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Roma-Bologna, fattore panchina: i possibili cambi di Mou

Lo Special One nelle ultime settimane ha sempre sottolineato il fatto che ora ha alternative. Impossibile non pensare al Leicester. È probabile che vedremo diverse novità

Shomurodov (As Roma via Getty Images)

Shomurodov (As Roma via Getty Images)

01 Maggio 2022 - 07:32

Due? Tre? Cinque? Qualcuno offre di più? La risposta la sa soltanto Josè Mourinho. Nel senso che gli interrogativi numerici, non possono che essere riferiti a quanti giocatori il tecnico portoghese cambierà stasera nella formazione titolare che scenderà in campo contro il Bologna nell'ormai consueto Olimpico da sold out. Gli interrogativi non possono che essere inevitabili visto che anche gli smemorati sanno che giovedì, in un Olimpico ancora più bello, ci sarà il ritorno della semifinale di Conference League con annesso sogno. C'è dunque la necessità di valutare con attenzione tutte le opzioni possibili. Considerando anche che quella di stasera sarà la cinquantesima partita stagionale, che la stagione è stata lunga e faticosa, che ci sono alcuni titolari che hanno tirato la carretta senza mai avere la possibilità di rifiatare, che si conosceranno i risultati delle sfidanti per il quinto posto, che dopo comunque ci saranno ancora tre parite di campionato.

Dunque, cosa farà Mourinho che ieri ha anche saputo che dovrà fare a meno di Mkhitaryan per una ventina di giorni (lesione di primo grado al flessore?). Se diamo retta alle recenti e ripetute dichiarazioni dello Special One a proposito della sua panchina, c'è da pensare che il portoghese ne cambierà svariati. Chi segue con attenzione le vicende della nostra Roma, ricorderà infatti senza sforzi di memoria che, negli ultimi mesi, Mou in più di una circostanza ha sottolineato come finalmente ha la possibilità di avere valide alternative in panchina, cosa, al contrario, che non ha avuto nella prima parte della stagione.

Invece l'arrivo di Oliveira (peraltro oggi squalificato); la scoperta di Zalewski; un quarto difensore centrale come Kumbulla ormai del tutto recuperato alla causa; la possibilità di far ruotare in attacco (e non solo) giocatori come Felix, El Shaarawy, Carles Perez, Shomurodov; la possibilità per il centrocampo di avere alternative come Veretout e Bove; l'opportunità, pur con qualche timore, di avere sulle fasce giocatori come Maitland-Niles, Viña e l'ormai recuperato Spinazzola (oggi è probabile che lo vedremo in campo per uno spezzone della partita e siamo pronti già ad applaudirlo) sono tutti fattori che portano a pensare che la panchina romanista possa costituire un elemento importante in questo finale di stagione, in particolare in una sfida come quella di stasera contro il Bologna, a 4 giorni dalla possibilità di concretizzare un sogno.

L'altra risposta possibile al quesito quanti cambi farà Mourinho, in qualche maniera ce l'ha data lo stesso tecnico, a caldo, nel dopo partita di Leicester. Quando, dopo aver analizzato il pareggio, ha cominciato subito a parlare della sfida con il Bologna. Perché è giusto fare così. Perché il quinto (anche il sesto) posto è un obiettivo che garantisce comunque l'Europa League quindi un miglioramento rispetto alla precedente stagione. Perché è in partite come queste contro il Bologna che si prende coscienza di cosa vuole dire mentalità vincente. Perché i tifosi della Roma meritano sempre e comunque che si giochi dando il cento per cento, a prescindere dal nome dell'avversario di turno. Tutte queste considerazioni potrebbero portare a pensare che Mourinho non esagererà con il turnover.

La nostra impressione è che comunque il tecnico più di qualche cambiamento lo farà, partendo dal presupposto che poi, con cinque cambi, ci sarebbe la possibilità di intervenire. Dove? Non in porta. Rui Patricio è intoccabile, anche per mancanza di un'alternativa minimamente garantita. Un cambio è molto prevedibile nella linea a tre dei difensori. Giocherà Kumbulla e probabilmente toccherà a Smalling rifiatare in panchina per il semplice fatto che l'inglese è il più imprescindibile dei tre per qualità, carisma, capacità di leadership quindi meglio evitare guai. Discorso diverso si deve fare per le corsie laterali.

Non è da escludere che possano riposare entrambi i due attuali titolari, Karsdorp e Zalewski, con il ritorno in campo di Maitland-Niles a destra (per questo era stato preso l'inglese) e Viña o El Shaarawy sulla corsia mancina (e Spinazzola in corso di partita). Le assenze di Mkhitaryan e Oliveira, ripromuovono di fatto titolare Veretout che potrebbe giocare in coppia con Bove, anche se inizialmente Cristante dovrebbe andare in campo. In attacco potrebbe esserci la novità più insolita. Nel senso che l'inamovibile Abraham di questa stagione, stavolta potrebbe sistemarsi in panchina per lasciare spazio a Shomurodov anche se negli ultimi mesi il baby Felix è stato sempre preferito all'uzbeko. Zaniolo e Pellegrini dovrebbero giocare magari sapendo di fargli fare un'oretta per poi richiamarli in panchina. Infine, sempre per la fase offensiva, non ci sorprenderebbe neppure un Carles Perez titolare che ultimamente quando è andato in campo ha dato risposte accettabili.

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