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Il percorso

Wijnaldum ritorna a Trigoria: l’obiettivo è il Giappone

L’olandese dopo aver tolto il gesso a Rotterdam ha cominciato ad allenarsi a Roma. Mou punta a riaverlo dopo il Mondiale, ma il 25 vuole partire in tournée con la squadra

Wijnaldum nel suo primo giorno a Trigoria

Wijnaldum nel suo primo giorno a Trigoria (As Roma via Getty Images)

Matteo Cirulli
26 Ottobre 2022 - 10:00

Chi si rivede a Trigoria. Georgino Wijnaldum è infatti tornato nel centro sportivo della Roma per iniziare la fase due del suo percorso riabilitativo e vede sempre più vicino il ritorno sul campo di gioco. L’olandese sta attualmente recuperando dalla frattura alla tibia rimediata lo scorso agosto in allenamento. Il comunicato in tarda serata ha raggelato tutti. Poi la decisione: niente operazione, terapie conservative che gli costeranno però il Mondiale in Qatar. Il centrocampista non si è mai buttato giù, anzi, nelle storie Instagram pubblicate durante la riabilitazione con tutore e gesso si è sempre mostrato sorridente. 
Il 7 ottobre a Rotterdam la rimozione del gesso, con tanto di foto celebrativa sui social, quindi  l’inizio della fisioterapia e le stampelle. Passo dopo passo si avvicina al ritorno in campo: il centrocampista olandese è poi tornato in Italia ed era presente la scorsa domenica allo Stadio Olimpico per assistere al match tra Roma e Napoli (insieme a lui c’erano anche gli altri infortunati Dybala, Celik e Darboe), senza stampelle, in grado di camminare senza particolari problemi. Adesso lo sprint finale: continuerà il percorso riabilitativo a Trigoria, consapevole che potrà tornare in campo solamente nel 2023, dopo la pausa per i Mondiali invernali che si disputeranno in Qatar, ma l’obiettivo è quello di accompagnare i compagni di squadra in Giappone, nella tournèe che vedrà impegnata la Roma dal 22 al 29 novembre, dove i giallorossi affronteranno due amichevoli contro il Nagoya Grampus e lo Yokohama F. Marinos.

L’attesa di Mourinho

L’ha aspettato tanto Mourinho questa estate. Una trattativa lunghissima, tra indizi social, foto e “mi piace”, quella tra i giallorossi e il Paris Saint-Germain, ma nell’aria c’era quella consapevolezza che questo matrimonio, alla fine, s’aveva da fare. Poi l’annuncio, l’ufficialità e l’arrivo nella Capitale. Festa. Wijnaldum doveva dare alla Roma quello che i giallorossi avevano perso con l’addio di Mkhitaryan e la cessione di Veretout: dinamismo a centrocampo. Il numero 25 doveva rappresentare quel giocatore di rottura in grado di trasformare le azioni da difensive e offensive, agendo come vero e proprio raccordo tra difesa e attacco. Nei piani di Mourinho sarebbe stato un titolare inamovibile a centrocampo, la punta di diamante del mercato giallorosso (insieme a Dybala). Lo Special One però ha avuto la possibilità di schierarlo solamente due volte: la prima alla presentazione allo Stadio Olimpico contro lo Shakhtar Donetsk (al posto di Zaniolo al 65’); la seconda in trasferta a Salerno a 12 minuti dalla fine (sempre al posto del 22).

Mourinho più volte durante questa stagione ha ricordato quanto la sua assenza fosse pesante (tanto da intervenire immediatamente sul mercato prendendo Camara che sicuramente non ha la qualità dell’orange, ma ha caratteristiche simili e soprattutto diverse da quelle di Matic e Cristante) e già lo immagina nella Roma di gennaio, quando l’olandese potrà finalmente tornare sul campo di gioco, facendo nuovamente felici tutti i tifosi giallorossi che l’hanno aspettato e continuano ad aspettarlo cantando il suo coro, come già successo a Ciampino e durante la presentazione.

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