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Il capitano

Pellegrini, assist e cuore: il punto fermo

Lo scorso anno a Verona il gol di tacco, domanì guiderà i compagni alla ricerca dei 3 punti. Il dato: tra i migliori d’Europa per i calci piazzati

Lorenzo Pellegrini calcia il rigore contro la Sampdoria

Lorenzo Pellegrini calcia il rigore contro la Sampdoria (GETTY IMAGES)

Matteo Vitale
30 Ottobre 2022 - 09:30

Sono cambiate diverse cose dallo splendido gol segnato da Lorenzo Pellegrini al Verona lo scorso anno: un colpo di tacco sul primo palo festeggiato con le mani dietro le orecchie. Dall’inizio della passata stagione sono successe tante cose, dal rinnovo a vita del numero 7 alla Coppa che lui ha alzato al cielo di Tirana, atto conclusivo di una stagione indimenticabile. 

Il Capitano è sempre stato un giocatore fondamentale, anche sotto la guida di Paulo Fonseca, ma José Mourinho arrivando a Trigoria gli ha dato le chiavi della squadra, dello spogliatoio e del gioco giallorosso. Durante la scorsa stagione Lorenzo è esploso anche come calciatore di punizioni dirette, con tre gol segnati (contro Cagliari, Juventus e Lazio), perché quelle indirette sono sempre state tra le specialità della casa, come dimostra il dato relativo agli assist realizzati in maglia giallorossa dal suo ritorno a casa: 41. Tanti, per fugare i dubbi dei più disattenti. Il romano, però, è anche molto altro, come non perde occasione di sottolineare lo Special One ogni qualvolta ha la chance di parlare di lui.

Punto fermo della squadra, cuore pulsante di un gruppo che si appoggia costantemente alle giocate del Sette, sia a palla ferma, sia con la sfera in movimento, soprattutto in un momento in cui manca Dybala e l’apporto di Zaniolo è ancora carente in zona realizzativa. 
Per inquadrare il peso specifico di Pellegrini, basti pensare che ha partecipato direttamente a 9 gol dei 21 segnati dalla squadra fino a questo momento: 2 gol e 7 assist (dal suo corner nasce anche l’occasione poi tramutata in gol da Dybala e Abraham in casa della Juventus). Coinvolto direttamente in più di un terzo dei gol della squadra, nonostante qualcuno riesca a criticarne l’incisività (chiaramente senza avere i numeri sotto gli occhi). I dati, in ogni caso, non mentono mai, soprattutto quelli relativi ai calci piazzati, aspetto in cui il numero 7 è a tutti gli effetti tra i migliori d’Europa. E in questo senso può essere utile analizzare i dati relativi ad azioni da gol create ed expected assist di Pellegrini, in Serie A e in relazione ai calciatori degli altri cinque top campionati europei. 

Per quanto riguarda le azioni da gol create con palla ferma, il numero 7 della Roma è primo sia nel campionato italiano (a quota 4), sia considerando Premier League, Bundesliga, Ligue 1 e Liga. Nel campionato italiano i secondi migliori crossatori sono a quota 2: sicuramente c’è tanto lavoro sugli schemi su palla inattiva, ma il piede fatato di Lorenzo fa la differenza. In Serie A spicca anche per il dato degli expected assist: 3.8, come Deulofeu e Kvaratskhelia, due tra i giocatori più determinanti della lega, mentre in Europa in questa statistica si piazza al settimo posto, dietro a gente come De Bruyne e Messi. 

La capacità di creare situazioni da gol in qualsiasi momento viene accompagnato dal dato dei km percorsi in media (11, tra i primi in campionato), quello delle intercettazioni (9, quarto della Roma dopo Ibañez, Smalling e Mancini) e quello dei passaggi chiave (23, quarto in A).  Su di lui e magari su uno dei suoi piazzati conterà Mourinho per vincere domani a Verona (ha perso sei gare di fila), per cancellare la sconfitta dello scorso anno, con Tudor al posto di Bocchetti: la prima dello Special One sulla panchina giallorossa. Sicuramente non avrà dimenticato, come non lo avrà Pellegrini che ha visto vanificare quello splendido colpo di tacco. Un motivo in più per tornare a casa con i tre punti in tasca.

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