eventi con i tifosi locali e lo hanno fatto con grande partecipazione, grazie anche alla straordinaria educazione di un popolo che in Qatar sta stupendo il mondo pulendo gli stadi alla fine delle partite che vedono impegnato il Giappone. Se doveva essere seminato qualcosa, è stato sicuramente fatto. Compiendo un primo passo che ha trovato un riscontro importante e che ora dovrà essere alimentato.

La Roma lo farà. E in questo senso c’è stata l’ufficializzazione di una partenership con il Nagoya Grampus (la squadra affrontata nella prima amichevole), partnership calcistica sperando, prima o dopo, che da quelle parti maturi un nuovo Nakata. E la possibilità che nel prossimo futuro, magari già la prossima estate, a Trigoria arrivi un giocatore con gli occhi a mandorla, è da tenere assolutamente in considerazione. Lo stesso Mourinho ha fatto il nome del centrocampista-trequartista Kamada dell’Eintracht Francoforte che andrà in scadenza il prossimo trenta giugno. 
Ma oltre all’aspetto calcistico che pure ha la sua importanza, la tournèe in Giappone è stata importante per alimentare vecchi e nuovi rapporti commerciali. In particolare quello con Toyota che dall’agosto scorso è diventata partner della Roma sponsorizzando le maglie d’allenamento di tutte le squadre giallorosse. Una partnership siglata, per ora, per tre stagioni a fronte di un costo per il marchio automobilistico giapponese (il più venduto al mondo) di circa un milione e ottocentomila euro netti a stagione (in più ci sono dei bonus rapportati agli obiettivi che la squadra raggiunge). In Giappone ci sono stati i primi contatti per ampliare la partnership con il marchio giapponese che, come si sa, negli Stati Uniti ha rapporti più che consolidati con la famiglia Friedkin. In futuro si sta lavorando perché Toyota possa diventare un potenziale main sponsor (dal 2024) o, meglio ancora, il marchio che possa griffare lo stadio giallorosso di Pietralata (quando e se si farà).

A tutto questo lavorerà in primis il nuovo direttore commerciale della Roma in arrivo a viale Tolstoj. Si tratta di Michael Wandell, alle spalle esperienze lavorative nella franchigia Nba dei Brooklin Nets, nella stessa Nba, nel Los Angeles Dodgers franchigia di primo piano del baseball a stelle e strisce. Il suo arrivo non è stato ancora ufficializzato, ma è questione di giorni. Avrà il ruolo di Chief Commercial and Brand Officer, roba che per noi comuni mortali vuole dire Direttore commerciale. Prenderà il posto di Ryan Norris, uscito dalla Roma qualche settimana fa. Non resta che augurargli buon lavoro. E sayonara.

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